MALLARMÉ, Stéphane
Pietro Paolo Trompeo
Nato a Parigi il 18 marzo 1842, morto a Valvins, presso Fontainebleau, il 9 settembre 1898. La vita di questo poeta, esteriormente sbiadita, può apparire in contrasto [...] ). Si sente in essi che il vero maestto di M. è Baudelaire, e si può aggiungere che di tutti i poeti parnassiani il più vicino a Baudelaire è indiscutibilmente M. Di Baudelaire egli ha ereditato il sensuale misticismo, oscillante tra l'accarezzata ...
Leggi Tutto
FRANCIA
Giuseppe CARACI
Massimo BRUZIO
Raymond LANTIER
Mario DONATI
Armando SAITTA
Amedeo TOSTI
Luigi SUSANI
Corrado MALTESE
Pierre LAVEDAN
Vittorio STELLA
(XV, p. 876 e App. I, p. 620).
Sommario. [...] de Rénéville, Pius Servien, Jean Tardieu, Louis Emié), ora, trascurando le immediatezze surrealiste, a una derivazione istituibile dai parnassiani a Claudel, attraverso e il futurismo d'un Verhaeren, e Apollinaire, e Péguy. Darà, questo, figura ai ...
Leggi Tutto
SONETTO
Mario Praz
. Composizione metrica di quattordici versi (endecasillabi in Italia, che è il paese d'origine), con rime disposte secondo schemi ben definiti. Un'idea di perfezione sembra associarsi [...] son. Dante il mover gli dié del cherubino) e il D'Annunzio, che subì l'influsso dei parnassiani francesi, specialmente nelle Città del Silenzio (tra i parnassiani, famosi i sonetti Les Trophées, di J.-M. de Heredia).
La forma di questo componimento ...
Leggi Tutto
GAUTIER, Théophile
Pietro Paolo Trompeo
Poeta, romanziere e critico francese, nato a Tarbes (Hautes-Pyrénées) il 30 agosto 1811, morto a Parigi il 23 ottobre 1872. Si diede dapprima alla pittura e frequentò [...] già come il poeta pittore, esperto di accorgimenti stilistici, scaltrito nella ricerca delle rime sontuose e maliose, che i Parnassiani di trent'anni più tardi saluteranno precursore e maestro. E tale appare ancor più nel volume di versi España (1845 ...
Leggi Tutto
GATTO, Alfonso
Angiolo Bandinelli
Nacque a Salerno il 27 luglio 1909, da Giuseppe e Erminia Albirosa. La sua era una famiglia di marinai e piccoli armatori, di origine calabrese. Frequentate le scuole [...] della "assolutezza naturale", di cui la loro lirica voleva nutrirsi. La sua prima elaborazione era fatta risalire, storicamente, ai grandi parnassiani e simbolisti francesi, da P. Verlaine a S. Mallarmé e a P. Valéry, ma se ne rintracciavano anche in ...
Leggi Tutto
RAPISARDI, Mario
Pietro Paolo Trompeo
Nacque a Catania il 25 febbraio 1844 e vi morì il 4 gennaio 1912. Nella città natale trascorse la più gran parte della vita, professore di letteratura italiana [...] Magna Grecia, di filosofi eleati: è, se mai, un greco di Sicilia che ritrova sé stesso nel pessimismo cosmico di certi parnassiani francesi (Sully Prudhomme, p. es., e soprattutto Leconte de Lisle, con cui il R. ebbe comune non solo la rievocazione ...
Leggi Tutto
Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] anche quella che lo affrancò da vere e proprie responsabilità storiche, né più né meno di come accadde per i parnassiani veri e propri. Il che non esclude che la sensibilità storico-letteraria dell'Aleardi fosse eccezionale: certo la più sorprendente ...
Leggi Tutto
Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato [...] vena copiosa e ricca fantasia. Rimase perciò, salvo rari momenti, lontano da quella perfezione che divenne l'ideale dei parnassiani. Ma la vastità molteplice della sua opera, la grandiosità di talune sue concezioni, l'impeto del sentimento da cui ...
Leggi Tutto
GÓNGORA y ARGOTE, Luis de
Mario CASELLA
Poeta spagnolo, nato a Cordova l'11 luglio 1561 da Francisco de Argote e da Leonor de Góngora, di cui assunse il cognome; e ivi morto il 23 maggio 1627. A quindici [...] G.: preziosa e maliosa, che, vaga di suoni, smaterializza la corpulenza della parola comune. Perciò il G. ritornò a ispirare i parnassiani e i simbolisti francesi, e quindi Rubén Darío e i modernisti spagnoli.
Ediz.: Poesías, in Bibl. de Aut. Esp., X ...
Leggi Tutto
Poeta ungherese. Nato il 22 nov. 1877 ad Érmindszent (ora in Romania), frequentò le scuole medie di Nagykároly e Zilah, per poi seguire i corsi della facoltà di giurisprudenza alle università di Budapest [...] atmosfera che è propria di tutta la poesia europea del principio del secolo. A. vi subì evidentemente l'influenza dei parnassiani e delle correnti loro affini, ma è tanto genuina l'originalità del suo spirito e tanto tragicamente magiaro il contenuto ...
Leggi Tutto
parnassianismo
(o parnassianéṡimo) s. m. [der. di parnassiano]. – Nome con cui si designa l’esperienza poetica della scuola parnassiana e la corrente letteraria europea che ne deriva nella seconda metà del sec. 19°.
poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...