Non so che viso avesse, neppure come si chiamava, con che voce parlasse, con quale voce poi cantava(Francesco Guccini, La locomotiva, 1972) Che Francesco Guccini avesse letto o ascoltato qualcosa di quella [...] ha immortalato, con bellissime e realistiche parole, nella canzone Il pensionato, apparsa in un altro album, il suo settimo, Via PaoloFabbri 43 del 1976, quello di L’avvelenata (il quarto, Radici, del 1972, oltre al brano da cui prende nome contiene ...
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Se proviamo a riesaminare la trasposizione cinematografica di alcune trame mitologiche e letterarie, ci tocca prendere atto di un evidente meccanismo di epurazione a scapito dei brutti. In Troy, film del [...] Iliade, II, 217-219, vol. 1, a cura di G. Cerri, 2000, Fabbri, Milano, pp. 184-185)].Qualcosa di bruttoPiù volte, ormai, s’è insinuato tra le interlineare, Beretta, P. (ed.), Torino, San Paolo, 1998.Pokorny, J., Proto-Indo-European Etymological ...
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Il sistema cognominale italiano è estremamente ricco di forme e di varianti che si devono principalmente alla variegata situazione linguistica italiana, con i tanti dialetti e lingue minoritarie, e al [...] di parola è tipica del sardo, come il citato Frau da frau ‘fabbro’, o Porcu ‘porco’, ‘porcello’, diventato Porcù presso utenti emigrati e residenti storici tra deantroponimia e derivazione3.2. Paolo Rondinelli, Boccacciano e boccaccesco, pasoliniano e ...
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Nella precedente puntata della rubrica abbiamo accennato alla classificazione dei toponimi in base al loro significato. Dopo aver citato i nomi di città che descrivono la città stessa o la sua collocazione, [...] Poffabro, nel comune di Frisanco-Pn, era il prato dei fabbri, a causa della fervente attività metallurgica della zona; Zavattarello vale Collodi92 Le ossessioni e le bizze onomastiche di Paolo Emilio Gadòla restituito Carlo e Gadda93 L’asciuttezza ...
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Che cos’hanno in comune Antonia, Bernarda, Bartolomeo, Federica e Martino? Non molto, potremmo rispondere d’istinto, se escludiamo l’ovvia appartenenza alla categoria dei nomi propri di persona. Da un’osservazione [...] designare le tenaglie a massello e le molle da fuoco impiegate dai fabbri della città, e che già a partire dall’inizio del secolo personaggi storici tra deantroponimia e derivazione3.2. Paolo Rondinelli, Boccacciano e boccaccesco, pasoliniano e ...
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di PaoloFabbri* Quando a fine ’500 si cominciò a sperimentare la pratica di un teatro tutto cantato, da cima a fondo (come si credeva fossero state, al loro tempo, le tragedie classiche), un aspetto dato [...] da subito per ovvio fu che dovesse svolgersi ...
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neotelevisivo
(neo-televisivo), agg. Proprio di un nuovo modo di comunicare attraverso la televisione. ◆ nel grande ideologismo di [Silvio] Berlusconi rientra un intero catalogo di idiosincrasie. L’insofferenza per l’euro «di [Romano] Prodi»,...
lavorare
v. intr. e tr. [lat. labōrare, der. di labor -oris «fatica, lavoro»] (io lavóro, ecc.; aus. avere). – 1. intr. a. Operare, impiegando le risorse fisiche o mentali, nell’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’arte: ho...
Attore (Bologna 1803 - Trieste 1890); esordì nel 1838 nella compagnia di G. Nardelli, nel ruolo di generico primario; passò a quello di padre nobile e tiranno con R. Mascherpa nel 1842, poi nel 1843 nella seconda compagnia di L. Domeniconi diretta...
FABBRI, Paolo
Roberta Ascarelli
Nacque a Bologna il 31 dic. 1803 da Antonio, avvocato, e da Vincenza Barbieri. Si laureò in legge, seguendo le orme paterne, ed esercitò per alcuni anni l'avvocatura a Bologna, dove partecipò alle rappresentazioni...