GAVUZZI, Stefano Giuseppe Antonio
Raffaella De Rosa
Nacque a Torino nel 1709. Conseguita la laurea in giurisprudenza, il 13 maggio 1740 entrò negli uffici pubblici come sostituto avvocato generale. [...] librettisti del tempo) e attraverso la trebaziata, intesa come particolare combinazione di idee eparole diversissime tale da congerie e riserva inesauribile di detti efatti risibili. Siamo lontani naturalmente dall'umorismo d'arte vero e proprio ...
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EUGENICO, Nicolò
Franco Pignatti
Su questo letterato veneziano del Cinquecento non ci è giunta alcuna notizia biografica da fonti coeve, e già nel sec. XVIII, quando un suo sonetto fu incluso nella [...] J. Carion, le Vite efatti di tutti i sommi pontefici del Platina, le Istorie di P. Giovio e ancora Giustino, Plutarco, Paolo Diacono autore la ripresa delle parole rima del primo sonetto elogiativo nel secondo con lo stesso ordine e nel terzo con ...
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Gli antichi attribuivano l'Iliade e l'Odissea (e molti altri poemi) a un poeta di nome O.; di lui, però, non sapevano nulla che non fosse leggenda. Le Vite di O. a noi giunte (una delle quali attribuita [...] 1200 a. C.). Non si può da questo fatto dedurre nulla di certo (né è sicuro che i distruttori della città siano stati i ., le ripetizioni: tutto ciò che è uguale, è ripetuto con le stesse parole, salvo piccole variazioni. Questa particolarità ...
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L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace.
Le origini e l’età antica
La Grecia. L’arte retorica (➔ oratoria) nasce in Sicilia, a Siracusa, con Corace e l’allievo Tisia (5° sec. a.C.), [...] da quello della filosofia da un lato, della poesia dall’altro. La parola ha un potere irrazionale di imitazione dei fatti, dei caratteri e delle passioni umane, ma anche una capacità razionale di costruzione di un ragionamento logico. La r. sfrutta ...
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Ciò che è riferito al popolo, inteso sia come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali, sia come insieme delle classi sociali meno elevate, socialmente e culturalmente svantaggiate.
Antropologia
Secondo [...] di popolare. La distinzione, stabilita da Saussure, fra parola, intesa come espressione individuale, e lingua, come fatto sociale, è stata applicata alla letteratura p. da P. Bogatyrev e R. Jakobson. Il rinnovamento delle posizioni della linguistica ...
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Scrittore russo (Jasnaja Poljana 1828 - Astapovo, od. Lev Tolstoj, Lipeck, 1910), conte. Perduti i genitori (la madre a due anni, il padre a nove), fu educato da parenti e da precettori francesi e tedeschi. [...] e francese, fatta salva e che ha ormai un valore soltanto simbolico: fugge, abbandonando famiglia e proprietà, in un supremo sforzo di coerenza. Muore ad Astapovo dieci giorni dopo la fuga. "Fais ce que dois" ("fa ciò che devi") sono le ultime parole ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] parole, dovuta all’appercezione personificatrice (malattia del linguaggio): ciò che in origine era stato un aggettivo (per es. «luminoso», nella radice del nome Zeus, Iuppiter e di spiegare le cause e l’origine di fattie aspetti della realtà).
La ...
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Scrittore francese (Nîmes 1884 - Boissise-la-Bertrand, Senna e Marna, 1968). Punto di riferimento obbligato per la storia letteraria del Novecento, scrittore di racconti nell'età giovanile, P. porta la [...] nell'analisi del linguaggio, dalla parola alla frase nella ricerca di leggi che colleghino le parole al senso e il linguaggio al pensiero, pur e con la tipologia dei fatti letterari. L'esperienza linguistica, l'esperienza delle forme letterarie e ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] che su questa strada s'èfatto non è costruzione del domani, ma sfrenata demolizione del passato, è la riduzione del vecchio mondo del N. prevale oggi il significato cosiddetto debole della parola, che, a differenza di quello forte (l'ideologia ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] parole in modo da formare figure, sembra richiamarsi a metodi usati dal dadaismo, dal futurismo e dal poeta americano E. E. Cummings. Senonché esso è questi fatti abbiano trovato riflesso diretto nel teatro; ma è lo stato d'animo più o meno conscio e ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
fatto2
fatto2 s. m. [lat. factum, propr. part. pass. sostantivato di facĕre «fare»]. – 1. a. Avvenimento, azione, fenomeno, ciò che si compie o si è compiuto: assistere, essere presente al f.; mi è capitato un f. strano, un f. curioso; il...