Tratto più o meno esteso di terreno coperto di erbe spontanee che non vengono falciate, totalmente o in parte consumate sul posto dagli animali erbivori.
P. permanenti molto ricchi sono diffusi dove esistono favorevoli condizioni di vegetazione per fertilità del suolo, mitezza del clima o per possibilità di irrigazione (Olanda, Inghilterra, vallate delle Alpi ecc.); qui l’utilizzazione viene fatta ...
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Chi guida al pascolo ovini e caprini (meno spesso bovini) e ne ha la cura e il governo. Anche, guida spirituale di persone affidate alla sua custodia.
P. d’anime Chi esercita la missione sacerdotale. Nelle [...] chiese protestanti, è chiamato correntemente p. il ministro del culto. La metafora ecclesiastica deriva principalmente dalla parabola evangelica del Buon p., pronto a lasciare il gregge per ritrovare la ...
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Esercizio del pascolo del bestiame in montagna, da quote di circa m 1000 sino a m 2300-2500 (denominato anche monticazione o estatatura). Si effettua da fine maggio a metà settembre, ma ha durata diversa [...] quota al proprietario tenendo per sé tutto il prodotto ricavato. Nel diritto vigente si tratta di un contratto per cui i pascoli alpini, di proprietà privata o comunale, vengono dati in affitto, per un periodo di uno o più anni, ai proprietari o ...
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In Inghilterra, fondi indivisi appartenenti a più persone destinati, dopo il raccolto, al pascolo delle greggi comuni dei proprietari. Nel 17° sec. diminuirono drasticamente a causa dell’affermarsi del [...] fenomeno delle recinzioni (➔ enclosures) ...
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Qualsiasi struttura destinata a circoscrivere e chiudere uno spazio di terreno scoperto: palizzate di legno, siepi vegetali, cancellate e reti metalliche, recinti in muratura ecc. Nel pascolo del bestiame [...] (bovini, ovini o equini), larga applicazione ha avuto un tipo di r. costituita da fili metallici percorsi da corrente elettrica montati su sostegni di legno a cavalletto facilmente spostabili o su paletti ...
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Tratto più o meno esteso di terreno coperto d’erba che viene totalmente o in parte falciata per essere impiegata, fresca o conservata, per l’alimentazione del bestiame. Il p. differisce dal pascolo perché [...] l’erba è consumata sul posto dagli animali. Qualora il prodotto sia in parte pascolato e in parte falciato, si usa il termine di p.-pascolo. Queste colture, che sono miglioratrici della fertilità e sono connesse con l’allevamento zootecnico e con ...
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LATIFONDO (XX, p. 577)
Raffaele Ciasca
In questi ultimi anni si è accentuata la lotta contro il latifondo meridionale (provincie dell'extreame di Napoli, Lazio, .ardegna) caratterizzato dalla coltura [...] granaria estensiva, pascolo naturale, bosco e cespugli. E la lotta fu condotta non solo nel senso di spezzarlo in modo da costituire coi brandelli di esso proprietà di più modeste proporzioni; ma anche nel senso di combattere e di mutare ...
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Agraria
L. vegetativa Eccessivo sviluppo erbaceo di alcune colture, che può predisporre le piante all’allettamento; si può in tali casi deprimere il rigoglio con le rullature, con la cimatura o anche con [...] un sollecito pascolo di pecore che determina una specie di cimatura.
L. del riso (anche falsa spiga, gentiluomo) Alterazione della pianta del riso per la quale la pannocchia rimane eretta, stretta, con granelli rudimentali o nulli e la pianta è più ...
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Settore dell’agricoltura che studia le caratteristiche di funzionamento delle aziende pastorali della montagna, negli aspetti agronomici, zootecnici ed economici, al fine di individuare le tecniche da [...] gli ovini), e con l’avvicendamento nello spazio, cioè con la suddivisione del fondo in comparti nei quali il pascolo avviene a intervalli di tempo tali da consentire il ricaccio delle erbe;
d) la determinazione della quantità di bestiame mantenibile ...
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Recinzioni delle terre comuni (common lands, common wastes) e dei fondi indivisi (➔ open fields). Il fenomeno delle e., iniziato già nel 14° sec. in Inghilterra, si diffuse poi in gran parte dell’Europa, [...] si avvalesse delle nuove tecniche della semina. Comportando l’abolizione dei diritti consuetudinari delle comunità dei villaggi (pascolo, legnatico, spigolatura ecc.), il processo contribuì all’esodo della popolazione rurale verso la città nel corso ...
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pascolo
pàscolo s. m. [lat. pascuum, der. di pascĕre «pascere, pascolare»]. – 1. a. Terreno coperto di erbe spontanee, che non vengono falciate ma sono direttamente pascolate dal bestiame: p. permanente, quello in cui viene fatto pascolare...
pascolamento
pascolaménto s. m. [der. di pascolare], non com. – L’atto, il fatto di pascolare, nel sign. trans. e intr. del verbo; è talora usato invece di pascolo quando questo termine potrebbe essere interpretato in un senso diverso da quello...