Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] , Giosuè (1998), Tutte le poesie, a cura di P. Gibellini, note di M. Salvini, Roma, Newton Compton.
Verga, Giovanni (1979), Tutte le novelle, a cura di C. Riccardi, Milano, Mondadori.
D’Achille, Paolo (20103), L’italiano contemporaneo, Bologna, il ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] didi chi è nelle condizioni didididididi vario ordine giustifichino il maggiore afflusso dididididididi tela, per modo dididi dati empirici e dididi provenienza di voci e locuzioni italiane didididi prestigio, spesso legate ad aree didi a cura di D. ...
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L’ipallage (gr. hypallagē´ «scambio, commutazione»), o enallage (vedi più avanti) dell’aggettivo, nella retorica classica è una figura che consiste nella diversione dell’orientamento sintattico dell’aggettivo, [...] esercizi ed elzeviri (1968-1987), Torino, Einaudi, 1989, pp. 41-105).
D’Achille, Paolo (1990), Sintassi del parlato e tradizione scritta della lingua italiana. Analisi di testi dalle origini al secolo XVIII, Roma, Bonacci.
Dubois Jean et al. (1979 ...
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dialetto
Franco De Renzo
La lingua del cuore
Di sicuro avete sentito parlare e magari parlate voi stessi un dialetto. Il fatto non è così eccezionale, se si pensa che l'Italia è la nazione europea più [...] potrebbe essere definito come una lingua utilizzata da un gruppo ristretto di persone, in un luogo specifico e che non ha usi ufficiali molto più vicini a noi, ricordiamo poeti come Pier Paolo Pasolini, che scrive poesie in friulano, Albino Pierro ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] epoca può non esserlo in un’altra. L’‘uso culto’ di alcuni elementi linguistici caratterizza momenti diversi della storia dell’italiano. In ‘odierna’. Studi sulla lingua di Carducci, Firenze, Olschki.
Zublena, Paolo (2002), L’inquietante simmetria ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] alto quanto / come Giuseppe
(8) Piero è tanto intelligente quanto simpatico
(9) Paolo è tanto paziente quanto Luisa è noiosa
In alternativa, il secondo termine di paragone può essere preceduto da quanto correlato ad altrettanto anteposto al primo ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] il parlato o abbiano intenti mimetici rispetto all’uso di varietà non standard. È il caso, ad es., di autori quali Gianni Celati (12) e Paolo Nori (13):
(12) il fratello la sua idea sarebbe stata di partire un bel giorno per Singapore e portarmi me ...
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Per rivolgersi alle persone per chiamarle, o per richiamare la loro attenzione nella conversazione, o per prendere il turno dopo che loro lo hanno tenuto, le lingue usano varie modalità: nomi ➔ appellativi, [...] voi; a Firenze, lei»: cit. in Serianni 1989b: 21). Il voi di cortesia è oggi corrente in tutto il Sud continentale, anche presso i giovani (Serianni uso da parte dei pontefici fu dismesso da Giovanni Paolo I: Serianni 1989a: VII, 26), trova larga ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] ).
Nel secondo dopoguerra la sinestesia si dispone al gusto provocatorio di una poesia descrittiva e sociale (come in ➔ Pier Paolo Pasolini: «Benché radi brillavano / i fanali di una luce stridula»: “Correvo nel crepuscolo fangoso”, in Poesie inedite ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] come geniaccio, ingegnaccio, talentaccio, o Wojtilaccio (famosa battuta dell’attore comico Roberto Benigni all’indirizzo di papa Giovanni Paolo II).
Possono assumere valore peggiorativo anche prefissi accrescitivi o diminutivi come iper-, che «indica ...
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paolo
pàolo s. m. [dal nome del pontefice Paolo III]. – Nome dato al grosso papale (detto anche giulio) a cominciare dal pontificato di Paolo III (1534-1549), che lo volle aumentato di peso e migliorato di titolo; il nome fu poi esteso a monete...
foto di Vasto
loc. s.le m. Alleanza tra Partito democratico, Italia dei valori e Sinistra ecologia libertà, identificata per metonimia nell’immagine fotografica che ritrae insieme i leader delle tre formazioni politiche, al termine di un...