L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] così in ha fiorito ~ è fiorito, ho scivolato ~ sono scivolato, ecc.; ➔ ausiliari, verbi); resta invece instabile l’accordo del ➔ participiopassato all’oggetto nelle forme composte con l’ausiliare avere e con i verbi pronominali (ma ho fatto la spesa ...
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I verbi transitivi e quelli intransitivi (la cui definizione e la cui terminologia furono fissate già nella grammatica antica) rappresentano un’opposizione fondamentale tra i ➔ verbi di una lingua. Nella [...] del verbo intransitivo (Maria o i ragazzi in 43 c.) funge da testa della costruzione, come mostrato dall’accordo con il participiopassato:
(43)
a. Maria è partita / i ragazzi sono partiti
b. ne sono partiti molti [= sono partiti molti ragazzi]
c ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] ‘analogiche’, specie nel congiuntivo (potiamo «possiamo», vadi «vada», facci «faccia», stasse «stesse»), nel passato remoto (misimo «mettemmo») e nel participiopassato (faciuto «fatto»), nonché la generale riduzione dei tempi e dei modi.
A livello ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] corpo (ginocchiera, panciera, ventriera);
(b) denominali e deverbali con ➔ conversione o retroformazione e suffisso del participiopassato (borchiato, bottonato, cinzato), cui si connettono molti neologismi in -tura (calandratura 1962);
(c) deverbali ...
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La nominalizzazione è la trasformazione (tecnicamente, la transcategorizzazione) in nome di un elemento linguistico di qualunque natura (parola, espressione, frase, componente di frase, ecc.) e categoria. [...]
temere → temenza → timore
perdonare → perdonanza → perdono
Tra i nomi d’azione, quelli formati per conversione del participiopassato femminile, indicati come nomi deverbali in -ata (bevuta, cantata, nuotata, veduta, ma anche corsa, dormita, letta ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] come aperto, dunque imperfettivo: conoscenza, accoglienza, ubbidienza.
I nomi d’azione in -(a/u/i)ta, derivanti dal participiopassato del verbo di base, si formano da basi verbali indicanti processi durativi, con la caratteristica che il relativo ...
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I verbi di movimento (o di moto) esprimono in vari modi il cambiamento di posizione di un’entità da un punto a un altro nello spazio o, figuratamente, nel tempo.
Darne una definizione precisa non è facile, [...] latina, è sempre rappresentata da forme analitiche con ausiliare: oltre a essere, i due verbi menzionati andare e venire + participiopassato.
Il significato di base di andare è quello di «muoversi, spostarsi», detto anche di mezzi di trasporto (auto ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] utilizzato in funzione verbale (la circolare avente per oggetto, spesso con anteposizione del participio: lo scrivente ufficio) e il gerundio e il participiopassato sono spesso usati in luogo di subordinate esplicite (viste le risultanze, sentito il ...
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Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] , formati da prefisso + radice o radice + suffisso;
(c) aggettivi derivati:
(i) deverbali: formati da suffisso + radice del participiopassato o presente del verbo;
(ii) denominali/relazionali/di relazione, derivati da un aggettivo o da un nome;
(d ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] nome («adeguata e congrua motivazione», «manifesta ubriachezza», «la contraria motivazione»), in particolare nel caso del participiopassato in funzione aggettivale («l’impugnata sentenza»), o l’anteposizione del verbo rispetto al soggetto («Osserva ...
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participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
passato
agg. e s. m. [part. pass. di passare]. – 1. agg. a. Che è trascorso nel tempo, anteriore rispetto al momento attuale, al presente: il tempo p.; i secoli p.; nei giorni p. il tempo è stato bellissimo. In partic., l’anno, il mese p.,...