LANDOLFO
Umberto Longo
Figlio di un Gaiderisio, non ne conosciamo la data di nascita, da collocare presumibilmente verso la metà dell'XI secolo.
L'8 nov. 1108 succedette come arcivescovo di Benevento [...] per la sede arcivescovile beneventana è perfettamente coerente con le linee della sua politica di riforma ecclesiastica e amministrativa dell'Italia meridionale. A partire dalla seconda metà dell'XI secolo in coincidenza con la fine del Principato ...
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MALASPINA, Bernabò
Franca Ragone
Nacque forse intorno al 1280 da Alberto di Filattiera, del ramo ghibellino del Terziere, e Fiesca Fieschi.
Per lungo tempo fu erroneamente considerato dai genealogisti [...] si dimostrò infatti pronto a intervenire, anche con il ricorso alla forza, negli eventi politici; e come lui mantenne gli ordini minori per buona parte della carriera curiale. Le prime attestazioni del suo operato risalgono all'epoca della discesa ...
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FRANCIOTTI, Agostino
Stefano Andretta
Figlio di Bartolomeo e di Angela Sesti, nacque intorno al 1630, probabilmente nei dintorni di Lucca. La famiglia mercantile, imparentata con i Della Rovere e politicamente [...] ristabilimento di una normalità accettabile della vita sociale e politica e promulgò in tal senso bandi generali. Dopo Galli, presso Massimiliano Enrico di Wittelsbach, arcivescovo ed elettore. Partito da Macerata, il F. arrivò a Liegi il 14 ...
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DE TORRES, Ludovico
Pietro Messina
Nacque a Malaga (Spagna) il 6 nov. 1533, da Juan, di antica famiglia nobile; il nonno Hernando aveva ottenuto il titolo di "regidor perpetuo" della città di Malaga. [...] politico della Spagna nell'isola. La cosa era in effetti plausibile poiché il D. fu sempre un fedelissimo del partito Malta, VIII (1937), pp. 33-39, 40-43 (pubbl. la prima parte del Libro delle cose di Malta del D.); Id., Ancora sull'inchiesta di mons ...
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CHIAUDANO, Giuseppe
Andrea Camilletti
Nacque a Torino il 20 dic. 1858 da Giovanni Battista e da Catterina Raspi in una famiglia originaria di Chieri, imparentata con quella del teologo gesuita Giuseppe [...] uso del termine "democrazia cristiana" per indicare l'azione politica dei cattolici.
Il C. chiariva che erano da approvarsi dei collaboratori, sostenitore di un'utilizzazione da parte dei cattolici delle forme democratiche e costituzionali per ...
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COBELLUZZI, Scipione
Franca Petrucci
Nacque a Viterbo con ogni probabilità nel 1564. Suo padre, che divenne conservatore della città nello stesso giorno in cui nasceva il C. (così il Gallucci, che però [...] era logico avesse incarichi nel governo della Chiesa. Fece parte dell'Inquisizione e della Congregazione de Propaganda Fide, creata aveva fatto alcunché di notevole, non deteneva alcun potere politico e non aveva fama se non di virtù generiche, ...
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CIRIACI, Augusto
Luciano Osbat
Nato a Roma il 10 ag. 1889 da Giuseppe e Maria Giuggiolini Magnaterra, di origine marchigiana, crebbe nel popolare rione di Testaccio ove i suoi genitori si erano spostati [...] azione in seno al Consiglio superiore, sino alla riforma che, nell'immediato dopoguerra, in un clima politico profondamente mutato, finì per realizzare gran parte dei suoi progetti. Nel 1918 fu tra i promotori e i primi dirigenti della Confederazione ...
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GRASSI, Carlo
Stefano Tabacchi
Nacque a Bologna nel 1519 o nel 1520, figlio di Giovanni Antonio, futuro senatore di Bologna, e di Diana di Carlo Grati. Apparteneva a una famiglia di notevole rilievo [...] breve papale e di rendergli omaggio. Compiuta la missione, il G. partì per Trento, dove giunse l'11 nov. 1562.
Gli interventi del vescovi presenti, anche il G. aveva una cultura più politico-canonistica che non teologica e tendeva a difendere il ...
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DANIA, Angelo Vincenzo (al secolo Andrea Maria)
Giovanni Assereto
Nacque il 13 sett. 1744, forse ad Ovada (Alessandria), come risulta dall'epitaffio della sua tomba, ma più probabilmente a Voltri (Genova).
Il [...] o a un gran predicatore come egli è non può piacere un partito poco numeroso qual è il nostro", e non lesinava giudizi severi egli - uomo di potere, ben visto dalle autorità politiche ed ecclesiastiche - costituiva pur sempre un potenziale alleato. ...
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PADULA, Vincenzo
Enrico Padula
PADULA, Vincenzo. – Nacque a Padula, allora nel Principato Citeriore del Regno delle Due Sicilie (oggi provincia di Salerno), il 16 ottobre 1831, terzogenito di Maurizio, [...] Padula, la fitta rete di relazioni e di proselitismo politico che seppe intessere ebbe un carattere spiccatamente intreclassista: si sapranno sorprendere, e sacrificare i pochi corifei del partito opposto» (ibid.), Padula si collocava nel solco dei ...
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partito2
partito2 s. m. [der. di partire «dividere»; propr. «ciò che è diviso, parte»]. – 1. a. Ciascuna delle soluzioni che si possono adottare nel caso di una scelta, o ciascuno dei mezzi di cui ci si può servire per raggiungere uno scopo,...
partito-rete
loc. s.le m. Partito politico caratterizzato da una struttura non verticistica e dall’apporto proveniente dalla sua organizzazione periferica. ◆ [Franco] Passuello, che viene dalle Acli, spiega che la salvezza sarà in un partito-rete,...