Teologo ed erudito (Chio 1586 - Roma 1669). Addottoratosi a Roma in filosofia e teologia (1610) e in medicina (1616), "scrittore greco" della Vaticana (dal 1618: si deve a lui l'inventario, tuttora in [...] , 1648, la bizantinistica (ediz. dell'Historia byzantina e del Chronicon compendiarium di Giorgio Acropolita, 1651), la patristica (versione latina della Catena Ss. Patrum in Ieremiam prophetam, 1623), l'architettura sacra, l'antichità classica e ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] affatto dalla fede, anzi la richiama (6, 61), anche se, a sua volta, la fede non si concepisce senza «conoscenza».
La patristica e l’incontro con la filosofia. Fin dal 2° sec. gli apologeti, in particolare Giustino, cercano di gettare un ponte tra il ...
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CRISTO
Red.
Non ci è pervenuta alcuna descrizione diretta dell'aspetto fisico di Gesù. I padri della Chiesa (Iustin., Dial., 14, 8; 49, 2; Clem. Alex., Paed., 3, 3,3; Strom., 2, 22, 8; 3, 103, 3; 6, [...] aspetto giovanile e bello (Acta Andr. et Matth., 33; Mart. Mt., 13; Act. Pt. Verc., 5; Acta Ioh., 87, ecc.). La letteratura patristica più tarda affermerà anche essa la bellezza del C. (Ioh. Chrys., Expos. in Ps., 44, 2; Hieron., Ep., 65, 8; Comm. in ...
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TIPOLOGIA
J.P. Deremble
Il termine t., dal gr. týpos, 'impronta', identifica il sistema concettuale consistente nel decrittare il marchio o 'tipo' originariamente impresso da Cristo, che ne è l'archetipo, [...] delle due rivelazioni e agli gnostici il valore dell'Antico Testamento, la t. divenisse l'asse primario dell'esegesi patristica e medievale.
Iconografia
Anche le arti figurative, sin dagli inizi del cristianesimo, si prefissero di illustrare tale ...
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(gr. ᾿Αντίχριστος) Il nemico di Cristo che tenta di soppiantarlo, ma che da Cristo sarà annientato nel suo ritorno trionfale (parusia) alla fine dei tempi. Nei Vangeli non si parla espressamente dell’A.; [...] leggenda del ritorno di Nerone (Nero redivivus) appare anche nella letteratura apocalittica giudaica e cristiana e nella letteratura patristica.
In genere il presentimento della prossima apparizione dell’A., e cioè dell’imminenza della fine del mondo ...
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(X, p. 7; App. II, I, p. 569; III, I, p. 359; IV, I, p. 414)
Chiesa cattolica
Gli anni Ottanta si presentano nella storia della C. come un momento unitario; la fine del pontificato di papa Paolo vi ha [...] all'abolizione delle discriminazioni razziali e di altra natura.
Base teologica comune di questi testi è l'intera tradizione patristica sulla relazione ontologica tra Cristo e la C., come appare nella dottrina ecclesiologica sul Corpo di Cristo, per ...
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Ecumenismo
Thomas F. Torrance
di Thomas F. Torrance
Ecumenismo
sommario: 1. Ecumenicità e cattolicità. 2. Il problema ecumenico. 3. Il movimento ecumenico. 4. Ecumenismo cattolico-romano. 5. L'ecumenismo [...] storica nella Chiesa di Cristo.
Una delle immense conquiste del Concilio Vaticano II fu il recupero dell'intuizione della Patristica greca, secondo la quale il fondamento della Chiesa va ricercato al di là d'essa stessa, nella natura divina ...
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CRISTO
P. Skubiszewski
Per la narrazione della nascita, della vita e morte, dei miracoli e della parola di C., cardine della fede cristiana, i testi-base sono costituiti dai quattro vangeli, libri destinati [...] .Il concilio di Calcedonia segnò il termine del periodo formativo del dogma cristologico. Gli autori della fine dell'epoca patristica (secc. 6°-8°) si adoperarono per meglio definire alcuni punti della dottrina - come, per es., la relazione tra la ...
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CACCIATORE, Alessandro
Armando Petrucci
Figlio di Didaco e di Veronica Gualberti, nacque a Milano probabilmente intorno al 1630.
Entrato nell'Ordine degli agostiniani scalzi nel 1651, vi assunse il [...] per argomenti, e intese sostenere che s. Agostino fu monaco; non mancano nell'opera, farcita di vasta erudizione patristica, accenni alla preminenza rigoristica della regola degli agostiniani scalzi. Dall'esame degli statuti dell'Ordine il C. allargò ...
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Umanista e teologo (Étaples 1455 circa - Nérac 1536).
Considerato talora fautore del luteranesimo, talora rivalutato nei suoi intenti di riformatore cattolico, è uno dei più caratteristici esponenti di [...] e il commento di Aristotele; in seguito, il suo interesse si allargò ai primi tempi cristiani e alla patristica greca: tradusse e commentò lo Pseudo-Dionigi, Ignazio, Policarpo, Giovanni Damasceno, Basilio, Gregorio di Nazianzo; ristampò opere di ...
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patristica
patrìstica s. f. [dall’agg. patristico1, sostantivato al femm.]. – Lo studio storico e dottrinale delle opere dei Padri della Chiesa e comunque degli scrittori dall’età sub-apostolica al sec. 7° in Occidente e al sec. 8° in Oriente...
patristico1
patrìstico1 agg. [der. del lat. pater -tris, gr. πατήρ -τρός «padre», con riferimento ai Padri della Chiesa] (pl. m. -ci). – Dei Padri della Chiesa: la filosofia, la teologia p.; opere, dottrine p.; studî p.; periodo p., epoca...