VEIL, Simone
Personalità politica francese, nata a Nizza il 13 luglio 1927. Deportata in Germania durante la seconda guerra mondiale come ebrea, conobbe gli orrori dei campi di sterminio di Auschwitz [...] 1969), indi segretario generale del Consiglio superiore della magistratura (1970-74). Non aderì ad alcun partitopolitico, ma sostenne come indipendente la politica di Giscard d'Estaing, il quale la nominò ministro della Sanità (1974-79), nella quale ...
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Nell’uso scientifico, per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo moto.
Nell’uso figurato, mutamento radicale di un ordine statuale e sociale, nei [...] prezzi
Il vertiginoso aumento dei prezzi che, soprattutto a partire dalla metà del Cinquecento, colpì in primo luogo la ondata di r., che ebbero un carattere prevalentemente politico-sociale in Francia e un carattere invece soprattutto nazionale ...
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Uomo politico italiano (Napoli 1880 - Roma 1936); sindacalista, fu poi tra i maggiori promotori del movimento nazionalista. Condirettore e quindi direttore della Idea nazionale, passò poi a dirigere La [...] Tribuna, quando quel giornale si fuse con questo (1926). Segretario generale del Partito fascista e membro del Gran consiglio del fascismo, fu nominato senatore del Regno nel 1934. ...
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agg. gn
Uomo politico italiano (Sacile 1873 - Cantello 1954). Avvocato, deputato (1913-29), volontario e pluridecorato della prima guerra mondiale, fu vicepresidente della Camera (1921) e ministro della [...] (1945), ministro dell'Assistenza postbellica nel primo gabinetto De Gasperi (1945-46) e della Difesa nel terzo (1947). Consultore nazionale e deputato alla Costituente per il Partito della democrazia del lavoro, fu (1948-53) senatore di diritto. ...
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SINDACALISMO
Bruno Ugolini
(XXXI, p. 830; App. II, II, p. 831; III, II, p. 747; IV, III, p. 333)
Il movimento sindacale italiano, nelle sue espressioni maggiormente rappresentative (CGIL, CISL e UIL), [...] nel Mezzogiorno, e quelle di dare vita a un grande ''scambio politico'' tra sindacati, governo e imprenditori. Tale scambio avrebbe dovuto riguardare da una parte la crescita dell'occupazione e la riduzione degli orari ("lavorare meno, lavorare ...
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Fondamentalismo
Enzo Pace
Il progetto fondamentalista ha mostrato, nel respiro breve del ventennio, successivo all'apparire dei primi movimenti collettivi che lo hanno interpretato sulla scena sociale, [...] . La seconda, invece, ha finito per cedere sempre di più alla logica della lotta politica. Dove essa ha conosciuto forti censure da parte degli apparati ideologici e repressivi degli Stati, frange estremiste hanno decisamente scelto la lotta armata ...
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POPULISMO
Gianfranco Pasquino
Da un punto di vista storico, p. è il nome con cui è stato designato in Occidente il movimento politico-culturale russo (narodnicestvo, i cui seguaci si dicono narodniki, [...] . I populisti rigettano, pertanto, sia la trasformazione del loro movimento in partito organizzato sia la democrazia rappresentativa intessuta di strutture politiche intermedie e di gruppi sociali. Questa caratteristica ha naturalmente reso le ...
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Gandhi, Mohandas Karamchand
Silvia Moretti
L'apostolo della non-violenza e della libertà dell'India
Negli ultimi decenni del 19° secolo i Britannici consolidarono il loro dominio coloniale in India, [...] e morale del movimento per l'indipendenza, aiutato nella sua battaglia dal Congresso nazionale indiano, un partitopolitico nato nel 1885 che fu il protagonista, dapprima moderato poi sempre più intransigente, della battaglia per l'autonomia e ...
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giacobinismo
Bruno Bongiovanni
Estremismo e intransigenza nell'azione politica
Il termine giacobinismo si riferisce alle posizioni di un gruppo politico emerso nel corso della Rivoluzione francese, [...] L'idea di un club che essi avevano sviluppato si presentò sempre più chiaramente come il prototipo di un partitopolitico efficiente, organizzato e dotato di militanti dediti all'azione e alla propaganda.
Un secondo aspetto di grande influenza sulla ...
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De pecunia. Chiesa, cattolici e finanza nello Stato unitario
Maurizio Pegrari
De pecunia. Detto così potrebbe apparire il titolo di una delle numerose prediche di Bernardino da Siena tenute nella piazza [...] frase che lo metteva in rotta di collisione: «Ma io credo che il consenso verrà. Se formiamo un partitopolitico al di fuori delle organizzazioni cattoliche, e senza alcuna specificazione religiosa, non per questo noi ripiegheremo la nostra bandiera ...
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partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...
partito-rete
loc. s.le m. Partito politico caratterizzato da una struttura non verticistica e dall’apporto proveniente dalla sua organizzazione periferica. ◆ [Franco] Passuello, che viene dalle Acli, spiega che la salvezza sarà in un partito-rete,...