La i che compare nei gruppi cia, cio, ciu e gia, gio, giu si dice “diacritica”: non va pronunciata, non corrisponde a un suono, ma serve graficamente per ricordarci che quei gruppi si pronunciano in modo diverso da ca, co, cu e ga, go, gu. Vi sono p ...
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La risposta è semplice in modo disarmante, senza scomodare la recenziorità cronologica: concretamente (e non in astratto) è molto ma molto difficile pensare che, all'interno di un testo scritto, possa succedere che una nota musicale si confonda con ...
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La domanda sembra già portare in sé la risposta. Più che di liceità, sarebbe meglio parlare di maggiore o minore adeguatezza: alla situazione, al tipo d'interlocutore, al tipo di testo, alla volontà di chi produce il testo. Chiarito che il registro ...
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Se si vuole usare il costrutto con la preposizione articolata, sarebbe opportuno ripeterla ogni volta, nelle varianti di genere e numero da lei stessa correttamente individuate (all', alla, al). Meno corretto è adoperare la preposizione articolata s ...
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Effettivamente, anche davanti a sostantivo maschile plurale cominciante con i- è da tempo invalsa, nella stragrande maggioranza dei casi, la forma piena gli (gli Italiani, gli imbuti). È possibile che la motivazione profonda della scelta largamente ...
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Ci sono varie domande. La prima riguarda la polirematica chi per esso/a: si tratta di un'espressione cristallizzatasi nel linguaggio burocratico-amministrativo, nell'accezione di 'chi ne fa le veci'. Dagli usi burocratici è tracimata anche nella lin ...
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Non si può dire. Si può dire – in un modo che, però, risulta oggi alquanto affettato - andare a dritta, dove però dritta vale 'parte destra, mano destra'. Nel caso che ci interessa, si dirà andare diritto, usando l'aggettivo in funzione avverbiale ( ...
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La “regola” è uno stratagemma mnemonico di comodo e d'altri tempi che si limita a coprire le circostanze più frequenti d'uso.Va detto, viceversa, che «per indicare il grado intenso /kkw/ la grafia normale è cqu: acqua, giacque, nacque. Si ha qq in s ...
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Non esiste una consuetudine per questo tipo di abbreviazioni. Nei dizionari, per indicare il genere di un nome, ci sono i praticissimi e rapidi Come si abbrevia la parola “femmina”? con una “m” o con due, [...] e la parola “maschio”?, la frase dove utilizzo le parole è la se per femminile e m. per maschile. Forse potrebbe bastare questo, perché si tratta di abbreviazioni forti ...
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L'aggettivo desueto è ripreso dal latino desuetus, participio passato di desuescĕre 'disavvezzare'. Parola di una certa ricercatezza e letteraria eleganza, desueto significa 'non più in uso, uscito dall’uso' [...] (parole desuete, consuetudini desuete). At ...
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parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
PAROLE INCROCIATE (fr. mots croises; sp. palabras cruzadas ted. Kreuzworträtsel; ingl. crosswords)
Giuoco di pazienza, che consiste nella ricerca di una serie di parole disposte orizzontalmente e verticalmente, aventi un certo numero di lettere...
MACEDONIA, PAROLE
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole ➔composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre...