Poeta e autore drammatico di lingua francese (Canea, Candia, 1840 - Parigi 1901). Figlio di un console delle Due Sicilie, poi naturalizzato francese. Divenne celebre con la tragedia in versi Rome vaincue [...] (1876) seguita da altri drammi fra i quali La reine Juana (1893). Le sue poesie (Passions et idées, 1865; Les nouvelles messéniennes, 1867; Cris de la chair et de l'âme, 1883) rivelano l'influsso parnassiano. ...
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Poeta polacco, nato a Varsavia il 2 agosto 1900. Vive a Londra. Nel 1925 entrò nella carriera diplomatica e vi rimase sino alla conclusione della guerra.
Nello stesso anno debuttò con un volume di novelle [...] , uno di poesie (Wieczór na wschodzie, Una sera in oriente) di contenuto prevalentemente esotico e in stile parnassiano. Spontaneità, semplicità e un senso di profonda umanità caratterizzano alcune bellissime poesie (Wielka podróż, Il grande viaggio ...
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Poeta portoghese, nato nel 1858, morto nel 1917. Si diede in giovinezza al giornalismo, poi entrò nella carriera consolare, pur continuando la sua collaborazione a riviste varie, specialmente su argomenti [...] Aristocratico e colto, buon conoscitore delle lingue e delle letterature moderne, traduttore di Heine, fu, come poeta, un parnassiano: le raccolte Lyra intima (1881), Occidentaes (1888), Flores de noite (1894) hanno versi di delicata musicalità e di ...
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SABUGOSA, Antonio Maria Vasco de Melo Silva, conte di
José Pereira Tavares
Scrittore portoghese, nato nel 1854 a Lisbona, ivi morto nel 1923. Frequentò l'università di Coimbra, dove studiò diritto, [...] del governo repubblicano.
Nei primi anni della sua carriera letteraria, si dedicò alla poesia, assorto in un'esperienza delicata di "parnassiano" (Poemetos, 1882). Le sue principali opere in prosa sono: O Paåo de Sintra (1903), in cui è descritto il ...
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Pseudonimo letterario di Ion Barbelian, poeta modernista romeno, nato a Giurgiu nel 1885, rivelatosi nelle colonne dello Sburătorul di E. Lovinescu, che fu il primo ad apprezzarne l'opera e presentarlo [...] , Gottinga e Berlino ed è attualmente assistente alla cattedra di geometria proiettiva. Esordì con poesie geologiche di sapore un po' parnassiano, ma presto è passato a un genere del tutto diverso, attratto da quanto c'è di intimamente armonico e di ...
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NOLHAC, Pierre de
Ferdinando Neri
Filologo e letterato, nato ad Ambert, in Alvernia, il 15 dicembre 1859; già professore all'Ècole des Hautes Ètudes, indi conservatore del Museo di Versailles, e ora [...] Vaticana. Col soggiorno di Versailles, iniziò un periodo di studî storici e artistici sul Settecento. È anche poeta, di gusto parnassiano, e dettò squisite pagine di ricordi su Roma e l'Italia.
Opere principali (edite tutte a Parigi): Le "Canzoniere ...
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Poeta irlandese (Dublino 1928 - ivi 2021). Si impose all'attenzione dei critici e del pubblico con Poems (1956). La sua poesia oscilla fra rarefatte e intellettualistiche costruzioni e il tentativo, non [...] dell'uomo o il potere corruttore e devastante del tempo, la poesia di K. rivela in fondo un animus parnassiano che spesso trascolora in versi languidi, sofferti, personalissimi. Fra le raccolte poetiche più importanti si segnalano: Another september ...
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Borchardt, Rudolf
W. Theodor Elwert
, Poeta tedesco (Königsberg 1877 - Trins, presso Innsbruck, 1945), studiò germanistica con K. Burdach e W. Dilthey; visse lunghi anni in Italia dedicandosi alla poesia. [...] di problemi e forme della civiltà moderna che per lui non era che decadenza, ispirandosi a un neo-classicismo di stampo parnassiano ed esoterico. Il B. concepì anche l'opera dantesca come un antidoto contro le presunte degenerazioni dell'arte e del ...
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TAILHADE, Laurent
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Tarbes nel 1854, morto a Combs-la-Ville nel 1919. Trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi, collaborando, sotto varî pseudonimi, a [...] tutto per il gusto delle violenze verbali, dell'insulto colorito, del sarcasmo aristofanesco.
Il T. aveva esordito come poeta, parnassiano dapprima, poi simbolista (Le Jardin des rêves, 1880; Vitraux, 1891). Tradusse il Satyricon di Petronio e alcune ...
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PARNASSIANA, POESIA
Leonardo VITETTI
. Dal Parnasse contemporain, recueil de vers nouveaux (1866) venne il nome alla scuola poetica che si affermava in quegli anni, poi alla poesia dominante in Francia [...] avvicina a Coppée. Il rinnovamento catalano, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, mostra nella lirica il segno parnassiano e quello simbolista: il primo si nota specialmente in J. Zanné e in J. Carner. Nella poesia ispano-americana il ...
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parnassiano
agg. e s. m. [dal fr. parnassien]. – 1. agg. a. Scuola p.: scuola di poeti francesi che, a partire dal 1866, pubblicarono le loro opere nella raccolta Parnasse contemporain (donde il nome); era caratterizzata dal rifiuto di ogni...
parnassia
parnàssia s. f. [lat. scient. Parnassia, dal lat. class. Parnassius «del Parnaso»]. – Genere di piante sassifragacee con una cinquantina di specie dell’emisfero boreale, tra le quali Parnassia palustris, erba perenne dei prati torbosi...