Uomo politico (Dundee, Scozia, 1795 - Toronto, Canada, 1861). Emigrato nel Canada (1820), durante l'agitazione contro il regime coloniale inglese e per un governo rappresentativo canadese, appoggiò il [...] partitopopolare e fondò a Toronto (1824) il giornale di opposizione Colonial Advocate. Deputato liberale all'assemblea (1836), invitò, con il suo nuovo giornale The Constitution, il popolo a prendere le armi; ma i rivoltosi, dopo una breve campagna ...
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Formula di dissuasione o divieto attenuato («non giova, non conviene») usata dalla Chiesa cattolica romana quando intenda soddisfare ragioni di semplice opportunità. Specificamente con essa fu concretato [...] dai vescovi; l’ambiguità di questa disposizione consentì, nelle elezioni del 1913, il cosiddetto patto Gentiloni. Il n. fu abolito implicitamente da Benedetto XV, che nel 1919 permise ai cattolici di aderire al Partitopopolare di L. Sturzo. ...
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Doge di Venezia (1251-1311). Podestà di Capodistria, eletto doge in competizione con I. Tiepolo, esponente del partitopopolare, orientò decisamente la sua politica in senso aristocratico, facendo varare [...] la riforma costituzionale nota col nome di serrata del Maggior Consiglio, per cui erano esclusi dal governo di Venezia quanti non fossero nobili o non avessero esercitato cariche pubbliche negli ultimi ...
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Pubblicista e uomo politico (Granarolo di Faenza 1889 - Parigi 1931). Cattolico di formazione democratico-cristiana (murriana), aderì al Partitopopolare solo nel 1921 su posizioni di sinistra. Tra il [...] 1922 e il 1923 divenne uno dei più attivi collaboratori di don Sturzo, dirigendo tra l'altro il quotidiano Il popolo, a cui impresse un carattere nettamente antifascista. Dopo il delitto Matteotti fu tra i maggiori animatori dell'Aventino e presentò ...
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Uomo politico tedesco (Schwelm 1899 - Essen 1976). Dirigente industriale e giurista, durante la Repubblica di Weimar entrò nel Partito cristiano sociale e si oppose poi al nazismo; dopo la seconda guerra [...] per la sua opposizione alla partecipazione della Germania ai piani di difesa occidentale. Lasciata l'Unione democratico-cristiana, creò nel 1952 il Partitopopolare pantedesco che, battuto nelle elezioni del 1953, si sciolse nel 1957. Aderì allora al ...
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Uomo politico e giornalista italiano (Milano 1869 - ivi 1939). Direttore nel 1898 dell'Osservatore cattolico di Milano, poi dell'Unione, trasformatasi nell'Italia, fu uno dei maggiori esponenti del cattolicesimo [...] liberale, favorevole alla riconciliazione tra Stato e Chiesa. Deputato dal 1909, fu tra i fondatori del Partitopopolare. Ministro delle Finanze con P. Boselli e V. E. Orlando (1916-19) e del Tesoro con G. Giolitti (1920-21), rimase alla Camera fino ...
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Uomo politico slovacco (Černová 1864 - Ružomberok 1938), sacerdote cattolico e capo del partitopopolare slovacco, che rappresentò (dal 1920) al parlamento di Praga. Si batté sempre per l'autonomia della [...] predominio dell'elemento ceco e il centralismo di Praga, tanto che, quando (1939) fu creato lo stato indipendente di Slovacchia, il nuovo regime di mons. Tiso si richiamò a lui per creare la sua milizia di partito con la cosiddetta "guardia di H.". ...
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Patriota sloveno (Sveti Gregor, Carniola, 1865 - Sentjanž nad Dolenjskom 1917), sacerdote; studiò a Vienna all'Augustineum (1888-92), dove fece proprie le idee di un socialismo cristiano; prof. di teologia [...] sindacati operai e una fitta rete di cooperative, come mezzo di elevazione del popolo sloveno. Esponente della Slovenska Ljudska Stranka ("Partitopopolare sloveno"), rappresentò la Slovenia al parlamento di Vienna (1907-11). Sul piano nazionale ...
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Giornalista e uomo politico italiano (Pennabilli, Pesaro, 1874 - Roma 1935). Collaborò, giovanissimo, alle riviste di R. Murri; nel 1907 assunse la direzione del Corriere d'Italia, dalla quale si allontanò [...] , a Milano, L'Italia. Deputato per più legislature, fu tra i fondatori del movimento della democrazia cristiana, poi Partitopopolare italiano, dal quale fu espulso nel 1923 per dissensi sulla legge elettorale. Nel 1924, dopo l'Aventino, entrò nel ...
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Denominazione dei laici cattolici che, dopo la proclamazione del Regno d’Italia e l’occupazione di Roma, affiancarono attivamente la Santa Sede nella protesta contro lo Stato italiano. Questo atteggiamento [...] quale la Santa Sede intese estraniare i cattolici dalla vita del nuovo Stato. Tale politica può dirsi totalmente esaurita solo con l’autorizzazione data da Benedetto XV ai cattolici di entrare nel Partitopopolare italiano fondato nel gennaio 1919. ...
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popolare1
popolare1 (ant. populare) agg. [dal lat. popularis, der. di popŭlus «popolo1»]. – 1. a. Del popolo, inteso come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali: cercare il favore p.; ottenere il consenso p.; volontà...
popolo1
pòpolo1 (ant. pòpulo) s. m. [lat. pŏpŭlus]. – 1. a. Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività...