I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] come aperto, dunque imperfettivo: conoscenza, accoglienza, ubbidienza.
I nomi d’azione in -(a/u/i)ta, derivanti dal participiopassato del verbo di base, si formano da basi verbali indicanti processi durativi, con la caratteristica che il relativo ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] da temere
Molti altri sono ridotti a formule fisse:
(13) riceveremo questo assegno vita natural durante
Anche molti participipassati assoluti si sono cristallizzati. Nelle frasi seguenti:
(14) date queste premesse non mi lasci sperare bene per il ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] soluzione della crisi («Il Messaggero», cit. in Dardano 19862: 303)
In questa linea si pone anche la scelta del «participiopassato correlato a un oggetto, entrambi retti dal verbo della principale» (Dardano 19862: 303):
(10) Gava ha definito non ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] latina, è sempre rappresentata da forme analitiche con ausiliare: oltre a essere, i due verbi menzionati andare e venire + participiopassato.
Il significato di base di andare è quello di «muoversi, spostarsi», detto anche di mezzi di trasporto (auto ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] innaturale, riduzioni morfosintattiche come l’omissione dell’articolo e l’uso sovraesteso di infinito e participiopassato, frasi brevi (➔ pronuncia). Le ricerche empiriche evidenziano un’ampia variabilità interpersonale, condizionata in primo luogo ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] l’aula, riposti gli auricolari, arrivò il nostro turno (ivi, p. 105)
Va ricordata anche la costruzione participiopassato + che + verbo ausiliare, che rappresenta una sorta di compromesso tra la costruzione assoluta e la subordinata esplicita ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] utilizzato in funzione verbale (la circolare avente per oggetto, spesso con anteposizione del participio: lo scrivente ufficio) e il gerundio e il participiopassato sono spesso usati in luogo di subordinate esplicite (viste le risultanze, sentito il ...
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Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] , formati da prefisso + radice o radice + suffisso;
(c) aggettivi derivati:
(i) deverbali: formati da suffisso + radice del participiopassato o presente del verbo;
(ii) denominali/relazionali/di relazione, derivati da un aggettivo o da un nome;
(d ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] importante anche a livello morfologico per la distinzione tra infinito ([kanˈta], [fiˈni], [riˈdy] «ridurre») e participiopassato ([kanˈtaː], [fiˈniː], [riˈdyː]);
(b) mantenimento, come in italiano e nei dialetti centromeridionali, della distinzione ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] davanti al nome proprio femminile (la Tittì):
(16) come s’era rimasti jersera (ivi, p. 682)
L’accordo del participiopassato dei verbi pronominali (➔ pronominali, verbi) è con l’oggetto:
(17) Guarda piuttosto come ti sei sciupati gli occhi (ivi ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. In partic., l’anno, il mese p.,...