Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] » diventa èlpe; vér «vero» èrve; vérd «verde» èrdve. Nel monosillabo dialettale originario si sposta l’attacco della sillaba iniziale di parola alla fine e si aggiunge la vocale che è copia della vocale originaria. È da notare inoltre che le sequenze ...
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L’espressione discorso riportato viene usata per indicare il procedimento di riproduzione o rappresentazione di un discorso pronunciato in una situazione comunicativa diversa da quella in atto, ma anche [...] a più di duemila, e che L0 non si impegna personalmente sulla verità dell’affermazione.
Calaresu, Emilia (2004), Testuali parole. La dimensione pragmatica e testuale del discorso riportato, Milano, Franco Angeli.
Mortara Garavelli, Bice (1985), La ...
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I sinonimi (dal gr. synonymía «uguaglianza di nome») sono le parole (tecnicamente, i lessemi; ➔ lemma, tipi di) che hanno ugual significato fondamentale (Marello 1995), come casa e abitazione, morto e [...] l’impiego di faccia è piuttosto inusuale; in (4), lo scambio di viso e volto non è accettabile perché queste parole non fanno collocazione (➔ collocazioni) con rompere; in (5) non sono ammesse sostituzioni, perché l’unica collocazione possibile è la ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] da ogni lato”:
(5) Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
(Ossi di seppia, “Non chiederci la parola che squadri da ogni lato”, vv. 11-12)
Ancora in Montale si può notare come l’uso dell’aposiopesi preluda a un tempo ...
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Astronomia
Una delle due coordinate altazimutali di un astro; in particolare, a. di un astro sull’orizzonte è l’ampiezza, espressa usualmente in gradi sessagesimali, dell’arco di cerchio verticale compreso [...] nel caso contrario. L’a. può variare sia nella pronuncia di una vocale rispetto alle altre della stessa parola, sia nella pronuncia di una o più parole nella frase. Non sempre però il rapporto fra le varie a. ha valore distintivo; quando lo ha, si ...
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Bettini, Maurizio. - Filologo e antropologo italiano (n. Bressanone, Bolzano, 1947). Dopo la laurea in Lettere classiche all’Università di Pisa (1970) ha dato inizio a una carriera accademica in continua [...] dèi. L'umorismo teologico (con M. Raveri e F. Remotti) e Hai sbagliato foresta; Il sapere mitico(2021); Roma, città della parola (2022); nel 2024, L'antropologia del mondo antico e Per un punto Orfeo perse la cappa; Arrogante umanità. Miti classici e ...
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Semiologia
Gian Paolo Caprettini
(App. IV, iii, p. 301; v. semiotica, III, ii, p. 697)
Semiologia del testo letterario
La s. (o semiotica) negli ultimi decenni è stata spesso al centro di interrogativi [...] ogni complesso testuale ciò che è costante e ciò che è variabile, richiamandosi al principio saussuriano dell'opposizione fra langue e parole: ciò che è costante lo è rispetto ad altri testi dello stesso genere ma anche nei confronti della cultura a ...
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MARCHESI, Concetto (App. I, p. 820)
Luigi MORETTI
Latinista, morto a Roma il 12 febbraio 1957. Dopo la caduta del fascismo (luglio 1943) era stato nominato rettore dell'univ. di Padova, ma, instaurata [...] Faranda), Roma 1958.
Bibl.: Necrologio di N. Terzaghi, in Atene e Roma, n. s., II (1957), pp. 126-128; A. Mazzarino, Quel che dobbiamo a C. M., Roma 1958; Saggio di bibliografia di Concetto Marchesi, in La Parola del Passato, XII (1957), pp. 142-160. ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; [...] ➔ sintagma nominale) – indicati come «determinanti» (Prandi 2006) o «specificatori» (Andorno 2003) – che hanno essenzialmente la funzione di indicare se il referente del nome è definito o no e di dargli ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] , Enrico (1997), Lo stile semplice. Discorso e romanzo, Torino, Einaudi.
Thornton, Anna M. (2004), Mozione, in La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann e F. Rainer, Tübingen, Niemeyer, pp. 218-226.
Tonani, Elisa (2008), Lo stile ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...