PARTICIPIO (fr. participe; sp. participio; ted. Partizipium; ingl. participle)
Giacomo Devoto
Forma nominale del verbo, dal latino participium, che traduce il greco μετοχή "partecipazione". Così chiamato [...] perché partecipa sia alla πτῶσις, cioè alla declinazione, sia al χρόνος, cioè al "tempo" del verbo. Il participio serve a indicare azioni sussidiarie a quella principale senza ricorrere a una proposizione subordinata. Esso può dipendere da qualsiasi ...
Leggi Tutto
In italiano le parole appartenenti ad alcune ➔ parti del discorso sono soggette a flessione; presentano cioè diverse terminazioni a seconda del ➔ numero, del ➔ genere, o (come particolarmente i verbi) [...] elementi di accompagnamento, come gli articoli (ecco gli exit poll), gli aggettivi (nuovi box auto in vendita) e participi passati (o presenti: sono arrivati gli exit poll più aggiornati?).
Alcune parole tedesche possono creare problemi: il plurale ...
Leggi Tutto
Parte del discorso che definisce una qualia. Formalmente l'aggettivo ha comune col nome (v.) il tipo di flessione, se ne distingue per la "mozione", cioè per la capacità di assumere indifferentemente suffissi [...] è implicita nell'etimologia della parola. Questo perché veniva considerata a parte un'intera categoria di aggettivi, i cosiddetti participî, che conservano caratteri proprî del verbo come la differenza di "voce" attiva e passiva (una discussione ben ...
Leggi Tutto
perdere
Domenico Consoli
Come il latino perdere, il verbo ha in D. il significato primario di " mandare in rovina ", " corrompere ", nel senso spirituale di " dannare ", ravvisabile sotto il velo della [...] (Pg III 78); Io era ben del suo ammonir uso / pur di non perder tempo (XII 86; v. anche XXIV 92). Al participio passato in posizione predicativa: " Alcun compenso ", / dissi lui, " trova che 'l tempo non passi / perduto " (If XI 15).
Di tipo analogo ...
Leggi Tutto
rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] r. dei 232 sonetti che lo compongono, più di trecento sono costituite da desinenze verbali (fra cui più di un centinaio da participi passati); se ne trae l'impressione di una versificazione che assai poco si cura degli effetti della r., il che viene ...
Leggi Tutto
NEGUS
Enrico Cerulli
Titolo regale in Abissinia. Il sovrano dell'impero Etiopico ha il titolo di negusa nagast za-Ityopyā. Questo titolo appare modellato su quello di altri sovrani dell'Oriente (specialmente [...] assumendo la figura di principotti autonomi. E da nagaša nel senso di "dominare" fu formato negus "sovrano, re" (i participî di questa forma con significato attivo non sono rari in etiopico). E, alla costituzione del regno aksumita, il sovrano fu ...
Leggi Tutto
Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] privi di un particolare significato che ne registri la trattazione in un lemma autonomo; ➔ alterazione), del participio presente e del participio passato (quando essi vengano usati con funzione di aggettivo o di nome, senza tuttavia avere un ...
Leggi Tutto
La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] (30) non ritengo Marco una persona gentile → non ritengo Marco tale
Una restrizione nell’uso di tale sussiste con participi aggettivali:
(31) li pensavo usciti di prigione → *li pensavo tali
Neanche i verbi elettivi ammettono la ripresa anaforica del ...
Leggi Tutto
Stile
Giuseppe Patota
Scritti politici minori
Per avere un’idea dello stile che caratterizza la prosa politica di M. è necessario (e per alcuni aspetti sufficiente) analizzare alcuni dei suoi scritti [...] è prodotto (cfr. Vela 1992, pp. 100-02) dalla successione di tre comparazioni parallele, un’enumerazione tragica incardinata soprattutto su participi (l’Italia è «più stiava che li ebrei, più serva che e’ persi, più dispersa che gli ateniesi: sanza ...
Leggi Tutto
Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] anche le subordinate nominali, cioè quelle in cui la congiunzione si applica a un nome, a un aggettivo o a un participio: «le parti di mezo, benché piene di valli e monti [...] rimarrebbero senz’ombre» (VII, 106).
Fra le varie soluzioni sintetiche è ...
Leggi Tutto
participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo...
s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci prendessero...