Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896). Considerato dai suoi contemporanei il maestro della scuola simbolista, V. esordì con i parnassiani Poèmes saturniens (1866). Condannato a due anni di prigione [...] al Comune di Parigi, cominciò a frequentare gli ambienti letterari e pubblicò i Poèmes saturniens, dov'è sensibile l'influsso parnassiano, le Fêtes galantes (1869), più libere e fantasiose, e La bonne chanson (1870), raccolta di rime d'amore, rivolte ...
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LIPPARINI, Giuseppe
Giorgio PETROCCHI
Scrittore, nato il 2 settembre 1877 a Bologna, dove insegna storia dell'arte nell'Accademia di belle arti. Collaborò al Marzocco fin dai primi numeri, e, per lunghi [...] 1937); Pascoli (Milano 1938). Un posto a parte meritano le sue poesie, di gusto "bizantino" e parnassiano, sorte sul tronco dell'arte dannunziana seppur atteggiate classicamente, colme di sensuale musicalità. Ricordiamo soprattutto: Sogni (Bologna ...
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Pseudonimo dello scrittore francese François-Anatole Thibault (Parigi 1844 - Saint-Cyr-sur-Loire 1924). Non fu grande creatore di personaggi, ma seppe esprimere con evidenza e ironia i suoi gusti, le [...] , si occupò dapprima di ricerche bibliografiche e brevi saggi critici (raccolti in Génie latin, 1913). Esordì come poeta parnassiano collaborando alla seconda e alla terza serie del Parnasse contemporain e raccogliendo in volume le sue poesie (Poèmes ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] sì, veramente parnassiane. Egli è l'unico a cui si convenga (e non allo Zanella) la definizione di «parnassiano d'Italia»: e senza quell'implicazione limitativa che nel parnassianesimo degli italiani voleva introdurre il De Lollis. Questa soluzione ...
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GUIMARÃES, Luiz
Carlos Magalhães de Azeredo
Poeta brasiliano, nato a Rio de Janeiro nel 1845, morto a Lisbona nel 1897. Il G. fu uno dei primi brasiliani ad assimilare i criterî estetici del parnassianismo, [...] Gomes.
Il figlio Luiz G. (nato a Rio de Janeiro nel 1878), diplomatico, membro dell'Accademia, è, come il padre, poeta parnassiano.
Opere: Livro da minha alma, Lisbona 1895; Idyllios chinezes, ivi 1897; A aranha e a mosca, Lisbona 1898; Ave Maria ...
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HEREDIA, José-Maria de
Leonardo VITETTI
Poeta francese, nato il 22 novembre 1842 nella piantagione della Fortuna, presso Santiago di Cuba, morto il 2 ottobre 1905 nel castello di Bourdonné (Seine-et-Oise). [...] accolse i suoi primi saggi poetici; poi, dal 1863, i radi componimenti uscirono via via nelle raccolte del periodo parnassiano e nelle principali riviste. Scolaro e amico devoto di Leconte de Lisle, mantenne nella vita letteraria un atteggiamento ...
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Venezuela
Dario Puccini
Anche a causa del carattere periferico della cultura e della letteratura del V., scarsi e di poca importanza sono stati i richiami all'opera di D. in quel paese. Tuttavia già [...] le traduzioni poetiche dell'erudito Ermelindo Rivodó, pubblicate verso la fine del secolo scorso, e quella condotta dallo scrittore parnassiano Udón Pérez (1871-1926).
Un buon contributo alla conoscenza di D. in V. si deve inoltre all'opera dello ...
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PASTONCHI, Francesco
Scrittore, nato a Riva Ligure il 31 agosto 1877. Pubblicò quindicenne il primo volume di versi. Compiuti gli studî a Torino, passò a Milano dove tenne per qualche tempo la rubrica [...] non sia superato, il poeta tocca aecenti più schietti, attraverso la contemplazione di stati d'animo d'intonazione quasi crepuscolare. Parnassiano nel fondo, il P. ha cercato, dopo il diffuso poema in sonetti Il randagio, di fermare nei Versetti ...
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Poeta e giornalista dell'America latina, nato a Chocoyos, l'odierna Metapa, dipartimento della Nueva Segovia, nella repubblica del Nicaragua, il 18 febbraio 1867 e morto a León il 5 febbraio 1916. Nel [...] rappresentazione simbolica, che in Azul è del tutto assente, si armonizza, con pura fusione di linee, su uno sfondo parnassiano. Il D. vi aspira alla "melodía ideal": attenzione sospesa a sfuggenti effetti ritmici e musicali, ricchezza di sfumature ...
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Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato [...] episodî, della storia dell'umanità; Les chansons des rues et des bois, infine (1865), poesie leggere e agili, d'un gusto quasi parnassiano. E dopo altre opere di satira politica in prosa, (Napoléon le petit, 1852 e l'Histoire d'un crime, 1877), tornò ...
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parnassiano
agg. e s. m. [dal fr. parnassien]. – 1. agg. a. Scuola p.: scuola di poeti francesi che, a partire dal 1866, pubblicarono le loro opere nella raccolta Parnasse contemporain (donde il nome); era caratterizzata dal rifiuto di ogni...
parnassia
parnàssia s. f. [lat. scient. Parnassia, dal lat. class. Parnassius «del Parnaso»]. – Genere di piante sassifragacee con una cinquantina di specie dell’emisfero boreale, tra le quali Parnassia palustris, erba perenne dei prati torbosi...