Comune della Lombardia (181,67 km2 con 1.406.242 ab. nel 2020), capoluogo di regione e città metropolitana, è la seconda città in Italia, dopo Roma, e costituisce la massima concentrazione delle forme [...] da piazzale Loreto, da piazzale Maciachini, da piazza Firenze; verso SO e S emersero il Naviglio Grande e il Naviglio di Pavia; verso SE spiccava la via Emilia.
Nel dopoguerra si riconoscono due fasi ben distinte. Sino ai primi anni 1970 ebbero corso ...
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BAROFFIO (Barofio, Barossio), Giuseppe
Rossana Bossaglia
Nato probabilmente a Mendrisio, fu attivo come pittore ornatista, specializzato in quadrature, dal secondo quarto del sec. XVIII. A Varese eseguì [...] P. 68).
La mancanza di notizie su un'attività del B. dall'Anno 1732 al 1755 può far ritenere che gli affreschi eseguiti a Pavia, nelle scomparse chiese del Gesù e di S. Andrea in Cittadella, cadano in quel lasso di tempo. Il che è tanto più probabile ...
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BERNASCONI, Ugo
Luciano Caramel
Nacque a Buenos Aires il 21 maggio 1874 da Leone e Giuseppina Pini, originari di Olgiate, presso Como. Condotto adolescente in Italia, seguì a Milano le scuole classiche [...] il B. aveva però pubblicato un altro libro di Racconti, in cui sono gli echi della vita di studente a Milano e a Pavia, e nel 1910 Precetti e pensieri ai giovani pittori, che fu la prima prova in un genere al quale egli resterà sempre affezionato ...
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DE MARCHI, Pantaleone
Sergio Guarino
Figlio (Majocchi, II, 1949, p.7, nr. 1611) di un maestro Comino (Giacomo), questo intarsiatore e scultore cremonese è stato talora confuso con un figlio (Schottmüller, [...] (1958), p. 302;A. Puerari, Le tarsie del Platina, Cremona 1967, pp. 44, 139-142;F. R. Pesenti, La pittura, in La certosa di Pavia, Milano 1968, pp. 90 s.; G. Romano, Il coro di S. Lorenzo, s. l. 1969, p. 17;A. Puerari, Il duomo di Cremona, Milano ...
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Pittore lombardo (notizie dal 1481 al 1522), con V. Foppa è il maggiore rappresentante della pittura in Lombardia prima dell'avvento di Leonardo da Vinci, del quale peraltro sentì l'influsso nell'ultimo [...] , tra l'altro, la pala con la Vergine in trono e santi della Pinacoteca Ambrosiana e le opere compiute alla Certosa di Pavia (1488-94). Il suo secondo periodo, dove il colore si accende e la forma si articola senza più la primitiva rigidità, s ...
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ANDERLONI, Faustino
Alfredo Petrucci
Nato a S. Eufemia presso Brescia nel 1766; figlio di Giov. Battista e di Anna Maria Ronco, agiati agricoltori, volle seguire la sua vocazione d'artista, recandosi [...] ritratti. A quasi 80 anni di età incideva la Madonna di Foligno di Raffaello e una Mater Amabilis del Sassoferrato. Morì in Pavia il 9 genn. 1847.
Il fatto che Giuseppe Longhi si sia servito di lui per l'incisione di alcune parti del suo capolavoro ...
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Miniatore e umanista (n. in Ungheria 1430 circa - m. Bologna dopo il 1471), familiare di Giovanni Hunyadi (v.). Certosino (dal 1445 circa), vicario, poi (1469) priore della Certosa presso Ferrara, consigliere [...] del duca Borso d'Este, successivamente (1471 circa) a Pavia. Scrisse e miniò per Mattia Corvino il De regiis virtutibus (1467), ora alla Biblioteca Vaticana, e per Ercole I d'Este il De origine clarissime illustrissimeque domus (attualmente alla ...
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Scultore lombardo (n. Agrate, Como - m. dopo il 1571), fratello di Gian Francesco. Riprende le forme dell'Amadeo con crudo accento naturalistico, e con un senso di linea che tende a effetti esteriori. [...] Collaborò alla decorazione marmorea della Certosa di Pavia, insieme al Bambaia, Andrea Fusina, Cristoforo Solari; e a causa di tale collaborazione è difficile distinguere la sua personalità, legata solamente alla fama della statua, anatomicamente ...
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DE BERNARDI, Domenico
Rosella Siligato
Nacque a Besozzo (Varese) il 21 febbr. 1892 da Francesco, industriale, e dalla contessa Enrichetta Brunetta d'Usseaux. Conseguita la licenza liceale, s'iscrisse [...] alla facoltà d'ingegneria presso l'università di Pavia, ma presto l'abbandonò per dedicarsi alla pittura. Dal 1911 iniziò a dipingere per proprio conto, indirizzato solo da qualche insegnamento impartitogli da Ludovico Cavalieri e, nel 1920, esordì ...
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JACOPINO di Francesco de' Bavosi (o de' Papazzoni)
P. Castellani
Pittore bolognese documentato dal 1360 ca. al 1386, anno in cui risulta morto (Filippini, Zucchini, 1947).Si ha notizia di un viaggio [...] di J. a Milano e Pavia nel 1365 per lavorare, con il figlio Pietro e con Andrea de' Bartoli, per conto di Galeazzo Visconti. Al nome di J. Longhi (1973a; 1973b) e Arcangeli (Pittura bolognese del '300, 1978) avevano legato un cospicuo corpus ...
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pavano
agg. – Forma settentr., oggi non più in uso, per padovano. In partic., dialetto p. (o, come s. m., il pavano), l’antico dialetto rustico parlato nelle campagne circostanti Padova; analogam., letteratura p., la letteratura fiorita in...
pavere
pavére v. tr. e intr. [dal lat. pavere], poet. – Temere, aver paura di qualche cosa; si trova usato solo nella 3a pers. sing. dell’indic. pres.: perdona Tu ancora, al corpo no che nulla pave, A l’alma sì (T. Tasso); Su questa nave,...