Cavell, Stanley
Gabriele Pedullà
Filosofo statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 1° settembre 1926. Tra i maggiori pensatori americani della seconda metà del Novecento, per lungo tempo professore [...] della sua opera precedente. Il metodo di C. consiste nel disattendere costantemente le aspettative dei lettori, per es. accostando il Parmenide di Platone ad Adam's rib e Tristes tropiques di C. Lévi-Strauss a It happened one night. Lo stesso ...
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scienza Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.
In [...] ’osservazione empirica e il pensiero astratto; l’intera storia della s si svolgerà intorno a questi due poli. Parmenide usò l’argomentazione logica per attaccare le conseguenze materialiste della filosofia ionica. Platone, in polemica con i pensatori ...
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GAZA, Teodoro
Concetta Bianca
Figlio di Antonio, nacque a Salonicco probabilmente intorno al 1408-10. Suoi fratelli furono Andronico, Giorgio e Demetrio.
Se il luogo di nascita del G. è confermato dal [...] anni dovrebbe risalire anche un altro codice copiato per il Filelfo, l'attuale Laur. 80.7, contenente la Repubblica e il Parmenide di Platone, la cui scrittura è attribuita al G. (Wilson, 1962, p. 387; Fryde, p. 288; per altri codici appartenuti al ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] che, di fronte ai pochi nominativi sigmatici con accento sull'ultima (Diogenès, Empedoclès, ecc.), incontriamo Diomede, Parmenide, Euclide, Achille, Ercole, Ganimede, Alcide, ecc.; di fronte alla serie ossitona Penelopè, Semelè, ecc., incontriamo ...
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TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI
Mauro Laeng
In campo educativo e didattico per tassonomia (dal greco τάξιϚ, "ordine", "disposizione" e -νομία, derivato di νέμω, "suddividere", "ripartire") s'intende [...] , dai logici antichi ai gnoseologi moderni; così la distinzione tra sapere sensibile e sapere intelligibile ha una lunga storia, da Parmenide e Pitagora in poi, fino a Kant e oltre. Nei secoli 18° e 19° si sviluppano classificazioni su basi ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] dall'Isagoge di Porfirio, mentre per Platone s'iniziava con l'Alcibiade e si concludeva con il Parmenide. Questo insegnamento, così codificato, servirà da modello formativo alla tradizione filosofica siriaca.
Secondo la testimonianza di Barebreo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filosofia a Bisanzio
Marco Di Branco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Quello della speculazione filosofica bizantina è un campo relativamente [...] Oracoli caldaici). In particolare, il grande scolarca di origine licia Proclo, facendo riferimento a concetti derivanti dal Parmenide, da lui considerato il più importante dialogo teologico di Platone, concepisce e realizza il progetto di un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La Scuola di Chartres e la riscoperta di Platone
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel generale rinnovamento sociale e [...] Platone caratterizza in maniera peculiare l’impostazione speculativa degli chartriani: oltre al Timeo, essi citano formule del Parmenide e del Teeteto, ricavate dal commento di Calcidio al Timeo. In questa tradizione platonica indiretta, ricoprono un ...
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SANTILLANA, Giorgio Diaz (de)
Michele Camerota
– Nacque a Roma il 30 maggio 1902 da David de Santillana, illustre arabista, ed Emilia Maggiorani, attiva nel movimento per l’emancipazione femminile come [...] tra gli scienziati di un ordine unico e necessario del mondo che «può esprimersi nella semplice, logica certezza di Parmenide e Wittgenstein: quel che accade è pensabile» (p. 1). Richiamandosi a Émile Meyerson, Santillana scorgeva nella nozione di ...
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TELESIO, Bernardino
Guido Calogero
Naturalista e filosofo, nato a Cosenza nel 1509, ivi morto ai primi d'ottobre del 1588. Primogenito di sette figli (un fratello, Valerio, fu barone di Castelfranco [...] molto in pregio) quel binomio del caldo e del freddo, o della luce e della tenebra, di cui già s'era valso Parmenide nell'interpretazione della natura dal punto di vista della sua "apparenza" e dall'altro quel motivo dell'antitesi della passività all ...
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eleatismo
s. m. [der. di eleatico]. – Scuola filosofica greca, sorta in Elèa, città della Magna Grecia, alla fine del sec. 6° a. C., che ebbe come rappresentanti Parmenide, Zenone e Melisso; la sua dottrina fondamentale, concernente la differenza...
spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...