Gesuita, nato a Civitella nel 1590, entrato nella compagnia a Roma nel 1607, passò, col patriarca Alfonso Mendez, in Etiopia nel 1623, e vi fu uno dei maggiori artefici delle fortune della missione cattolica. [...] Fondò la residenza dei Nebessié, nel Goggiàm, la regione più monofisita, conseguendovi grandi risultati. Per desiderio del re Susenios, riedificò in buona parte la semi-distrutta chiesa, costruita nel ...
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I problemi religiosi
Antonio Rigon
Il quadro normativo
Fra XIII e XIV secolo si sviluppa un'intensa attività disciplinatrice che mira a dare ordine al clero e alle strutture della Chiesa veneziana. [...] .
74. C. Piana-C. Cenci, Promozioni agli ordini sacri, pp. 315-325.
75. Ibid., pp. 316 n. 3 e 319.
76. V. Piva, Il patriarcato, II, p. 142.
77. V. i dettagliati elenchi riportati ibid., pp. 139-145.
78. Ibid., pp. 163-179, 184-186.
79. Cf. G. Cracco ...
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GIOVANNI di Antiochia, soprannominato lo Scolastico
Edoardo Volterra
Ecclesiastico e giurista bizantino. Visse nel sec. VI, morì nel 578, fu patriarca (e come tale è noto come Giovanni III di Costantinopoli) [...] dopo la deposizione di Eutichio dal 564 al 578. Compose una collezione di canoni che si distingue per l'estensione e per l'ordinamento, sistematico della materia e che rimase per lungo tempo la base del ...
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Teologo greco (n. Siracusa - m. Costantinopoli 847). Difese nelle lotte iconoclastiche la causa degli iconoduli e, quando questa trionfò, fu eletto patriarca di Costantinopoli (843), incontrando gravi [...] opposizioni specie da parte degli studiti, già suoi alleati. Compose scritti teologici, agiografici, omelie, poesie religiose ...
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Romano, pontificò, succedendo a Sabiniano, dal 19 febbr. al 12 nov. 607; ottenne l'abolizione del titolo di ecumenico, che il patriarca di Costantinopoli aveva ottenuto nel 558. Fece decretare che nessun [...] papa o vescovo potesse designare un successore, ma che questo si dovesse eleggere liberamente tre giorni dopo il funerale del predecessore. Fu sepolto in Vaticano ...
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Tradizioni, culto e dottrine nel mondo bulgaro
Krassimir Stantchev
Vassja Velinova
Il tema e l’immagine di Costantino entrano nella cultura bulgara con la conversione del primo impero bulgaro (681-1018) [...] Flacilla, moglie di Teodosio I, alla «grande e santa zarina Teodora», imperatrice-reggente dal 842 al 856, la quale «radunò i patriarchi, gli archierei e i monaci da tutte le parti dell’Ecumene a un concilio ecumenico che condannò, assieme a tutte le ...
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Signore di Treviso (1274 - 1312); associato (1301) al governo dal padre Gherardo, gli succedette nel 1306. Governò dispoticamente; combatté contro il patriarca d'Aquileia e il conte di Gorizia, ma dovette [...] abbandonare i suoi propositi di conquista del Friuli. A lungo incerto tra guelfi e ghibellini, aderì infine a questi ultimi, ottenendo da Enrico VII il titolo di vicario imperiale, ma attirandosi l'odio ...
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. Prima della loro conversione al cristianesimo, gli Armeni adoravano parecchi dei, gli uni di origine iranica, gli altri di origine assira, e finalmente alcuni antichi eroi armeni deificati. Una tradizione [...] , e Koloth era in procinto di mandare a Roma la sua professione di fede, quando morì nel 1741. Durante i due patriarcati di Hakob II Nalean a Costantinopoli (1741-1749 e 1752-1764), i cattolici, ogni giorno più numerosi, cercarono d'impadronirsi di ...
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DELLA TORRE, Guido
Anna Caso
Nato il 27 sett. 1259 da Francesco fratello di Napoleone, detto Napo, signore di Milano, e di Raimondo, patriarca di Aquileia, e da Giulia Castiglioni, non ancora ventenne [...] , 339; R. Caggese, Roberto d'Angiò e i suoitempi, I,Firenze 1922, pp. 132, 137, 222; P. Paschini, Raimondo della Torre patriarca d'Aquileia, in Mem. stor. forogiuliesi, XVIII(1922), p. 92 n. 2; G. Biscaro, Guglielma la Boema e i Guglielmiti, in Arch ...
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Venezia e l'entroterra (1300 circa - 1420)
Gian Maria Varanini
Premessa
Problemi di periodizzazione
Se si privilegia il piano dell'espansione territoriale, l'assunzione del biennio 1404-1405 come terminus [...] Elisabetta d'Ungheria oltre che dal papa (lodo del 31 luglio 1384), e col tentativo di ottenere la nomina a vicario del patriarca Filippo d'Alenwon del figlio Conte - che il da Carrara tentò in quella congiuntura di porre le basi per il controllo ...
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patriarca
patrïarca s. m. [dal lat. tardo patriarcha, gr. πατριάρχης, comp. di πατριά «stirpe, tribù, famiglia» e -άρχης «-arca»] (pl. -chi). – 1. In senso ampio e generico, e con riferimento al più antico ordinamento sociale, il capo di una...
s. m. [der. di patriarca; nel sign. 1, dal lat. mediev. patriarchatus]. – 1. a. Dignità, grado di patriarca, nella Chiesa. b. Il periodo in cui un patriarca esercita la sua autorità. c. Il territorio su cui si estende la sua giurisdizione. d....