VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] lo persuadono giovare più alla carriera e alla fortuna d'un uomo il "sussurrare quattro parole all'amante del re anziché scrivere d'un sistema, ma all'entusiastica divulgazione da lui fatta dei sistemi di Locke e di Newton, che fece di lui il grande ...
Leggi Tutto
VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] 6 libri) e alla composizione (sintassi, 12 libri) delle parole: "omnis e noi respingiamo quindi molti dei suoi risultati. Il merito suo, e grandissimo, sta piuttosto nell'immensa mole di fattie di dati che egli raccolse, e salvò, da documenti e ...
Leggi Tutto
L'interesse per l'a., in Europa e negli Stati Uniti, non solo si è fortemente accentuato nel generale rinnovamento dei metodi di analisi letteraria, ma anche, e soprattutto, è stato coinvolto dalla determinazione [...] (1888), la sua a. in cui è messo in crisi l'eroismo ottocentesco: quello delle "grandi parole", dei "grandi atteggiamenti", i quali "sono 1917).
La scarsità di documenti autobiografici è un dato di fatto incontrovertibile, cui hanno contribuito, senza ...
Leggi Tutto
MUSIL, Robert
P. Ch.
Scrittore austriaco, nato a Klagenfurt il 6 novembre 1880, morto a Ginevra il 15 aprile 1942. Figlio d'un alto funzionario austriaco, cresciuto in un ambiente di densa e raffinata [...] di un intreccio complicatissimo non tanto di "fatti" e "vicende", quanto di episodî e di umori su cui M. costruisce la in altre parole, ha vissuto la problematica moderna probabilmente assai più da vicino e da dentro dello stesso Th. Mann, e perciò ...
Leggi Tutto
Perec, Georges
Simona Mambrini
Scrittore francese, nato a Parigi il 7 marzo 1936, morto a Ivry-sur-Seine il 4 marzo 1982. Figlio di ebrei polacchi emigrati negli anni Venti, nel 1940 rimase orfano del [...] spazio letterario fa da eco allo spazio degli oggetti e attraverso le parole si tracciano le coordinate del mondo esterno. Il romanzo concatenarsi di fatti, cose, persone secondo la tecnica del puzzle. La fascinazione affabulatoria e il virtuosismo ...
Leggi Tutto
Kertész, Imre
Armando Nuzzo
Scrittore e traduttore ungherese, nato a Budapest il 9 novembre 1929, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 2002. Proveniente da una famiglia borghese, nel giugno [...] travestimento letterario che conduce il lettore a inorridire di fronte al silenzio: è l'unico strumento per esprimere in forma di parole la tragicità di fattie sentimenti. K. rifiuta ogni accostamento ideologico al tema, sia esso politico o ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] '22 l'incarico del governatorato della Garfagnana. Fatto testamento e messi in ordine, per ogni evenienza, tutti i raggiungere una stesura sempre più squisita e concettosa, un più felice accordo di pensieri eparole. Talora, attraverso questa cura di ...
Leggi Tutto
GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] : in seguito alla disfatta di Caporetto, G. èfatto prigioniero e deportato, prima a Rastatt nel Baden, quindi a di letteratura e filologia, a cura di F. Alessio - A. Stella, Milano 1979, pp. 343-379; C. Benedetti, Una trappola di parole, Pisa 1980 ...
Leggi Tutto
CALVINO, Italo
Domenico Scarpa
Nacque a Santiago de Las Vegas, nell'isola di Cuba, il 15 ottobre 1923, figlio primogenito di Mario, agronomo, e di Giulia Luigia Evelina (Eva) Mameli, botanica.
Il padre [...] -base di quelle storie: «Combinando in una sola parola i due aggettivi cosmico e comico ho cercato di mettere insieme varie cose che nell'altro, in quello che usiamo chiamare il mondo, fatto di tre dimensioni, cinque sensi, popolato da miliardi di ...
Leggi Tutto
BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] profferte, ma si èfatta beffe di lui anche in pubblico, schernendo la sua età ormai matura e la sua origine Ageno, Annotazioni sintattiche sul Decameròn,ibid., pp. 217-234; A. E. Quaglio, Parole del B., in Lingua nostra, XIX-XXVIII (1958-1967), pp ...
Leggi Tutto
parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
fatto2
fatto2 s. m. [lat. factum, propr. part. pass. sostantivato di facĕre «fare»]. – 1. a. Avvenimento, azione, fenomeno, ciò che si compie o si è compiuto: assistere, essere presente al f.; mi è capitato un f. strano, un f. curioso; il...