Il complesso delle dottrine e il movimento ereticale che fanno capo al monaco Pelagio (ca. 354 - ca. 427). La dottrina di Pelagio è improntata a un moralismo ascetico-stoico: l'uomo può con le sue forze osservare i comandamenti di Dio e salvarsi; la grazia gli è data solo per facilitare l'azione. Ne consegue la negazione del peccato originale e della necessità del battesimo e della penitenza. Dopo ...
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Scrittore cristiano (sec. 5º), africano; combatté i pelagiani, la scuola antiochena e Nestorio, ma con scarsa originalità, in dipendenza da s. Cirillo d'Alessandria e s. Agostino del quale fu forse allievo. [...] Le sue opere: Commonitorium adversus haeresim Pelagii et Caelestii vel etiam scripta Iuliani; Refutatio symboli Mopsuesteni; Commonitorium super nomine Caelestii; opuscoli contro Nestorio e versioni dal ...
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MARIO Mercatore
Alberto Pincherle
Scrittore cristiano fiorito nel secolo V; nel 418 sant'Agostino gli rivolgeva l'ep. 193; nel 429 era a Costantinopoli, forse come rappresentante del papa Celestino [...] e vi combatteva i pelagiani (specie Celestio), come poi combatté la scuola antiochena e Nestorio. Forse d'origine africana e scolaro di Agostino, era certamente laico nel 418.
Abbiamo di lui una serie di scritti (Commonitorium super nomine Caelestii; ...
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Scrittore ecclesiastico (secc. 4º-5º), discepolo di s. Agostino, fu fra i primi che, poco dopo il 391, gli si raccolsero intorno nel monastero da lui fondato a Ippona. Vescovo di Calama nella Numidia proconsolare, [...] a Cartagine (403; 407; 410; 419), alla conferenza fra cattolici e donatisti (411), e al Concilio di Milevi contro i pelagiani. In seguito all'invasione vandala, costretto a lasciare la sua sede episcopale, si rifugiò a Ippona presso s. Agostino (428 ...
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Preposto dal 412 alla morte (426) alla sede episcopale di Arles, si batté accanitamente per affermarne il primato sulle altre sedi della Gallia meridionale; in ciò fu assecondato dal papa Zosimo che nel [...] 417 attribuì ad Arles una particolare autorità nella Gallia Viennensis e Narbonensis I e II, mentre il papa Bonifacio I limitò in vario modo i poteri di Patroclo. Promosse il culto di san Trofimo; combatté i pelagiani di Gallia. Morì assassinato. ...
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Teologo (n. in Bretagna - m. dopo il 485), monaco a Lérins di cui divenne abate nel 433, quindi vescovo di Riez (prima del 462). Degli scritti, un Adversus arianos et macedonianos è da ritenere perduto; [...] Arles (473) e Lione (474), tenta di prendere, con il De Gratia, una posizione intermedia tra agostiniani e pelagiani, adottando però le concezioni semipelagiane, tradizionali a Lérins. In una delle 10 lettere pervenuteci, difende la corporeità dell ...
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SISTO III, santo
Elena Cavalcanti
Dal Liber pontificalis si ricava che S. era romano di nascita, che il padre si chiamava anch'egli Sisto e che il suo pontificato durò otto anni e diciannove giorni. [...] S. si può forse spiegare pensando a un certo malanimo, che probabilmente accompagnò il pontificato di S., da parte di gruppi pelagiani che avevano sperato nel suo appoggio sin da quando egli non era ancora papa e fino alla richiesta di Giuliano di ...
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TEODORO di Mopsuestia
Giuseppe RICCIOTTI
Chiamato talvolta anche T. di Antiochia, dal suo luogo di nascita, nacque verso il 350, morì nel 428.
Appartenne a famiglia facoltosa ed ebbe per fratello Policronio [...] fu grandissima durante la sua vita, ma dopo la sua morte precipitò a un tratto, quando nestoriani da una parte e pelagiani dall'altra cominciarono ad addurre gli scritti di lui a sostegno delle proprie dottrine. Mario Mercatore lo designò come vero ...
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Dottore della Chiesa, filosofo e teologo, vescovo d'Ippona e santo (Tagaste in Numidia, od. Sūq-Ahras in Algeria, 13 nov. 354 - Ippona, od. Bona, 28 ag. 430); fu uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa [...] , prepara per alcuni i mezzi, pienamente efficaci, per condurli alla salvezza cui li ha predestinati ab aeterno.
Accusato dai pelagiani di manicheismo, A. tuttavia, come si vede, non considera come malvagia la stessa natura umana, e non condanna la ...
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Nacque a Crema dalla nobile famiglia Carioni verso il 1460, e fattosi domenicano nel 1519 fu nel convento di S. Corona a Vicenza direttore spirituale di S. Gaetano Thiene, che nel 1523 fondava in Roma [...] . All'opposto di Lutero, fra Battista sembrava inclinare al semipelagianismo di Giovanni Cassiano ch'egli stesso elogiava, e pelagiani addirittura erano chiamati i suoi aderenti. D'altro canto, l'austerità di lui e certi esercizî di mortificazione ...
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pelagianismo
(o pelagianéṡimo) s. m. [der. di pelagiano]. – Il complesso di dottrine, e il movimento che ne fu portatore, facente capo al monaco bretone Pelagio (c. 354 - c. 427): accentuando la libertà umana e il positivo valore della natura...
semipelagianismo
(o semipelagianéṡimo) s. m. [comp. di semi- e pelagianismo (o pelagianesimo)]. – Nella storia della Chiesa, corrente teologica sviluppatasi, soprattutto nella Gallia meridionale, nel sec. 5°, che, reagendo all’estremismo della...