La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] da verbi di percezione o di contatto è possibile trovare, oltre alle relative (➔ relative, frasi), anche:
(a) il participiopresente:
(69) Febo insuperbito per lo serpente ch’egli avea vinto, nuovamente vide costui piegante l’arco con aperta corda, e ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] ibrido, la capacità di ‘partecipare’, di condividere caratteristiche proprie sia dei verbi sia dei nomi (➔ participio).
Dal participiopresente si possono formare per conversione lessemi usati sia come aggettivi (affascinante, deludente, interessante ...
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I modi del verbo sono sottoinsiemi di forme della ➔ coniugazione verbale caratterizzati da un complesso intreccio di proprietà semantiche, sintattiche e pragmatiche. Nel sistema verbale italiano si distinguono [...] infinito futuro attivo (amaturus -a -um esse) e passivo (amatum iri). Sempre nell’ambito dei modi non finiti, il participiopresente (Benincà & Cinque 1991: 605; Luraghi 1999) continua a esistere formalmente, ma da un punto di vista funzionale ha ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] ). Fra i non molti deverbali con -ino: accendino, frullino, passeggino. Più numerose le nominalizzazioni dal participiopresente, usate al maschile (ammorbidente, dissetante, pulsante, respingente, ricostituente, solvente) o in un minor numero al ...
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L’espressione concordanza dei tempi (che corrisponde in parte alla consecutio temporum della grammatica latina) designa il rapporto tra il tempo del verbo della frase principale (o reggente) e quello del [...] vincita l’aveva rallegrata (Vasco Pratolini, Un eroe del nostro tempo, p. 96).
Soprattutto nei participi aventi funzione attributiva si può notare che il participiopresente si usa (di rado) per marcare una relazione di contemporaneità-attualità, il ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] , vetturino);
(h) -ante. I rapporti formali e semantici fra nomi, verbi, e nomi e aggettivi tratti dal participiopresente in serie quali canto / cantare / cantante ha favorito la formazione di un suffisso denominale -ante (bracciante, casellante ...
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Sono ambigeneri le parole che possono essere usate sia al maschile sia al femminile senza che si modifichi la forma del suffisso flessivo (➔ genere):
(1) il nipote / la nipote
(2) il giornalista / la giornalista
(3) [...] , lo / la erede, il / la testimone, il / la custode), al cui interno formano un gruppo produttivo le parole derivate dal participiopresente (lo / la amante, il / la cantante), quelle derivate con suffissi come -bile, -ese (il / la contabile, lo / la ...
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I tempi semplici sono forme della ➔ coniugazione verbale in cui la morfologia grammaticale viene suffissata (➔ flessione) alla base lessicale del verbo (➔ tempi composti).
Questa struttura morfologica [...] semplice.
Si distinguono quattro tempi semplici all’indicativo (➔ presente, ➔ imperfetto, ➔ passato remoto, ➔ futuro), due rispettivamente al ➔ congiuntivo (presente, imperfetto) e al ➔ participio (presente e passato), mentre si trova un solo tempo ...
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Mentre in latino il comparativo di maggioranza (➔ comparativo) e il ➔ superlativo erano generalmente sintetici, espressi cioè attraverso suffissi (-ior/-ius per il comparativo; -issimus/-a/-um per il superlativo), [...] assoluto in -issimo e continuano, senza eccezioni, le forme del superlativo latino costruite ricorrendo al participiopresente dei verbi dico (dire), facio / -ficio (fare), volo (volere), per cui abbiamo: benèdico → benedicentissimo, malèdico ...
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I composti di venire sono quasi cinquanta, in larga parte verbi che già in origine, nel latino classico o medievale, risultavano dalla composizione tra venīre e uno o più elementi a valenza di prefisso.
Alcuni [...] , in questo caso, e il paradigma delle sue forme flesse.
Sono sempre possibili, però, scostamenti, pur minimi; nel participiopresente di contravvenire, per es., la i di veniente si cancella e si ha contravvenente (termine tecnico del linguaggio ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
presente1
preṡènte1 agg. e s. m. e f. [dal lat. praesens -entis, comp. di prae- «pre-» e ens entis part. pres. di esse «essere», con inserzione di -s- eufonica prob. per attrazione di absens «assente» (dove invece la s fa parte del pref. abs-)]....