Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dall’Unità al 1945
Roberto Pertici
Gli studi storici nell’Italia del Risorgimento
Anche per una storia della storiografia italiana, gli anni attorno al 1860 segnano una svolta: fu con la formazione [...] non (ma qui conviene restare sul terreno italiano), una partita di straordinaria importanza, che ruotava intorno a un problema fondamentale: com’erano stati possibili la crisi dello Stato liberale e l’avvento del fascismo? A quali forze politiche, a ...
Leggi Tutto
Il 'non expedit'
Saretta Marotta
Dopo la perdita delle Romagne
Si è spesso sostenuto che il non expedit non sia stato inizialmente sollevato dalla Curia romana, ma dalla prassi spontanea dei cattolici [...] del 1878-1879. Le riunioni romane di Casa Campello, Roma 1988.
66 Cfr. A. Ciampani, Cattolici e liberali durante la trasformazione dei partiti: la “questione di Roma” tra politica nazionale e progetti vaticani (1876-1883), Roma 2000.
67 P. Campello ...
Leggi Tutto
I cattolici e il sindacato: dall'estraneita alla partecipazione
Alberto Cova
Le origini: dalle leghe ‘bianche’ alla Cil
Trattare del sindacato nel quadro di una generale, vastissima riflessione sui [...] i settori economici erano 567 e gli iscritti 90.000 (cfr. M.G. Rossi, Le origini del partito cattolico. Movimento cattolico e lotta di classe nell’Italia liberale, Roma 1977, tab. XXIII, p. 443).
38 V. Saba, Le esperienze associative cit., p. 111. Su ...
Leggi Tutto
9 maggio 1978: lo schiaffo a Paolo VI. Storia e fallimento della mediazione vaticana per la liberazione di Aldo Moro
Miguel Gotor
Le tre cerimonie, i due corpi del re
Il modo migliore per raccontare [...] dopo la morte di Curioni e la divulgazione del nome del sacerdote da parte di Macchi e Cremona, ad avere rivelato a un giornalista che, una Luigi Preti e a un’interrogazione del liberale Raffaele Costa che riguardava questo delicato argomento. ...
Leggi Tutto
La questione romana
Saretta Marotta
L’eredità defraudata: ecclesiologia e psicologia della fine dello Stato pontificio
Per Pio IX la rinuncia al potere temporale sarebbe stata quasi un’eresia. Egli [...] il problema centrale dell’indipendenza del pontefice, una distanza insuperabile per le parti in gioco, conLeone XIII che chiedeva l’intera città di Roma e i liberali risoluti nella certezza, come sosteneva Ruggiero Bonghi, che «l’Italia di territorio ...
Leggi Tutto
I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] periferici e centrali delle decisioni politiche. Di qui il passaggio non traumatico dalle fila della Dc ai partitiliberal-conservatori berlusconiani. In uno dei suoi discorsi il più volte presidente del Consiglio ha infatti asserito:
«crediamo ...
Leggi Tutto
Sindacalismo
Giovanni Tarello
di Giovanni Tarello
Sindacalismo
sommario: 1. Gli usi del vocabolo ‛sindacalismo'. 2. Per un censimento e una classificazione dei sindacalismi. 3. Primi decenni del secolo. [...] al centro l'azione politica in senso liberale e democratico; tende a essere legalitario specialmente del corporativismo fascista, deriva da questa diversità. Si tratta da una parte di un complesso di leggi che andarono subito in vigore (legge 3 ...
Leggi Tutto
Guerra e Resistenza
Giorgio Vecchio
Nazionalismo cattolico e patriottismo ‘freddo’
Nel 1939 la totalità dei cristiani italiani si considerava inserita a pieno titolo nella comune patria italiana. Differenti [...] di massa verso i soldati.
Scelte e motivazioni
A partire dall’8 settembre e fino al termine della guerra fascista, cit., p. 82.
25 M. Bocci, Oltre lo Stato liberale. Ipotesi su politica e società nel dibattito cattolico tra fascismo e democrazia, ...
Leggi Tutto
I cattolici e la Costituente
Paolo Pombeni
I cattolici e il momento costituente: tra avveramento della profezia sul crollo dei regimi liberali e desiderio di partecipazione alla ‘nuova Italia’
L’apertura [...] che lo faceva riammettere a quello spazio pubblico da cui era stato emarginato a seguito della rivoluzione liberale. Per questo lo strumento essenziale era il ‘partito’, ma nel senso ottocentesco del termine, non in quello post 1917 in cui lo avrebbe ...
Leggi Tutto
Panarabismo
Bernard Lewis
sommario: 1. Introduzione. 2. Fermenti nazionalistici e panarabi nell'Impero ottomano. I precursori. 3. Dalla rivolta contro i Turchi (1916) alla prima guerra arabo-israeliana [...] e di turchizzazione attuata da alcuni dei Giovani Turchi, il che li indusse spesso ad allearsi con l'Entente libérale, il partito noto con il nome turco di Hüriyet ve Itilâf (libertà e associazione), che si opponeva esplicitamente, sia per la ...
Leggi Tutto
liberale
agg. [dal lat. liberalis «proprio di uomo libero», quindi «nobile, generoso»; il sign. politico è della fine del ’700]. – 1. a. Largo nello spendere e nel donare, generoso, magnanimo: è sempre stato d’animo l.; l. verso i poveri;...
liberal-populistico
agg. Di orientamento politico liberale e populistico. ◆ Con [Roberto] Formigoni candidato per la Casa delle libertà, [Silvio] Berlusconi è convinto di vincere comunque la prova elettorale lombarda e pensa di non aver bisogno...