Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] prende il nome di anafonesi (Castellani 1980: I, 73 seg.).
Le eccezioni al dittongamento in alcune parole sdrucciole come pecora, opera, rimprovera si spiegano con il fatto che in sillaba libera una vocale tonica è più breve in un proparossitono ...
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Stato dell’Europa orientale; confina a NE con Ucraina e Moldavia, a NO con l’Ungheria, a S con la Bulgaria e a SO con la Serbia; si affaccia per quasi 250 km sul Mar Nero.
Il territorio della Romania [...] ricamate e il doppio grembiule, di quello maschile gli stretti pantaloni bianchi e il corpetto di pelle di pecora. Nelle leggende, nelle credenze e nella letteratura si notano sovrapposizioni e influssi romani, bizantini, slavi, cristiani ecc. sull ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] risulta da questi ultimi esempi, nonché da serie come quelle dei neutri plurali rianalizzati come singolari della I (folia, pecora, vela) e dei neutri della III confluiti nella II (corpus, pectus, pignus, tempus, marmor), le prime due declinazioni ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] < gr. agriòmelon, [lambuˈrida] «lucciola» < gr. lampurìda (calabr. settentr. [kanːiˈluʧida] e sim.), [riˈniska] «pecora giovane» < gr. arnìska (calabr. settentr. [pekuˈrɛlːa/), [ˈmɛlːisːa] «vespa» < gr. dèllitha (calabr. settentr. [ˈvɛspa ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] vacca, ecc.; attraverso questi rapporti, e quelli analoghi che valgono per altri gruppi di parole come castrone, montone, agnello, pecora, ecc., è possibile isolare una serie di tratti semantici più elementari di cui è composto il significato di bue ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] che significa «relativo a nome»: a orecchio corrisponde auricolare, non *orecchiale od orecchino (che significa altro); «della pecora» si dice ovino, non pecorino, pecorale o pecoreccio (che significano tutt’altro); la carne di maiale è suina ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' [...] conoscenza di metalli (rame), non vi è traccia di animali domestici. Ad Anau la fauna domestica acquistò gradatamente il bue, la pecora, forse il maiale, più tardi (2500 a.C.), la capra e il cammello. Con la domesticazione degli animali fu possibile ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] rispetto alle parole che li precedono, ma il primo è facoltativo, mentre il secondo è obbligatorio. Avika-, sinonimo di avi- 'pecora', è un altro tipo ancora di derivato. Pāṇini prescrive ka per formare avika-, ma la regola relativa (5.4.28: aveḥ ...
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pecora
pècora s. f. [lat. pecŏra, neutro pl. di pecus pecŏris «bestiame; pecora»]. – 1. a. Nome comune dei mammiferi bovidi del genere Ovis, comprendente sei specie selvatiche e numerose razze domestiche, diffuse in tutti i continenti escluse...
pecoro
pècoro s. m. [der. di pecora], non com. – 1. Montone, maschio della pecora: non voglio morire piangendo me, compassionando a me, badando solo a me, come il p. sgozzato (I. Nievo). 2. In senso fig., e spreg., uomo vecchio, brutto, o...