I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] colata sintattica, tutta fondata sul parlato triestino:
Dunque, caro Franzin, te prego, dai domanda a lori se i sa andove ze sta roba parché mi go mandasto da un zerto sior Driatiko che ze proprio rente alla posta granda sta cassa el mi ga dito che i ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] vicende di quanti, donne e uomini, si scoprono soli dinanzi al mondo e alla storia (Madre e figlia, 1980; L'uomo del parco, 1984; La realtà è un dono, 1987; Verso Paola, 1991; Il figlio dell'Impero, 1993; Separazioni, 1997; Camera ottica. Pagine di ...
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CAMMELLI, Antonio, detto il Pistoia
Domenico De Robertis
Nacque a Pistoia, come ripetutamente attesta egli stesso (sonn. 196, v. 3; 233, vv. 12-14; 479, v. 1; Dialogo, p. 14), e come conferma il soprannome [...] come intermezzi cori moraleggianti in forma di canzone a ballo di ottonari, affidati ad Amore, a quattro Sirene, alle tre Parche, ad Atropos. Seneca dice il prologo e fornisce talvolta i colori. Tutto questo per compiacere come sapeva al rinascente ...
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L’Oratio ad sanctorum coetum
Un imperatore cristiano alla ricerca del consenso
Roberto Cristofoli
L’Oratio ad sanctorum coetum1, giuntaci nei manoscritti col titolo Βασιλέως Κωνσταντίνου λόγος ὅν ἔγραψε [...] consule dignae), 11-12 (espliciti nel loro riferimento al consolato di Asinio Pollione), 45-47 (che chiamano in causa le Parche), 56-59 (compendiati, poiché densi di menzioni di divinità pagane), e come parti di versi vengano omesse o modificate nel ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] onde nascono i ridiculi consiste in una certa deformità; perché solamente si ride di quelle cose che hanno in sé disconvenienzia, e parche stian male senza però star male»; che è liberissima traduzione da Cic., De Orat., II, 58.
[28] Cfr. L. Caretti ...
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parca
s. f. – Denominazione, per lo più al plur. e con iniziale maiuscola (Parche, lat. Parchae), di tre divinità della mitologia classica (Cloto, Làchesi, Àtropo) che presiedevano al destino dell’uomo dalla nascita alla morte. In partic.,...