vincere [III singol. imperf. ind. vincea e vincia: cfr. Parodi, Lingua 254, 358; partic. pass. vincuto, in Fiore CCXIII 6, e venta, in Rime LXXI 2; v. Barbi-Maggini e Parodi, Lingua 175]
Alessandro Niccoli
Verbo [...] o di prostrazione fisica implicito in contesti di questo tipo contribuisce il frequente ricorso della forma passiva o del participiopassato usato con valore aggettivale, in funzione predicativa o attributiva.
All'ambito della realtà sensoriale si ...
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amare
Emilio Pasquini
Come i sostantivi ‛ amore ', ‛ amante ' e ‛ amanza ' (v.), anche il verbo non ha per lo più sfumature moralmente negative (o di lasciva) presso D.; è quindi sintomatico che la [...] fanno, con dolore ha onta; e 36 E a que' che t'aman più, più fai mal piglio. O al passivo, nella forma del participiopassato già svariante nell'orbita dell'aggettivo, è detto per similitudine di affetto materno trasferito in un mite animale, cui le ...
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sicilianismi
Ghino Ghinassi
Il linguaggio della lirica duecentesca, e non solo della lirica, fu profondamente segnato dalla koinè creata dalla prima scuola poetica italiana, la cosiddetta scuola siciliana. [...] , cioè fora in Rime LXXXIII 28 (e in Rime dubbie XXVII 3). Un po' diversa e meno banale la situazione del participiopassato in -uto da verbi in -ire, altro tratto meridionale e segnatamente siciliano: accanto al notissimo feruto (CXVI 46), si rileva ...
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perdere
Domenico Consoli
Come il latino perdere, il verbo ha in D. il significato primario di " mandare in rovina ", " corrompere ", nel senso spirituale di " dannare ", ravvisabile sotto il velo della [...] (LVII 11); ma la presenza del verbo ‛ essere ' mette in questo caso in risalto la funzione predicativa del participiopassato, riconducendoci al sintagma ‛ esser perduto ' come " non aver più scampo ".
7. In espressioni quali ‛ p. tempo ', il verbo ...
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morire (morere, in rima)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, oltre alla normale alternanza di forme dittongate e non dittongate (muore anche in poesia - Rime CIV 90 -, ma in rima sempre more; al [...] m. a gran dolore ' (XXVI 8 e XCII 10). ‛ Far m. ' anche in XLIV 7, e Rime dubbie XX 4 (già citato).
Il participiopassato con valore di sostantivo si ha nel capitolo XXIII della Vita Nuova (le corpora de li morti, § 10: si noti la frequenza del verbo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Politeismo e religione
Micol Perfigli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli dèi e le dee non sono concetti astratti: la loro esistenza [...] (Ad Georgica, 1, 21). L’aggettivo certus deriva dal verbo cernere, che propriamente indica l’azione del “setacciare”; il participiopassato certus è “ciò che rimane”, la parte genuina del prodotto che si deposita sulla rete dell’utensile e può essere ...
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seguire (seguere)
Antonietta Bufano
Quanto alla morfologia, accanto all'infinito seguer (che costituisce la rima composta seguer de' con verde) di Rime XCV 14, va registrata, per la III singol. del pass. [...] XCV 14 (per la lezione, controversa, cfr. Barbi-Pernicone). Si vedano ancora, con immagini diverse, Pd VI 2; Pg XXIV 129, al participiopassato; Cv IV III 1 è da seguire lo trattato; III IV 4 e Pd XIV 81, con riferimento all'impossibilità di ripetere ...
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conoscere (canoscere; cognoscere)
Domenico Consoli
1. Verbo di notevole frequenza nelle opere di D., sia in prosa che in verso. Ricorre in complesso 162 volte (10 nella Vita Nuova, 18 nelle Rime, 70 [...] anima, cognoscendosi non avere più ventre da frutto... torna a Dio, dove c. è usato con un pronome con valore rafforzativo.
Il participiopassato equivale a " noto ", in Vn VIII 10 18, Cv II XII 2 (qui con la connotazione di " apprezzato "), Pd V 12 ...
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chiudere [chiudessi, in rima, imperf. cong. III gol.]
Emilio Pasquini
Il verbo, che manca del tutto in Fiore e Detto ed è inoltre piuttosto raro nella prosa, presenta invece molteplici ricorrenze in [...] : / bastin le parti nude; Cv IV XII 3 sotto pretesto d'amistade chiude lo difetto de la inimistade.
Il participiopassato verrà così ad assumere ufficio e significato di aggettivo (spesso in unione con ‛ essere ', nel senso di " stare ", " rimanere ...
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levare [lieva, III singol. indic. pres., anche nel Detto; levorsi, III plur. pass. rem.; leve, in rima, II singol. cong. pres.; lievi, III singol. cong. pres.]
Antonietta Bufano
Il verbo è di larghissimo [...] varie, ‛ levarsi ' vale " alzarsi " dallo star seduti o in ginocchio, o dal giacere (frequente in questo senso l'uso del participiopassato): i' non potea [salire] più oltre, / anzi m'assisi ne la prima giunta. / " Omai convien che tu così ti spoltre ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. In partic., l’anno, il mese p.,...