Scrittore francese (Gand 1870 - Parigi 1925). In tutta la sua produzione, tipica del decadentismo transalpino, elementi parnassiani e simbolisti si fondono nella sua sostanziale ispirazione sensuale. A [...] un erotismo estetizzante s'ispirano le sue prime poesie, pubblicate sulla rivista La Conque, da lui fondata, e raccolte in Astarté (1891), le sue traduzioni delle Poésies de Méléagre (1893) e le Chansons ...
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Poeta peruviano (Lima 1848 - ivi 1918), della generazione postromantica già orientata verso il modernismo per gli influssi parnassiani e per il rinnovamento metrico apportato alla lirica. Pubblicò: Presbiterianas [...] (1909), Exóticas (1911), Baladas peruanas (1915), Grafitos (1917). Alla sua attività politica e sociale risalgono: Páginas libres (1894), Horas de lucha (1908). Postume sono apparse: Bajo el oprobio (1933) ...
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Scrittore brasiliano (Rio de Janeiro 1845 - Lisbona 1898). Dopo un'iniziale adesione al Romanticismo, seguì la poetica dei parnassiani. Nel 1872 pubblicò le raccolte di racconti Filigranas, Contos sem [...] pretenção e Noturnos, ma è ricordato soprattutto per Sonetos e rimas (1880), raccolta lirica di notevole eleganza formale. Svolse anche attività diplomatica ...
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Poeta francese (Lilla 1858 - Magny-les-Hameaux, Yvelines, 1900). D'ispirazione malinconica e intimista, subì l'influsso dei parnassiani, di Baudelaire e di Verlaine; fu tra i fondatori del Mercure de France. [...] Dopo Au jardin de l'infante (1893), che lo rese famoso, pubblicò Aux flancs du vase (1898), d'impronta ellenizzante; postumi uscirono un'altra raccolta di versi, Le chariot d'or (1901), il dramma in versi ...
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Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896). Considerato dai suoi contemporanei il maestro della scuola simbolista, V. esordì con i parnassiani Poèmes saturniens (1866). Condannato a due anni di prigione [...] per aver sparato a A. Rimbaud, del quale era amico, maturò durante la reclusione una nuova forma poetica, più personale e musicale, fuggevole, suggestiva, che si manifesta nei due volumi Romances sans ...
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Scrittore e poeta spagnolo contemporaneo, nato a Madrid nel 1882. Traduttore di Verlaine, imitatore dei parnassiani e dei simbolisti, si educò nell'atmosfera letteraria del cosiddetto modernismo. Nella [...] sua lirica risuonano gli echi del Rueda e del Darío, i maestri con cui volle affinare le sue qualità. In El Caballero de la muerte (1909); Del amor, del dolor y del misterio (1915); Nocturnos de Otoño ...
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MURAT, Luiz
Carlos Magalhães de Azeredo
Poeta brasiliano, nato a Itaguay nel 1861, morto a Rio de Janeiro nel 1929. Vissuto nel clima dei parnassiani, da cui derivò la bellezza formale dei suoi versi, [...] rimase, in realtà, un romantico dei più ardenti e appassionati.
L'influenza di Victor Hugo e anche del Byron si rivelò predominante nelle pagine del primo volume delle sue Ondas, traboccanti di esagerazioni ...
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Poeta e prosatore colombiano (Popayán 1873 - ivi 1943), una delle figure più interessanti del panorama intellettuale del suo paese. I suoi modelli lirici furono i parnassiani, amò le metafore nuovissime [...] e le allegorie cadute in disuso; tradusse da G. D'Annunzio, P. Verlaine e H. von Hofmannsthal. Tra le sue raccolte di poesia: Poesías (1898), Ritos (1899), Poemas (1917). In prosa ha scritto pagine di ...
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Editore (Alençon 1825 - Parigi 1878), allievo della École des Chartes; fondò a Parigi (1855) una casa editrice, nota specialmente per la pubblicazione delle opere dei Parnassiani e di Baudelaire, di cui [...] stampò (1857) Les fleurs du mal. Dopo un soggiorno in Belgio, che seguì alla condanna subita per aver stampato un libello contro Napoleone III e alla liquidazione della sua attività, fece ritorno a Parigi ...
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Poeta (Riva Ligure 1874 - Torino 1953). Fu allievo di A. Graf all'univ. di Torino, dove insegnò dal 1935. La sua poesia si svolse secondo modi parnassiani e soprattutto dannunziani, lontana da ogni vera [...] intimità e sensualmente intesa alla ricerca della bellezza formale. Tale estetismo diede le sue note più artificiose nelle poesie di carattere civile (Italiche, 1907; Nuove italiche, 1923) e nel poema ...
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parnassianismo
(o parnassianéṡimo) s. m. [der. di parnassiano]. – Nome con cui si designa l’esperienza poetica della scuola parnassiana e la corrente letteraria europea che ne deriva nella seconda metà del sec. 19°.
poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...