L’insieme dei peli fitti e sottili che ricoprono la cute durante la vita fetale e che spesso persistono per qualche tempo anche dopo la nascita; successivamente la l. cade e in alcune regioni la pelle [...] , come le foglie, i petali di certi fiori, o la buccia di alcuni frutti.
In zoologia, nei Mammiferi, l’insieme dei peli più corti, più fini e di calibro uniforme della pelliccia (chiamato anche sottopelo e dai pellicciai pelo lanoso) che circonda la ...
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tomento In botanica, insieme di peli fitti, più o meno lunghi e in parte intrecciati, che ricopre la superficie di foglie, rami, semi ecc. ...
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Attrezzo costituito da un mazzetto di peli naturali (animali o vegetali) o artificiali, fissato all’estremità di un’asticciola o di un manico di legno; è adoperato per stendere il colore sull’oggetto che [...] setole di maiale, particolarmente adatte ai p. da muro, da pasta, da colla o da vernice. I p. più fini si fanno con i peli della coda di zibellino, di martora, di puzzola ecc., oppure, per qualità meno pregiate, anche con il pelo di vacca, di capra o ...
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(o capoc, o capok) Bambagia costituita dai peli lanosi che rivestono internamente la parete del frutto (capsula) di vari alberi tropicali dei generi Eriodendron, Ceiba, Bombax e Chorisia della famiglia [...] Bombacacee. L’albero più sfruttato è Eriodendron anfractuosum con capsule a parete legnosa, lunghe 6-10 cm e larghe 3-4 cm, contenenti numerosi semi; è originario dell’India o dell’America Centrale ed ...
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In botanica, qualità di un organo sprovvisto di peli o tendenza di un organo o pianta a diventarlo. È chiamata glabrismo la mutazione per la quale una pianta normalmente pelosa produce esemplari glabri. ...
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In botanica, si dice di un organo vegetale che porta peli sottili e leggeri, in modo da assomigliare a una piuma, per es. stilo p. (nella vitalba).
È detto pelo p. il pelo pluricellulare le cui cellule [...] esterne si prolungano in fuori a destra e a sinistra dell’asse principale (per es., i peli del pappo di certe Asteracee). ...
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Detto di organo vegetale terminato o formato da un ciuffo di peli, o formazioni simili, disposte a forma di pennello, come gli stigmi dell’ortica. ...
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Complesso di appendici pluricellulari posto all’apice del frutto delle Asteracee, Valerianacee ecc., derivante dalla trasformazione del calice. Presenta aspetto diverso: squame, setole, peli semplici o [...] ramificati (piumosi). In molte specie il p. serve a facilitare la dispersione del frutto a grande distanza per mezzo del vento.
Impropriamente si dice p. anche il ciuffo di peli che talora corona i semi, per es. dell’oleandro. ...
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In botanica, organo scarioso di diverso valore morfologico: è sinonimo di paglietta nelle Asteracee e di glumetta superiore (➔ gluma) nelle Poacee; nelle Felci le p. sono peli pluricellulari, spesso in [...] forma di scagliette brunastre con aspetto squamoso, più o meno copiosi sulle foglie e sui fusti di varie specie ...
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pelo
pélo s. m. [lat. pĭlus, di origine sconosciuta]. – 1. a. Produzione epidermica filiforme e flessibile, costituita da cellule, sostanza cornea e fibre connettivali; comprende uno scapo o porzione libera, e una radice che presenta al suo...
pilifero
pilìfero (non com. pelìfero) agg. [comp. del lat. pilus «pelo» e -fero]. – 1. In anatomia e zoologia, che produce peli, o è coperto di peli, o è costituito da peli: apparato p., l’insieme dei peli delle varie regioni del corpo, variabili...