VENTOSE
Alberico BENEDICENTI
Il metodo più antico per irritare vivamente la pelle e ottenere così una rivulsione cutanea era quello delle ventose o coppette. Le ventose erano costituite da piccole campanelle [...] così deviati da organi più nobili e più profondi.
Ippocrate insegna il modo di applicare le ventose e di scarificare o incidere la pelle per farne uscire il sangue che vi si era raccolto e insegna le malattie in cui sono indicate: la sciatica, il mal ...
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scarificazione antropologia Tipo di tatuaggio a cicatrici, ottenuto incidendo profondamente la pelle con lame metalliche, o con pietre o conchiglie taglienti, e introducendo nella ferita sostanze che ne [...] ritardano la rimarginazione e ne aumentano il volume. Praticata a scopo ornamentale, era talora legata a cerimonie iniziatiche (Tasmania, Australia). medicina Lesione superficiale cutanea o mucosa, artificialmente ...
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linfangite
Infiammazione dei vasi linfatici. Insorge in seguito a infezioni della pelle, di qualsiasi natura (erosioni cutanee, eczema, ulcere varicose, ferite infette, ecc.). Ne sono causa abituale [...] i comuni piogeni, spec. lo streptococco. Si manifesta sotto forma di strie arrossate e dolorose, che partono dal focolaio primitivo verso le linfoghiandole regionali. La terapia è antibiotica ...
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croma
cròma [Der. del lat. chroma, dal gr. chròma "colore (della pelle)"] [ACS] Nell'acustica musicale, figura musicale di durata equivalente alla metà d'una semiminima. ◆ [OTT] Uno dei tre parametri [...] degli oggetti colorati, che consente di distinguere tra oggetti colorati della stessa tinta e della stessa luminosità: v. colorimetria ottica: I 648 d ...
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melanodermia
Discromia cutanea, caratterizzata da pigmentazione bruna circoscritta o diffusa della pelle, dovuta ad accumulo nell’epidermide e nel derma di pigmento (melanina). Le m. circoscritte possono [...] essere primitive (efelidi, cloasma, nevi pigmentari) o secondarie a lesioni cutanee di varia natura (ustioni, raggi X). Le forme diffuse possono essere di origine infettiva (tubercolosi, sifilide, lebbra, ...
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Fu fondatore della dinastia dei secondi Flavî. La sua discendenza dall'imperatore Claudio II il Gotico è una compiacente invenzione, probabilmente per dissimulare la sua umile origine. Sembra accertato che sia nato nell'Illirico, ma non sappiamo in quale anno. Si può ritenere da molti dati che nel 289 fosse già praefectus praetorio nella sezione dell'Impero assegnata a Massimiano, dopo aver conseguito ...
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(gr. Βύρσα) Nome della cittadella dell’antica Cartagine. Da una falsa etimologia (Βύρσα «pelle») derivò la leggenda secondo cui Didone, giunta in Africa, avendo pattuito con gli indigeni che avrebbe preso [...] tanto terreno quanto ne avesse potuto coprire con una pelle di bue, ottenne tutta la terra che poté comprendere entro le strisce sottilissime in cui aveva tagliato la pelle. ...
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Tumore benigno, dato da piccoli rilievi cutanei multipli, duri, del colorito della pelle normale, localizzato prevalentemente nel torace. Non tende ad accrescersi né a ulcerare. ...
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CUOIO O CUOIA?
Cuoio è il sostantivo maschile che indica quello strato di pelle animale che viene conciata e lavorata per ricavarne un materiale (anche questo detto cuoio) piuttosto resistente e impiegato [...] si usa soprattutto in alcune espressioni idiomatiche, in cui si è cristallizzato un antico uso di cuoio come ‘pelle animale’ e anche ‘pelle umana’
tirare le cuoia, lasciarci le cuoia (= morire)
In tutti gli altri casi, si usa il plurale maschile ...
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pelle
pèlle s. f. [lat. pĕllis]. – 1. a. In senso generico, organo di rivestimento esterno del corpo dell’uomo o degli animali, detta anche cute e facente parte, con i cosiddetti annessi cutanei, del sistema tegumentario: Palida ne la faccia,...