L'umanesimo
Vittore Branca
La stella polare dell'impegno unitariamente politico-religioso-civile sembra guidare a Venezia anche le scelte culturali: e particolarmente quella umanistica, in senso [...] Trinkaus, In Our Image and Likeness, Chicago 1970; M.L. King, Umanesimo e patriziato.
9. Gaetano Cozzi, Domenico Morosini e il "De bene instituta re publica", "Studi Veneziani", 12, 1970, p. 455 (pp. 405-458); Rona Goffen, Piety and Patronage in ...
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La circolazione del libro. Biblioteche private e pubbliche
Marino Zorzi
Venezia nel Cinquecento è colma di opere d'arte. Una profusione di sculture, intagli, affreschi anima le facciate di chiese, [...] manuali la cui utilità per la vita quotidiana del patrizio in quanto membro della comunità politica appare così evidente Firenze 1991, p. 76 (pp. 61-83).
14. Paolo Veneziani, Introduzione a Il libro italiano del Cinquecento: produzione e commercio. ...
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Venezia e il suo passato. Storie miti «fole
Mario Infelise
«Venezia dopo Roma è la città più italiana della patria nostra, anzi in alcune parti della sua storia e ne’ suoi multiformi ordinamenti politici [...] dell’assetto istituzionale veneziano, avendo in mente gli antecedenti non troppo lontani della migliore tradizione storiografica patriziaveneziana da Vettor Sandi a Marco Foscarini. Non appariva perciò un difensore acritico del passato repubblicano ...
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DORIA, Giovanni Andrea (Gian Andrea)
Rodolfo Savelli
Nacque a Genova agli inizi del 1540, da Giannettino e da Ginetta Centurione, figlia di Adamo, il famoso uomo d'affari e banchiere. Per la data di [...] tra il D., da un lato, e il Colonna e i Veneziani, dall'altro; i motivi su cui il D. fondava il suo , Bruxelles 1877, II, IV, VI-XII, ad Indices; A. Ceruti, Gabriele Salvago patrizio genovese. Sue lettere, in Atti d. Soc. lig. di st. patria, XIII ( ...
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Penombre femminili
Federica Ambrosini
Destini di donna
«Maritar o monacar». Con qualche altra alternativa
«Alle tre mie pute che sono in casa», disponeva per testamento, nell’agosto 1647, il patrizio [...] 18-4 dicembre 1983, Roma 1983, pp. 469-471; G. Trebbi, La società veneziana, p. 159 (e in generale, sul matrimonio patrizio, pp. 156-161). Per il caso di una patriziaveneziana alla quale, data l’inaflidabilità del marito, i familiari delegano l ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] qui cercò di mediare nell'accesa battaglia per Siena fra popolari e patrizi e fra le loro potenze protettrici Francia e Spagna, e riuscì ad valutata da osservatori forestieri come gli ambasciatori veneziani. Per creare dei margini finanziari di ...
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Le "temporali calamità"
Alberto Tenenti
Introduzione
Vergando il prologo della sua Cronica, all'indomani della Peste Nera e delle sue sequele, sin dalle prime righe Matteo Villani evocava quella che [...] nobis [ai membri del maggior consiglio e quindi al patriziato> incumbat modum et viam exquirere per quam ipsa ondate di peste non intralciassero fortemente la vita e le attività veneziane nel corso di tutto il Trecento. Si è anzi visto che ...
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La città dei «piaseri»
Feliciano Benvenuti
L’Europa e Venezia
Concorrono molte ragioni per fare della Venezia del Settecento uno dei punti focali dell’attenzione europea, molte ragioni che subito appaiono, [...] nave affondava, anzi era affondata ma i teatri continuavano con le loro recite e i Veneziani, come puntualmente annota l’ex patrizio Pietro Zaguri nelle sue lettere a Giacomo Casanova, partecipano indifferenti ai balli offerti dal generale francese ...
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La formazione dello stato patrizio
Alberto Tenenti
In molte zone dell'Europa fra Medioevo e Rinascimento quasi ogni città di una certa rilevanza costituì un insieme complesso e globale. Ciò fu particolarmente [...] , infatti, rimase aperta alle persone ed ai capitali di chi non era membro del patriziato ma godeva soltanto dei pieni privilegi della cittadinanza veneziana. Uno dei problemi chiave della società lagunare fu proprio quello, e non soltanto nel ...
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DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Terzo degli otto figli maschi - dei quali, peraltro, almeno due morirono in tenerissima età - di Giuseppe di Benedetto e di Maria di Dionigi Contarini, nacque a Venezia [...] D. l'esponente più di spicco del settore filoromano del patriziato. Ed è tale l'affidamento su di lui del III, p. 427; P. F. Grendler, The "Tre Savii sopra eresia", in Studi veneziani, n. s., III (1979), pp. 293, 337; Id., L'Inquisizione rom. e ...
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visdomino
visdòmino (o vicedòmino) s. m. [dal lat. tardo vicedomĭnus, comp. di vice «in luogo di» (v. vice-) e domĭnus «signore»]. – Chi, nell’età medievale e rinascimentale, teneva le veci del «signore» o del titolare di una carica civile...