SAGITTA (lat. scient. Sagitta Slabber; ted. Pfeilwurm; ingl. arrow-worm)
Pasquale Pasquini
Genere caratteristieo di Chetognati, comune costituente della fauna planctonica marina, sia pelagica sia costiera, [...] frequentissimo in superficie, ma presente in grande abbondanza di individui finanche alla profondità di 1300 metri (Chun). Nuotano con grande rapidità per mezzo di movimenti attivi della muscolatura del ...
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Famiglia di Molluschi Gasteropodi Opistobranchi Gimnosomi; privi di mantello e di conchiglia, hanno corpo fusiforme, faringe circondata da lunghe appendici provviste di ventose. Conducono vita pelagica [...] in alto mare ...
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In geologia, termine cronostratigrafico usato per indicare la prima epoca del Giurassico. I depositi del L., diffusi nella maggior parte dell’Europa centrale, sono in facies marina pelagica marnoso-calcarea [...] con faune ad Ammoniti. Nelle facies di scogliera e periscogliera assumono grande importanza gli Esacoralli e le Alghe Dasicladacee. Tra i Vertebrati i Rettili tendono a diffondersi in tutti gli ambienti, ...
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In biologia, si dice di organismo marino capace di vivere vicino alla costa, o al largo. Si tratta di specie appartenenti sia alla zona biotica neritica, sia alla zona pelagica (Selaci, Teleostei, Cefalopodi). ...
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La comunità di organismi animali (zooplancton) e vegetali (fitoplancton) che vive fluttuante nella massa di acqua dei laghi, sempre che questi abbiano una profondità tale da permettere di riconoscervi [...] comprende soprattutto Rotiferi e Crostacei, rappresentati da Cladoceri e da Copepodi.
Il l. occupa l’intera zona pelagica dei laghi e la sua distribuzione verticale è determinata dalla modificazione progressiva della intensità della radiazione solare ...
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Classe di Emicordati istituita da alcuni autori dopo il ritrovamento di larve simili a tornarie, plantoniche e di grandi dimensioni (ca. 20 mm di lunghezza), attribuite a una specie (Planctosphaera pelagica) [...] di cui non è noto lo stadio adulto ...
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Zoologo (Pavia 1844 - Asso, Como, 1907), prof. nelle univ. di Genova (1874-76) e di Pavia (dal 1876). Si occupò di ragni, di problemi di pesca e di caccia; scoprì la fauna pelagica nei laghi prealpini, [...] e fu il primo in Italia a porre le basi della limnologia ...
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- Genere (Lesueur 1817) di mollusco gasteropode marino della classe degli Eteropodi (v.), munito di una conchiglia gracile, sottile, trasparente, discoidale, carenata, con piccolo opercolo subtrigono. [...] È una forma pelagica, che vive in tribù specialmente nei mari caldi; la specie più conosciuta è Atlanta Peronii Les. Nonostante la gracilità della conchiglia, questo genere fu trovato nei terreni terziarî; vive ora numeroso in quasi tutti i mari ...
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Famiglia di Anellidi Policheti, del gruppo dei Fanerocefali, del sottordine Nereidiformi o Erranti, che comprende specie trasparenti e incolori, natanti, adattate alla vita pelagica o planctonica. I cirri [...] del notopodio e del neuropodio sono foliacei; il prostomio è provvisto di 5 tentacoli, il peristomio di due lunghi cirri; gli occhi sono molto sviluppati e di color rosso. Alla famiglia degli Alciopidae ...
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Famiglia di Copepodi del sottordine dei Gimnoplei, che comprende le forme di più elevata organizzazione di questo ordine di Entomostraci. Comprende oltre 30 generi e circa 150 specie, tutte marine, diffuse [...] in tutti i mari del globo, per lo più a vita pelagica. Alcune specie sono adattate alle acque di salinità minima (lagune, estuarî). ...
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pelagia
pelàgia s. f. [lat. scient. Pelagia, dal gr. πελάγιος «marino»] (pl. -gie). – Genere di celenterati scifozoi della famiglia pelagidi, a cui appartiene la specie Pelagia noctiluca, una medusa comune nel Mediterraneo, con ombrello piccolo,...
pelagiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di Pelagio, conforme alle dottrine di Pelagio (v. la voce prec.). Come sost., seguace di Pelagio e del movimento ereticale che a lui fa capo.