PREVALERE: AVERE O ESSERE?
Il verbo prevalere può essere usato, nei tempi composti, sia con l’ausiliare avere, sia con l’ausiliare essere
Alla fine ha prevalso la forza
Tra i senatori è prevalso un [...] su quella dei contenuti (www.merateonline.it)
In base alle norme della ➔concordanza, quando si usa l’ausiliare essere il participiopassato deve avere lo stesso genere e lo stesso numero del soggetto
In Europa è prevalso l’ottimismo in scia al ...
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oso [cfr. Parodi, Lingua 260]
Aggettivo, dal latino ausus (participiopassato di audeo), usato sempre come predicativo, due volte nel Convivio e tre nella Commedia (in rima). Ha funzione verbale nella [...] locuzione ‛ essere o ', " osare ": quello glorioso Catone di cui non fui... oso di parlare, Cv IV VI 10; chi sarà oso di dire [" potrebbe mai affermare "] che Gherardo da Camino fosse vile uomo?, XIV 12; ...
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riversare
Alessandro Niccoli
Vale " rovesciarsi ", ed è detto di acque abbondanti che cadono con impeto e traboccando: If VII 101 una fonte che bolle e riversa / per un fossato che da lei deriva: i [...] Intransitivo pronominale in VI 11 Grandine grossa, acqua tinta e neve / per l'aere tenebroso si riversa.
Il participiopassato compare come aggettivo per indicare la positura che i dannati hanno nella Tolomea; a differenza dei traditori dei congiunti ...
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negligere
Antonio Lanci
Latinismo esclusivo della Commedia, che ricorre solo al participiopassato, o in forme verbali composte col participio.
Vale fondamentalmente " trascurare ". Con l'idea implicita [...] tutto si sverni / per la centesma ch'è là giù [" in terra "] negletta, " non calcolata ", v. CALENDARIO GIULIANO.
Il participio con valore attributivo in Pd VI 47 Quinzio, che dal cirro / negletto fu nomato, con allusione a Cincinnato " così detto ...
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imprimere
Vincenzo Valente
. Ricorre solo nella Commedia, e solo nella forma del participiopassato.
Il senso letterale è " segnare un'impronta ", e può avere estensioni diverse: all'atteggiamento della [...] persona (avea in atto impressa esta favella, Pg X 43); a figura di sigillo (come cera da suggello, / che la figura impressa non trasmuta, XXXIII 80); al tono della voce (fue / la voce mia di grande affetto ...
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magagnare
Sebastiano Aglianò
Il verbo, non raro nella lingua del Due-Trecento (cfr. Libro della distruzione di Troia, in Schiaffini, Testi 181 e 182; Febus-el-Forte II 44 6; ecc.), è adoperato due volte [...] nel Fiore e sempre in senso proprio: ricorre al participiopassato con valore di sostantivo in CXI 10, a proposito delle elemosine che sono destinate a vecchi o magagnati [" invalidi ", " malati gravi "] san possanza, e di cui s'impadroniscono certi ...
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maritare
Bruna Cordati Martinelli
Ambedue le occorrenze (Cv IV XXVII 14 e 18), nel senso proprio, riguardano Marzia; la prima, maritossi a Ortensio, fa parte del racconto della vita della donna dopo [...] , gli chiede di riprenderla con sé. Si notino i due diversi costrutti del verbo, che una volta ha per soggetto Marzia, una volta Catone.
Il participiopassato, con valore di sostantivo, in Fiore LVII 3 alcuna... / o maritata o vedova o pulzella. ...
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dimenata
Luigi Vanossi
La voce, participio sostantivato del verbo ‛ dimenare ' (cfr. M. Corti, Contributi al lessico predantesco. Il tipo " il turbato ", " la perduta ", in " Arch. Glottol. It. " XXXVIII [...] con moto alterno e continuo " (Schifo ha in mano un grosso bastone).
Il modulo perifrastico ‛ far (gran) ' e participiopassato femminile in funzione nominale, attinge ai modi della narrativa popolare ed è caro specialmente al Fiore (cfr. e' tre ...
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sbigottire
Alessandro Niccoli
Ricorre due volte come medio intransitivo, con il significato di " restare profondamente turbato " fin quasi a smarrire la lucidità della mente: If VIII 122 Tu, perch'io [...] m'adiri, / non sbigottir, ch'io vincerò la prova, e XXIV 16.
Negli altri esempi compare il participiopassato ‛ sbigottito ' in funzione di predicato o schiettamente aggettivale, con il valore di " avvilito ", " sgomento ": Vn VII 1 io, quasi ...
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attempare
L'unica occorrenza di a. nella Commedia è in If XXVI 12, là dove D. allude a una sventura che colpirà Firenze: E se già fosse, non saria per tempo. Così foss'ei, da che pur esser dee! / ché [...] , al costrutto intransitivo pronominale, vale " invecchiare ", " avanzare negli anni ".
A. è comune nel volgare trecentesco, specie al participiopassato (Francesco da Barberino, Boccaccio); cfr. l'esempio di Fiore LVII 10 chéd' e' non è nessuna sì ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. In partic., l’anno, il mese p.,...