Patriarca cattolico di Costantinopoli dal 1275 al 1282 (m. 1296); nel 1270 fu incaricato di ricondurre in Francia i legati di Luigi IX, inviati a Bisanzio per trattare l'unione delle Chiese, e assisté [...] a Cartagine alla morte del re. Per aver preso posizione nel 1273 contro l'unione con i Latini a causa della dottrina del Filioque, perdette il favore dell'imperatore, che lo rinchiuse nella fortezza di ...
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Patriarca (Costantinopoli 797 - ivi 877); di nome di battesimo Niceta e figlio dell'imperatore Michele; dopo la deposizione del padre visse nel monastero dell'isola di Proti, ne divenne igumeno (840), [...] Giorgio di Siracusa. Succedette a I. Fozio. Deposto quest'ultimo a sua volta da Basilio il Macedone, I. riebbe il patriarcato (867) e fu approvato come legittimo da un concilio romano e dall'ottavo concilio ecumenico (869-70). Nonostante fino allora ...
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Patriarca serbo (n. 1174 circa - m. Tirnovo 1235), primo arcivescovo di Serbia. Ultimo figlio del principe Stefano di Nemanja, nel farsi monaco sul M. Àthos (1192) lasciò il nome originario di Rastko per [...] Serbi, legati all'ortodossia, contro l'impero latino di Oriente. S. procedette a riorganizzare una Chiesa ortodossa serba autonoma, ottenendo (1219) dal patriarca di Costantinopoli il riconoscimento dell'autocefalia della chiesa serba e la nomina a ...
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Patriarca melchita (m. 1724) di Antiochia dal 1685, eletto dopo aver fatto deporre Cirillo; si unì con Roma, quindi accettò da Cirillo, che pagò i suoi debiti, il vescovato di Aleppo, lasciandogli Antiochia [...] ; recatosi ad Aleppo (1704), v'impiantò la prima tipografia araba. Si fece quindi nominare arcivescovo di Cipro dal patriarca di Costantinopoli Gabriele III, pur restando in comunione con Roma, messa in imbarazzo dal fatto che anche Cirillo riconobbe ...
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Patriarca ebreo, figlio di Isacco e di Rebecca, chiamato anche Israele. Fu il padre degli eponimi delle 12 tribù israelitiche. Secondo la narrazione biblica (Genesi 25, 19-50, 14), sottrasse il diritto [...] di primogenitura al fratello Esaù. La rivalità che ne seguì lo indusse a trasferirsi a Ḥarrān, presso i parenti del nonno Abramo; e ivi prese per mogli primarie Lia e Rachele, figlie di Labano, e per mogli ...
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Patriarca d'Aquileia (m. Udine 1381). Dei signori bavaresi di Randeck, vescovo di Augusta nel 1348, fu promosso alla sede di Aquileia nel 1365. Provvide alla codificazione del diritto locale vigente con [...] le Constitutiones della Patria del Friuli (1366), rimaste in vigore fino al sec. 18º. Fece raccogliere i documenti a prova dei diritti patriarcali dal cancelliere Odorico Susanna. Restaurò il duomo di ...
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Patriarca di Costantinopoli (m. Proconneso 1273); monaco, fu nominato patriarca da Teodoro II Lascaris (1255). Considerò usurpatore Michele VIII Paleologo, per cui dovette rinunciare al patriarcato; ma, [...] morto il suo successore Niceforo di Efeso, riebbe la sede (1261). Quando però il Paleologo fece accecare Giovanni Lascaris, figlio di Teodoro e del quale A. aveva riservato i diritti, A. scomunicò l'imperatore, ...
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Patriarca (m. 1118) di Gerusalemme, di origine fiamminga. Partì per la Terra Santa con la prima crociata nel 1095, al seguito di Eude, vescovo di Bayeux. Patriarca di Gerusalemme nel 1099, si trovò in [...] a Gerusalemme, ed ebbe notevole parte nell'opposizione a Daimberto, nominato a sua volta patriarca, e nelldi Baldovino al trono; eletto una seconda volta patriarca nel 1112, sospeso ancora nel 1115, A. vide riconosciuto il suo buon diritto nel ...
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Patriarca ecumenico ortodosso (Giannina 1886 - Costantinopoli 1972). Metropolita di Corfù (1923), arcivescovo e primate per l'America della Chiesa greco-ortodossa con sede a New York (1937), arcivescovo [...] di Costantinopoli (1948). Ottenne l'ingresso di quasi tutte le chiese ortodosse nel Consiglio ecumenico delle Chiese, d'iniziativa protestante. Accolse con favore l'apertura verso un "colloquio" fra la ...
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Patriarca di Mosca (Toropec 1865 - Mosca 1925); vescovo di Lublino (1897), poi (1898-1907) delle Aleutine, e come tale a capo degli ortodossi degli USA, di Jaroslavl´, di Vilna, fu quindi eletto (1917) [...] di Mosca e di Kolomna. Il Concilio panrusso (1917), in piena rivoluzione bolscevica, nel ricostituire il patriarcato, lo elevò alla carica di patriarca di Mosca e di tutta la Russia. In tale qualità cercò di opporsi alla politica antireligiosa dei ...
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patriarca
patrïarca s. m. [dal lat. tardo patriarcha, gr. πατριάρχης, comp. di πατριά «stirpe, tribù, famiglia» e -άρχης «-arca»] (pl. -chi). – 1. In senso ampio e generico, e con riferimento al più antico ordinamento sociale, il capo di una...
s. m. [der. di patriarca; nel sign. 1, dal lat. mediev. patriarchatus]. – 1. a. Dignità, grado di patriarca, nella Chiesa. b. Il periodo in cui un patriarca esercita la sua autorità. c. Il territorio su cui si estende la sua giurisdizione. d....