(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] (periodo in cui fu pubblicata la rivista Srpski književni glasnik «Il messaggero letterario serbo») videro diffondersi i modelli parnassiani e simbolisti, ma anche una rinnovata attenzione per l’elemento nazionale e popolare. A. Šantić e J. Dučić ...
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. Stile o maniera artificiale, dotta, raffinata, simile a quella considerata caratteristica della letteratura, specialmente della poesia, greca, che fiorì ad Alessandria sotto i Tolomei.
La poesia classica [...] d'una prosa soave, frutto d'un paziente lavoro di lima; tra gli alessandrini francesi Lecomte de Lisle, Heredia, e i parnassiani in genere, nonché il loro precursore Louis Ménard; tra gl'italiani il D'Annunzio dell'epoca "bizantina" (il bizantinismo ...
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INVREA, Gaspare (pseudonimo Remigio Zena)
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Torino il 23 genn. 1850 dal marchese Fabio e da Teresa Galleani d'Agliano (che, seguendo un'antica consuetudine, aveva voluto partorire [...] (L'Idumea, I vani orizzonti, Le suggestioni e Damasco) e risente delle influenze dei prediletti poeti francesi, parnassiani e simbolisti, con una ricerca di novità metriche che rivela, anche nei divertimenti satirico-ironici, una notevole abilità ...
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VIGNY, Alfred de
Mario Fubini
Nato a Loches il 27 marzo 1797, morto a Maine-Guiraud il 17 settembre 1863. L'origine aristocratica lasciò un'impronta profonda nel suo carattere e, se diede alle sue maniere [...] sua arte, rimane un esempio tipico d'incomprensione), s'impose a poco a poco all'ammirazione dei posteri, dei parnassiani dapprima, che ne contrapposero le severe figurazioni alle effusioni eloquenti del Lamartine e del De Musset, dei simbolisti, che ...
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CARDILE, Enrico
Francesco Del Beccaro
Nacque a Messina il 19 marzo 1884 da Salvatore, impiegato, e da Santa Barbera. Ultimo di sette figli, fece studi tecnici, di ragioneria, sebbene la sua vocazione [...] successo.
Il C. vi si richiama a quel "mistero poetico" di cui S. Péladan era stato assertore a proposito dei poeti parnassiani e simbolisti (cfr. il suo art. Spiegazione di un libro, in Il Regime fascista [Cremona], 2 marzo 1932).
Nel '32, sempre ...
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. Il decadentismo è una teoria estetico-morale sorta in Francia intorno al 1885-1886. Decadenti, furono chiamati alcuni poeti dai loro avversarî ed essi dell'accusa si fecero un vanto e un programma. Poeta [...] , sorse quel movimento letterario e paeudofilosofico ch'egli e i suoi seguaci chiamarono "modernismo": insieme con i parnassiani e i simbolisti, i decadenti di lingua spagnola si dissero "modernisti". Il rinnovamento lirico si opera più intensamente ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per la sua visione del mondo Baudelaire viene considerato il “Dante di un’epoca decaduta”, [...] per non darsi “altro fine che se stessa”.
E se è lavoro, fatica, ricerca della perfezione formale, come nei parnassiani, la poesia non mira con questo a risolversi nel gioiello impeccabile e incorruttibile, ma tende a operare la trasmutazione del ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] e tra quelle che più promettevano affascinanti innovazioni di gusto. Il suo interesse si spostò alla letteratura francese, sui parnassiani e su Baudelaire, il secondo interpretato sullo schema dei primi. Il ricavo era un insieme di tematiche e di ...
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PASCOLI, Giovanni
Giuseppe Nava
PASCOLI, Giovanni. – Quarto di ben dieci figli, nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna (Forlì), da Ruggero e Caterina Alloccatelli Vincenzi.
Il padre, di famiglia [...] . Hirdt, 2000), per l’analogia di esperienze con movimenti e autori delle rispettive letterature, con André Chénier e i parnassiani da un lato, con Friedrich Hölderlin e Rainer Maria Rilke dall’altro. A imporre i Conviviali all’attenzione dei lettori ...
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GRAF, Arturo
Giuseppe Izzi
Nacque ad Atene il 19 genn. 1848 da Adolfo, agiato commerciante tedesco di Norimberga, e da Serafina Bini, anconetana, il primo di fede luterana, la seconda cattolica. Né [...] i punti di riferimento individuati dalla critica nelle varie raccolte oscillano dai romantici tedeschi a Leopardi, da Baudelaire ai parnassiani, agli scapigliati, con incerte aperture al simbolismo e una presa di distanza dall'estetismo, non per "una ...
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parnassianismo
(o parnassianéṡimo) s. m. [der. di parnassiano]. – Nome con cui si designa l’esperienza poetica della scuola parnassiana e la corrente letteraria europea che ne deriva nella seconda metà del sec. 19°.
poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...