Zoologo (Pavia 1844 - Asso, Como, 1907), prof. nelle univ. di Genova (1874-76) e di Pavia (dal 1876). Si occupò di ragni, di problemi di pesca e di caccia; scoprì la fauna pelagica nei laghi prealpini, [...] e fu il primo in Italia a porre le basi della limnologia ...
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Si dice di zona o regione del mare compresa fra 0 e 200 m di profondità. Nella letteratura geologica, sedimento n. (o di piattaforma), sedimento deposto al di sotto del livello di base delle onde o del [...] livello medio di bassa marea. Per le particolari condizioni offerte dalle acque della zona n., anche la fauna pelagica ha caratteristiche diverse da quella delle acque lontane dalla terra e perciò è detta fauna neritica. La zona n. si contrappone ...
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anèmone di mare Nome comune di animali marini del phylum Celenterati, ordine Attiniari, conosciuti anche come attinie. Sono forme polipoidi isolate, hanno corpo cilindrico, con la parete molle, priva di [...] scogli, pietre, conchiglie, alghe o su altri animali. Hanno sessi separati; dall'uovo si forma una larva ciliata (planula) pelagica che in seguito si fissa trasformandosi in polipo. L'apertura boccale è circondata da tentacoli in numero multiplo di 6 ...
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veliger Forma larvale tipica dei Molluschi. Simile alla trocofora, ma molto più evoluto e complicato di questa, il v. è asimmetrico, caratterizzato dall’enorme sviluppo della regione prototrocale che si [...] il piede e la conchiglia larvale; nel v. dei Lamellibranchi la conchiglia larvale è bivalve. Nella maggior parte dei casi la metamorfosi del v. si compie durante la vita pelagica di questa larva, che è fra i più attivi organismi del plancton marino. ...
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ZOOGEOGRAFIA
Giuseppe Colosi
La zoogeografia si occupa della distribuzione geografica degli animali; essa e la fitogeografia costituiscono le due branche fondamentali della biogeografia. La principale [...] . la Regione Ovest-Americana (litoranea e limitata al tratto fra la California e l'Ecuador); IV. la Regione Atlantica (pelagica); V. la Regione Est-Americana (litoranea); VI. la Regione Ovest-Africana con annesse le sottoregioni Mediterranea e della ...
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Phylum di invertebrati marini dalla posizione sistematica incerta, ritenuti affini ai Briozoi e ai Brachiopodi, e con questi riuniti nel gruppo dei Lofoforati (➔). Come gli altri Lofoforati, presentano [...] maturano prima delle uova: i prodotti sessuali vengono emessi attraverso i nefridi. Lo sviluppo è indiretto con una larva pelagica ciliata, l’actinotroca, che nuota libera e poi si trasforma nell’individuo adulto, che vive sedentario in tubi ...
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Ungulati Grandordine di Mammiferi comprendente gli ordini: Tubulidentati, Artiodattili, Cetacei, Iracoidei, Perissodattili, Proboscidati, Sireni.
In seguito a revisioni sistematiche degli ultimi decenni [...] Tubulidentati e quello degli Artiodattili. La linea evolutiva dei Ceti fu quella che portò all’adattamento alla vita marina pelagica e diede origine agli attuali Cetacei, i quali quindi, sebbene privi dei tipici adattamenti degli U. terrestri sono ...
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GASCO, Francesco Giuseppe
Maria B. D'Ambrosio
Nacque a Mondovì il 3 nov. 1842 da Giuseppe e da Ferdinanda Richeri, ma ben presto si trasferì a Savigliano, luogo d'origine della famiglia. Dimostrò un [...] e ritenuto di genere e specie nuova, il Vexillifer De Filippi, riconosciuto in seguito da C. Emery come la larva pelagica del Fierasfer acus e che si trova comunemente come inquilino nella cavità respiratoria delle Oloturie. Nel 1871 presentò, alla ...
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Phylum di animali marini, caratterizzati allo stato larvale (fig. 1) da simmetria bilaterale, allo stato adulto pseudoraggiata sul piano pentamero: dalla bocca partono 5 raggi lungo i quali decorrono i [...] Gli E. vivono su fondali di ogni natura, dalla costa alle profondità abissali (fino a 6000 m). Le larve sono pelagiche, provviste di cordoni di ciglia vibratili che ne assicurano la locomozione. Ogni classe ha una forma larvale specifica: auricolaria ...
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Nome comune di tre generi di Cetacei Misticeti della famiglia Balenidi: b., eubalena e b. pigmea.
La b. propriamente detta (Balena), è un enorme mammifero, di oltre 20 m di lunghezza in alcuni adulti, [...] . Basi stabili per la caccia alle b. vennero fondate nelle solitarie isole subantartiche, mentre veniva diffondendosi la caccia pelagica, cioè non provvista di basi fisse, grazie alle gigantesche navi-officina di decine di migliaia di t di stazza ...
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pelagia
pelàgia s. f. [lat. scient. Pelagia, dal gr. πελάγιος «marino»] (pl. -gie). – Genere di celenterati scifozoi della famiglia pelagidi, a cui appartiene la specie Pelagia noctiluca, una medusa comune nel Mediterraneo, con ombrello piccolo,...
pelagiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di Pelagio, conforme alle dottrine di Pelagio (v. la voce prec.). Come sost., seguace di Pelagio e del movimento ereticale che a lui fa capo.