ACCIAIUOLI, Angelo
Arnaldo D'Addario
Nacque a Firenze il 15 apr. 1349 da Iacopo di Donato e da Bartolomea di Bindaccio da Ricasoli. Canonico di Patrasso in giovane età, il 3 dic. 1375 fu nominato da [...] l'Apologeticus libellus contra transalpinos Senatores de Urbani VI electione)e, contrapponendosi (1389) all'attività del e si adoperò per riformare la disciplina nel monastero di S. Paolo fuori le Mura. Eletto Gregorio XII, si pose alla testa dei ...
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AGELLI (Agellio, Agellius, Aielli), Antonio
Francesco Andreu
Nato a Sorrento nel 1532, entrò nel 1551 tra i teatini di S. Paolo Maggiore di Napoli e vi professò il 13 dic. 1553. Trasferito a Roma, in [...] S. Silvestro al Quirinale, si diede allo studio delle lingue bibliche sotto la guida del futuro cardinale G. Sirleto. Ispettore della Stamperia vaticana, diresse l'edizione greca del Nuovo Testamento. ...
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BALDOVINI (Baldini), Belisario
Giuseppe Alberigo
Nacque a Montesardo (Terra di Lavoro) nei primi decenni del sec. XVI. Addottoratosi in utroque iure,ottenne di divenire arciprete di S. Michele Arcangelo [...] del cardinale Gian Pietro Carafa, che, eletto papa col nome di Paolo IV, lo nominò proprio prelato domestico e poco dopo, il 17 di Trento giungendovi col modesto seguito di cinque persone. Vi restò sino alla conclusione, come testimonia la firma da ...
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Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870.
L’origine
Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio [...] le complesse e tumultuose vicende dell’elezione del successore (Urbano VI) provocarono la maggiore crisi dello scisma d’Occidente. Lo furono i tentativi antispagnoli di Clemente VII e di Paolo III, poi di Paolo IV Carafa: nella seconda metà del 16° ...
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Speciale tribunale ecclesiastico per la repressione dell’eresia.
I. medievale
Le origini dell’I. vanno collocate tra la fine del 12° sec. e gli inizi del 13°, quando la Santa Sede – ritenendo insufficienti [...] ebrei portoghesi. Fu soppresso durante il regno di Giovanni VI (1818-26).
I. romana
La Sacra congregatio Romanae al rogo nel 1600), furono abbandonati al braccio secolare. A partire da Paolo V, la tendenza alla mitezza si fece via via più netta: ...
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Educatore della gioventù e fondatore degli Scolopî (Peralta de la Sal, Aragona, 1556 o 1557 - Roma 1648). Compiuti studî di diritto e di teologia, ordinato sacerdote nel 1583, coprì varî uffici ecclesiastici [...] a Roma (1592) come teologo del card. Marcantonio Colonna, vi istituì (1597) la prima scuola popolare gratuita d'Europa. Toscana, Napoletano, Sicilia, Sardegna, Moravia, Boemia, Polonia. Paolo V sistemò (1617) i primi quattordici scolopî, vestiti dell ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] (la diocesi) i fedeli che vi abbiano il domicilio o il quasi domicilio e contemporaneamente vi si trovino di fatto. Non sono all’accoglienza della sua stessa persona. Da parte sua Paolo, opponendosi ai giudeo-cristiani che facevano coesistere la fede ...
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Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] serie di peripezie dell'Apostolo in varie città, da Damasco fino a Roma, compreso il suo martirio. Vi è tracciato il più antico ritratto fisico di Paolo. Altre narrazioni apocrife sono una Passione di P. dello pseudo-Lino (secc. 4°-5°) e una Passione ...
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Genericamente, persona che, parlando per ispirazione divina, predice il futuro o rivela cose ignote alla mente umana; che ha cioè il dono della profezia. Questo appartenne anche alle donne (profetesse), [...] la chiamata di Dio, spesso inattesa, o anche non voluta: vi sono casi in cui il p. appare riluttante alla sua missione. più importanti, come si ricava specialmente dalle lettere di s. Paolo; e nello stesso canone del Nuovo Testamento è accolto un ...
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Nel cristianesimo, l’unione sostanziale della natura umana e della natura divina realizzata in Cristo: il dogma è intimamente connesso con quello della Trinità, con il quale è proposto come uno dei «due [...] comprendono la figura dell’Uomo-Dio.
La prima teologia dell’i. si delinea in s. Paolo. Nato «dal seme di David secondo la carne» (Rom. 1, 3; 9, 5 di Cirillo nel senso che, dopo l’unione, non vi fosse in Cristo se non una sola natura (monifisismo): ...
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cörsivœ (Cörsivœ, corsivoe) s. m. Modo di parlare lanciato sui social media e diffuso soprattutto tra i giovani come parodia di un certo birignao esibito da persone che affettano snobismo. | Nei media è spesso presente la grafia tradizionale...
guardia1
guàrdia1 (ant. guarda) s. f. [der. di guardare]. – 1. a. L’atto del guardare, per custodia, vigilanza, protezione, conservazione di qualche cosa, come compito temporaneo o anche abituale: fare la g., fare buona g.; fare la g. ai campi,...