crollare
Emilio Pasquini
Il verbo è sentito da D. come termine prettamente poetico; manca del tutto in prosa.
Transitivo, in senso proprio, vale " scrollare ", " scuotere ", " muovere ", " agitare ", [...] " vibrare ", come quando Cagnazzo, all'ipocrita proposta di Ciampolo, levò 'l muso, / crollando 'l capo (If XXII 107), con atto misto di fiuto istintivo e di melensa furberia, tra l'animalesco e l'umano; ...
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crudo
Emilio Pasquini
Aggettivo di largo impiego in D., in funzione ora di epiteto ora invece di apposizione o di predicato, manca tuttavia alla prosa ed è esclusivo della poesia; più frequente nell'Inferno [...] (dove è quasi parola dominante) che nelle altre cantiche, rappresenta più o meno l'equivalente di ‛ crudele ' (v.), ma se ne distingue per una maggiore duttilità semantica e sintattica.
Qualifica in primo ...
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amante
Emilio Pasquini
Come è ben noto, nel Trecento e specie in D. il participio presente (già solo sostantivato) di ‛ amare ' non ha il significato odierno di " che ama illecitamente ", valendo semplicemente [...] " innamorato ": perfino nel passo celeberrimo (If V 134) dove Francesca rammemora i primi attimi rivelatori della sua passione, campeggianti sullo sfondo della leggenda arturiana, e dietro il cotanto amante ...
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brigata
Emilio Pasquini
. Sostantivo che ha il valore di " compagnia d'amici dedita a onesti svaghi ", " cerchia di persone unite da comuni gusti o interessi ": centro motore della società cavalleresco-cortese [...] (si pensi al Novellino o a Folgore), così come - in altre direzioni - di quella borghese, comunale o mercantile (le ‛ brigate ' del Boccaccio o del Sacchetti, e poi di tutta la tradizione novellistica).
D. ...
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cagnazzo
Emilio Pasquini
. Aggettivo, di uso raro e solo ‛ comico ', inaugurato in senso assoluto da D., pur se ricorre un'unica volta nella Commedia, per i traditori dell'Antenora: Poscia vid'io mille [...] visi cagnazzi / fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, / e verrà sempre, de' gelati guazzi (If XXXII 70). Piuttosto che a " paonazzi " (secondo l'opinione del Sapegno - condivisa da molti -, che adduce ...
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unghia
Emilio Pasquini
Primamente attestato in D. già col significato, vivo ancor oggi, che si diffuse a ogni livello coi trecentisti (volgarizzamenti di Girolamo, dell'Esopo e del Crescenzi; Petrarca [...] e Boccaccio); ne varia naturalmente l'applicazione fra uomini e dannati, diavoli e animali, con le connotazioni espressive che rispecchiano (accanto all'eventuale riverbero di un attributo) il diverso ...
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amica
Emilio Pasquini
Questo sostantivo è di uso assai ristretto in D., anche perché il suo margine viene continuamente insidiato da una possibilità di collusione con l'aggettivo omofono, specie in [...] funzione predicativa (ma l'ambiguità trova un correttivo nella constatazione che, ai fini semantici o stilistici, poco valga la pena di distinguere); può avere in primo luogo un significato anche moralmente ...
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vantaggio
Emilio Pasquini
Soltanto due occorrenze nel D. canonico, ambedue nell'Inferno; ignorato perfino dal Detto, è assai frequente nel Fiore come tipico francesismo (avantage, dal tardo latino ab-ante).
Come [...] l'hapax ‛ avvantaggio ' (v.), significa in primo luogo " superiorità ", " preminenza ", " privilegio " (non semplicemente " caratteristica, prerogativa favorevole ") in If XXXIII 124 Cotal vantaggio ha ...
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combattere
Emilio Pasquini
Il verbo è d'uso generale in D., e ricorre senza esclusione in tutte le opere con una notevole raggiera di sfumature semantiche.
Intransitivo, in senso proprio, senza specificazione [...] di complemento, ma al massimo con coloritura avverbiale o pronominale: Pd V 84 [l'agnello] semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte (Buti: " saltando e corneggiando ", quasi contro un rivale ...
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vacare
Emilio Pasquini
Latinismo inaugurato da D., che lo adotta quattro volte nella Commedia (tre non a caso nell'ultima cantica), ora in forma finita ora nel participio presente; più numerosi gli [...] esempi distribuiti fra le opere latine, con esatti parallelismi ma anche diversi ed esclusivi orientamenti sul piano sintattico e semantico: mancano, così, nel D. volgare l'accezione e il costrutto di ...
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pasquinare
v. intr. e tr. [tratto da pasquinata] (come intr., aus. avere), non com. – Scrivere una pasquinata, o altra satira e, come tr., fare oggetto di satira, di aspra critica.
pasquinata
s. f. [dal nome di Pasquino dato popolarmente, per ignoti motivi, a una statua mutila, copia di originale greco, situata in un angolo dell’attuale palazzo Braschi, a Roma]. – 1. Denominazione delle satire per lo più brevi, in versi...