Il termine allergia fu proposto nel 1904 dal pediatra viennese C. von Pirquet per indicare una modificazione della 'capacità di reagire' dell'organismo. Fu merito, poi, dei medici tedeschi K. Praustnitz [...] gatto, il Fel d1, che deriva principalmente dalle cellule sebacee e si accumula sugli strati superficiali dell'epidermide. Le particelle risultano di dimensioni molto piccole (2,5 μm) e sono quindi molto diffusibili con le correnti aeree. Per questa ...
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Biomateriali
PPaolo Ferruti
di Paolo Ferruti
SOMMARIO: 1. Introduzione. ▭ 2. Definizioni: a) biomateriale e dispositivo medico; b) biocompatibilità; c) degradazione dei materiali in ambiente biologico. [...] congrue per un anno e oltre.
d) Nanoparticelle.
Recentemente sono stati introdotti sistemi di rilascio controllato basati su particelle di polimeri bioerodibili (nanoparticelle) di dimensioni tipicamente comprese fra 0,1 e 0,5 µm, 'caricate' con il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giovanni Maria Lancisi
Maria Conforti
Giovanni Maria Lancisi, medico all’ospedale di S. Spirito, archiatra pontificio di Giovan Francesco Albani, papa Clemente XI, lettore allo Studium Urbis Sapientiae, [...] De noxiis, dove si citano e si discutono anche le teorie di Domenico Guglielmini, che vede l’aria composta di particelle eteree, ma anche di altre moleculae più grandi e pesanti, e da innumerevoli frammenti dei corpi terracquei: sono queste ultime ...
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provirus
Retrovirus (ossia virus che possiede un genoma a RNA) integratosi nel DNA di una cellula infettata. Una volta che il provirus si è integrato, la cellula prosegue il suo ciclo cellulare e, duplicandosi, [...] da RNA messaggero per la sintesi delle proteine del provirus sia da RNA genomico per la sintesi di nuove particelle virali. Le sequenze di regolazione della trascrizione e i segnali di riconoscimento del poli(A) sono collocati rispettivamente nelle ...
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Sostanza dotata di proprietà elastiche, di varia origine e natura.
Botanica
Essudato incolore o bruno, derivante dall’alterazione di cellule dei tessuti corticali o dell’alburno, che si forma a causa [...] e simili); però, rispetto al latice di g. naturale, i latici sintetici hanno in genere l’inconveniente di avere particelle troppo grosse e di richiedere aggiunte troppo forti di composti stabilizzanti.
La lavorazione industriale della g. sintetica si ...
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Biologia
Lo sviluppo dell’individuo dall’uovo è caratterizzato da un aumento di massa e di volume, cui possono accompagnarsi modificazioni morfologiche più o meno pronunciate. L’a. può avvenire per neoformazione [...] di materiale dallo spazio circostante; ha luogo con fenomenologie diverse, a seconda che si tratti di particelle in moto sostanzialmente privo di collisioni o di particelle di un gas ( a. collisionale), per il qual caso al processo si associano anche ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] ricettore, nel senso che i seminaria contagionum si originano quando si creano le condizioni che favoriscono l’aggregazione di particelle minimae et insensibiles, come è nel caso della putrefazione o dell’infezione. I seminaria hanno cioè bisogno di ...
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Anatomia
Ammasso di cellule epiteliali alla cui attività si deve la formazione di un tessuto.
M. dell’unghia L’ammasso di cellule dello strato onicogeno che si osserva in corrispondenza della radice dell’unghia [...] basilare consiste nel cercare di far intervenire nella teoria solo grandezze osservabili. Nello studio dell’interazione tra due particelle, lo stato finale è correlato con quello iniziale riducendo al minimo l’impiego di una descrizione dettagliata ...
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Parte della termologia che si occupa della misurazione di quantità di calore e, in particolare, della determinazione dei calori specifici, dei poteri calorifici ecc.
C. fototermica Tecnica per misurare [...] ). Oltre all’energia, è possibile determinare la natura e, spesso, il punto di impatto e la direzione di una particella incidente. Poiché gli sciami prodotti da elettroni, positroni e fotoni sono diversi da quelli prodotti dagli adroni, per i primi ...
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Matematica
In geometria, il cono c. indefinito è la superficie (fig. A) che si ottiene facendo ruotare attorno alla retta fissa h (asse) una retta uscente da un suo punto s (vertice) e rigidamente collegata [...] all’osservatore; cono c. proibito viene detto, invece, quello avente ancora il vertice nel luogo di osservazione, tale che le particelle fuori di esso non possono pervenire all’osservatore; la regione di spazio compresa tra i due c. è detta zona di ...
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particella
particèlla s. f. [lat. *particĕlla, dim. di particŭla che a sua volta è dim. di pars partis «parte»]. – 1. Piccola parte, frazione assai minuta, quantità minima di qualche cosa: ridurre un solido in p. quasi impalpabili; meno com.,...
particellare
agg. [der. di particella]. – 1. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle: sistema p.; lo schema p. di un sistema materiale; la struttura p. (cioè discontinua) della materia. 2. Relativo alle particelle del terreno:...