LEBETE (greco λέβης, lat. lebes)
Paolino MINGAZZINI
Angelo SEGRE
La parola significa propriamente, in greco antico, "caldaia". Il lebete era generalmente in bronzo e serviva per riscaldare l'acqua [...] , sarà ritualmente sopravvissuto quello che in origine era semplicemente un uso pratico.
Nel linguaggio archeologico moderno, però, la parola lebete viene evitata per i vasi fittili (eccetto per il vaso di uso nuziale, il λέβης γαμικός), e vi ...
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tecnologia
Leopoldo Benacchio
Quando la tecnica diventa una scienza
La parola tecnologia indica le tecniche utilizzate per produrre oggetti e migliorare le condizioni di vita dell’uomo: non si tratta [...] qualità suono e immagini. In realtà questi sono più che altro i risultati dello sviluppo di nuove tecnologie, mentre la parola ha un significato più ampio. Con tecnologia, infatti, si indica, più che l’insieme di singoli oggetti, lo sviluppo di ...
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GRAPHEUS (γραϕεύς, da γραϕέιον - il pennello)
I. Calabi Limentani
È parola che viene usata solo da poeti e scrittori greci dell'epoca classica sinò al IV sec. a. C., per significare propriamente il pittore [...] poiché anche per la pittura prevalse il concetto di formare la parola non dalla tecnica o dalla materia adoperata, come è tipico invece dei nomi latini degli artisti, ma dall'oggetto prodotto: il pittore in greco è perciò più comunemente chiamato ...
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In grammatica e in linguistica, la parte terminale di una parola o di una forma, costituita dalla desinenza, dagli elementi tematici e da eventuali infissi e suffissi (per es., -à, -ménto, -zióne dei sostantivi [...] astratti in italiano, -averunt del perfetto latino della 1ª coniugazione ecc.) ...
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Parte del discorso che determina il verbo, non solo, ma, contrariamente alla sua etimologia e alle definizioni unilaterali degli antichi, anche l'aggettivo e, in certi casi, un complemento: ama soprattutto [...] d'una qualità è un aggettivo, un complemento del nome, un pronome, irrigiditi, rimasti senza flessione. L'impiego d'una parola come preposizione e come avverbio esiste ancora: prima o poi fa lo stesso; prima di te vengo io. Ma la preposizione ...
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In linguistica, variante formale sincronica (o doppione) di un’altra parola (malinconia, melanconia), o di un altro morfema (nell’italiano dell’Ottocento: io avevo, io aveva). A. etimologici Vocaboli [...] di significato diverso risalenti per vie differenti alla stessa forma originaria (per es., le coppie vizio, vezzo; nitido, netto, derivate per vie diverse da lat. vitium e nitidus) ...
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Parola d'origine germanica, usata nelle leggi longobarde e in altre fonti latine medievali. Le stesse leggi longobarde la traducono con la parola latina inimicitia: altre fonti con vindicta parentum. In [...] origine, analogamente a quanto accade nelle altre società primitive, fra gruppi familiari autonomi, è l'inimicizia, l'ostilità, la guerra di tutta la parentela dell'ucciso, del leso, dell'offeso, contro ...
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Sindrome caratterizzata dall’esordio improvviso di un deficit neurologico focale di durata superiore a 24 ore e di origine vascolare (ingl. stroke). Si definisce invece attacco ischemico transitorio (TIA, [...] di un emicampo visivo); d) disturbi del linguaggio (disartria: difficoltà nell’articolazione delle parole; afasia: linguaggio limitato a qualche parola semplice, mutismo, difficoltà di comprensione); e) disturbi cognitivi (il paziente non si rende ...
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Nel linguaggio filosofico, errore, falsità di ragionamento in genere.
La parola latina fallacia fu usata dalla Scolastica per tradurre il termine greco σόϕισμα e in genere per indicare ogni «argomentazione [...] sofistica» anche non intenzionalmente fallace. Si distinse: la fallacia in dictione, quando l’errore è determinato dal linguaggio, la fallacia aequivocationis, quando deriva dall’equivocità dei termini, ...
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In informatica, un bit (o anche un byte o una parola) che, in un calcolatore, segnali il verificarsi di una qualche condizione eccezionale (overflow, interrupt ecc.), o particolare (fine del record, fine [...] del file ecc.).
F. locale Quello il cui valore è conosciuto solo al programma in cui si verifica l’evento che lo determina; f. globale, quello il cui valore è conosciuto anche all’esterno del programma ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole divine per eccellenza]. – 1. Complesso...
parole
‹paròl› s. f., fr. [lo stesso etimo dell’ital. parola]. – 1. Nel gioco del poker (per ellissi da je passe parole «passo parola»: v. parola, nel sign. 7 b), espressione interiettiva con cui un giocatore, non avendo buone carte o volendo...