Giornalista e uomo politico (Alloa, Scozia, 1818 - Toronto 1880); di origine scozzese emigrò a Toronto (1843), dove pubblicò il Globe, prima settimanale poi quotidiano, molto influente politicamente. In [...] parlamento capo del partitoradicale ostile alla chiesa cattolica, riuscì a far secolarizzare le proprietà del clero, ma non a laicizzare le scuole. Fu uno dei primi sostenitori di una federazione delle colonie britanniche dell'America Settentrionale ...
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Stato dell’Europa centro-occidentale; abbraccia quasi interamente la regione geografica francese, compresa fra i Pirenei a S, la parte più accidentata ed elevata della catena alpina a SE, la valle del [...] crollo della politica giacobina e la giornata del 9 termidoro (27 luglio 1794).
Cessò così la fase radicale della Rivoluzione; la parte più ricca della borghesia riprese il sopravvento e, nel 1795, iniziò il periodo del Direttorio, oscillante senza ...
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Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] dei Verdi (Groen Links), nato nel 1991 da un’alleanza tra piccoli partiti di sinistra, radicali, social-pacifisti, comunisti, ottenne un discreto successo. Il nuovo ministero, guidato ancora da Kok fu costituito dalla stessa coalizione che aveva ...
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Uomo politico (Reggio nell'Emilia 1877 - Roma 1970); entrato nell'amministrazione dei Lavori pubblici, fu nominato consigliere di stato nel 1913. Nello stesso anno, candidato radicale, fu eletto deputato. [...] sforzandosi di dare una base dottrinale al radicalismo. Contrario al fascismo, partecipò alla secessione dell e partecipò alla lotta clandestina contro il regime. Esponente del Partito democratico del lavoro, fu ministro senza portafoglio (giugno-dic ...
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Movimento di rivendicazione dei diritti economici, civili e politici delle donne; in senso più generale, insieme delle teorie che criticano la condizione tradizionale della donna e propongono nuove relazioni [...] sua azione e i suoi scritti tenne viva la questione femminile nel Partito socialista italiano.
Il primo paese in cui le donne ottennero il di alcune posizioni (l’opposizione sistematica e radicale nei confronti delle istituzioni, l’estraneità nei ...
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PARTITO
Felice Battaglia
. Un naturale istinto di lotta domina l'umanità pur nel suo stato sociale. Gli uomini si riuniscono in gruppi, si creano dei capi, si dànno una gerarchia, ma, incontrando altri [...] sia ritenendola intempestiva. Il primo si dice liberale o radicale o progressista, l'altro conservatore. Le varietà sono ma nello stato in quanto formazione etica, quindi nel partito in quanto, spiritualmente viva, si svolga, si trasformi arricchendo ...
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IUGOSLAVIA (XX, p. 15; App. I, p. 767)
Elio MIGLIORINI
Massimo BRUZIO
Luigi MONDINI
Luigi MONDINI
La struttura unitaria dello stato iugoslavo, nella sua ripartizione in banati creata nel gennaio 1929, [...] di fanteria ed una motorizzata di SS: la "Adolf Hitler". Partito dalla zona ad occidente di Sofia, il corpo d'armata Stumme il 26 giugno, anche Jovanović si dimise, succedendogli il radicale serbo M. Trifunović, col quale si fece piuttosto un ...
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SERBIA.
Silvia Lilli
Lorena Pullumbi
Livio Sacchi
Maria Mitrovic
Nicola Falcinella
– Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Storia. Architettura. Letteratura. Webgrafia. Cinema
Demografia [...] guerra in Bosnia ed Erzegovina (v.), Ratko Mladić.
Nelle elezioni parlamentari del gennaio 2007, i nazionalisti del Partitoradicale serbo (SRS) conquistarono la maggioranza relativa dei seggi (81); ma il voto vide anche un rafforzamento degli ...
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NITTI, Francesco Saverio (XXIV, p. 858)
Walter Maturi
Pochi uomini politici italiani sono giunti a ministeri tecnici preceduti da una preparazione più formidabile del N. Prima di essere ministro dell'Agricoltura, [...] prima della guerra era fallito, assorbito dal giolittismo, il suo sforzo di fare del radicalismo un partito organico (Il partitoradicale e la nuova democrazia industriale, Torino 1907).
Avversatissimo dal nazionalfascismo per la sua politica estera ...
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REFERENDUM
Giulio M. Salerno
Ester Capuzzo
(XXVIII, p. 976; App. II, II, p. 674; App. IV, III, p. 185)
Successivamente alla tardiva legge di attuazione della disciplina costituzionale dei r. popolari [...] porto d'armi. Con le consultazioni popolari del 1981 è finita la stagione dei r. promossi quasi esclusivamente dal Partitoradicale e concepiti come strumento di lotta contro la politica del consociativismo partitico (DC-PCI).
Nel 1985, quando il r ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...