Scrittrice austriaca (n. Mürzzuschlag 1946), premio Nobel per la letteratura nel 2004. L'uso della citazione e la combinazione, in un sapiente montaggio, del linguaggio dei fumetti, della pubblicità e [...] rilievo particolare ha nella produzione della J. la critica radicale alle forme di manipolazione messe in atto nei confronti delle fase di impegno politico. Più tardi si iscrisse al Partito comunista austriaco, dal quale uscì all'inizio degli anni ...
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Donna politica cinese (Zhucheng, Shandong, 1914 - Pechino 1991), il cui vero nome era Li Jin. Attrice teatrale e cinematografica col nome d'arte di Lan Ping, nel 1937 entrò nel Partito comunista cinese [...] centrale della rivoluzione culturale, membro dal 1969 dell'Ufficio politico del Partito comunista cinese (PCC), fu negli anni Settanta tra i principali esponenti dell'ala radicale del partito. La svolta politica avviata subito dopo la morte di Mao ...
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Uomo politico greco (Proti, Macedonia, 1907 - Atene 1998). Deputato per il partito populista dal 1935, ministro del Lavoro (1947-48), poi dei Trasporti e quindi dell'Assistenza pubblica (1948-50), della [...] Difesa (1950); staccatosi dal partito populista, resse il ministero dei Lavori pubblici dal 1952 al 1955 nel gabinetto Papàgos e, morto quest'ultimo, divenne primo ministro. Governò il paese, alla guida dell'Unione radicale, sino al 1963, quando si ...
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Uomo politico italiano (Belforte all'Isauro, Pesaro, 1857 - Milano 1928); democratico-radicale, diresse (dal 1889) il giornale La provincia di Mantova; passò nel 1903 al partito socialista, cui mise a [...] Mussolini (1912-14) e quindi membro del comitato di direzione dell'Avanti, membro della direzione del partito socialista (1914), e per qualche tempo (1921) segretario del partito; deputato (1919-21; 1924-26), partecipò alla secessione dell'Aventino. ...
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di Irene Giannì
Teofilato, Cesare Alfredo
Pedagogo, storico e attivista politico italiano (Francavilla [...] diviene il punto centrale attorno a cui ruotano le istanze del radicalismo, del socialismo evoluzionistico e del repubblicanesimo più intransigente, veicolate in massima parte da un sindacalismo rivoluzionario che ha come obbiettivo la ricostruzione ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] , di cui, attraverso l'esperimento mentale della traduzione radicale, mise in evidenza il carattere di postulazione ingiustificata: ), concepì inoltre la teoria della conoscenza come parte della scienza naturale, in particolare della psicologia ...
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Tocci, Terenzio. – Uomo politico (San Cosmo Albanese, Cosenza, 1880 - Tirana 1945). Di osservanza mazziniana e acceso filoalbanese, emerse nei primi anni del Novecento come agitatore e propagandista del [...] repubblicanesimo radicale italiano e della rinascita italo-albanese. Il quadro delle sue riflessioni repubblicane si ricava dai volumetti 1940-42) e al disarmo delle forze militari italiane da parte della Wehrmacht (8 sett. 1943) si attivò per aiutare ...
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Storico e uomo politico polacco (Varsavia 1786 - Parigi 1861). Tra le figure più eminenti della rivoluzione del novembre 1830, fu successivamente membro del governo provvisorio e poi del governo nazionale, [...] alle idee democratiche, entrò in contrasto con una parte degli emigrati e col governo francese e fu polski («Comitato nazionale polacco»), che rappresentava la tendenza radicale dell'emigrazione, contrapposta a quella monarchica e conservatrice ...
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Uomo politico e pubblicista francese (Londra 1810 - Parigi 1870). Entrato (1830) nella redazione de L'Avenir, si unì a Lamennais e a Lacordaire nel sostenere la necessità e l'attualità di un nuovo assetto [...] sue idee, si sottomise. Nel 1831 era entrato a far parte della Camera dei pari, dove, abile e vivace oratore, s intimo distacco da Roma, accentuato dal Sillabo, si fece sempre più radicale. Scrisse, fra l'altro, una Histoire des moines d'Occident ...
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Uomo politico bosniaco (Bosanski Šamac, Bosnia ed Erzegovina, 1925 - Sarajevo 2003). Fondò nel 1990 il Partito di azione democratica, di forte impronta musulmana e nazionalista, e nello stesso anno fu [...] , per la sua attività di dissidente e per la sua propaganda a favore dell'islamismo radicale. Nel maggio 1990 fondò il Partito di azione democratica, formazione di impronta nazionalistico-religiosa che raccolse i consensi della componente musulmana ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...