LORENZELLI, Benedetto
Laura Demofonti
Nacque a Badi, nel Comune di Castel di Casio presso Bologna, l'11 maggio 1853 da Domenico e da Marianna Mazzocchi. Le modeste condizioni economiche della famiglia, [...] nei confronti di alcune correnti filosofiche contemporanee, intitolato Il teismo filosofico cristiano e la critica panteistica (Roma 1893), nonché la seconda edizione dei due volumi delle Philosophiae theoreticae Institutiones secundum doctrinam ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Constable è il primo grande pittore naturalista nella storia del paesaggio. Determinato [...] di fronte alla natura viene rievocato continuamente. Nei dipinti non vi è contemplazione, ma adesione e identificazione panteistica dell’artista nel paesaggio naturale.
Nella grande tela intitolata Il carro di fieno (1821), Constable raffigura un ...
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RIMSKIJ-KORSAKOV, Nixolaj Andrmvič
Guido Maria Gatti
Compositore, nato a Tikvin, governatorato di Novgorod (Russia) il 18 maggio 1844, morto a Ljubensk presso Pietroburgo il 21 giugno 1908. Passò tutta [...] mai lirico né drammatico. Perciò le sue pagine migliori son quelle "naturistiche": la natura è compresa da lui con animo panteistico e la creatura umana vi si dissolve (la fanciulla di neve che si discioglie ai raggi del sole, la principessa Volkova ...
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Dio
Essere supremo, concepito e venerato quasi universalmente quale creatore e quale ordinatore dell’Universo.
Il politeismo
La fantasia creatrice di miti tende a fissare in modo concreto e preciso [...] : quella dualistica, o teistica, che considera Dio come assoluto trascendente distinto dal mondo finito; quella monistica o panteistica, che lo considera invece quale principio interiore del mondo, immanente a esso; quella naturalistica che, in nome ...
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Toland, John
Teologo e filosofo irlandese (Redcastle, Londonderry, 1670 - Putney 1722). Fu il caposcuola del deismo inglese. Fu battezzato come Junius Janus, ma mutò presto il suo nome in John. Nel 1687 [...] di un principio attivo intrinseco alla materia; l’opera, d’ispirazione massonica, fece nascere il sospetto che esistessero sette di panteisti, con una liturgia che parodiava quella anglicana. In trad. it. si segnala, a cura di C. Giuntini, il volume ...
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Poeta tedesco (Düsseldorf 1797 - Parigi 1856). Di famiglia borghese ebrea, si formò in un ambiente aperto alle istanze di rinnovamento conseguenti alla Rivoluzione francese e alla cultura illuministica. [...] e Hebräische Melodien, integrate da un Nachwort, in cui H. giustifica il recupero dell'esigenza di una superiore, non panteistica istanza divina. Nel Romanzero il tono si fa più nostalgico, gli equilibrî più studiati, l'orizzonte tematico si allarga ...
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SERVETO (Servet), Miguel
Delio Cantimori
Conosciuto anche sotto i nomi di Miguel de Vilanova, e Michel de Villeneuve, nacque (data più probabile) il 29 settembre 1511 a Vilanova de Sixena (Lérida); [...] preferiti sono i neopitagorici, Ermete Trismegisto, Zoroastro. Su questo sfondo egli costruisce la sua dottrina teologica monistico-panteistica, che lo conduce alla negazione del tradizionale concetto della Trinità. La vera essenza e il vero essere ...
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DELLA SETA, Ugo
Bruno Di Porto
Nacque a Roma, il 18 luglio 1879, da genitori ebrei, Mosè e Palmira Piazza. Si laureò in giurisprudenza, nel 1901, a Napoli, dove fu allievo di Giovanni Bovio. Del maestro [...] . Il D. la definisce come un monismo di tendenza spiritualistica, lasciando aperta l'ipotesi di un'interpretazione elevatamente panteistica.
Alla libera docenza in storia della filosofia il D., avvocato e docente nei licei, fu abilitato nel 1912 ...
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Romanticismo
Movimento filosofico-letterario che, a partire dagli ultimi anni del 18° sec., operò una trasformazione del gusto e dei valori fino allora dominanti, e in partic. di quelli illuministici, [...] diventò in lui fondamentalmente laica, aconfessionale e, spogliata di ogni trascendenza, assunse i contorni di una religione panteistica del cosmo, o di un cristianesimo molto ereticale. Ciò traspare bene dallo scritto Christenheit oder Europa (1799 ...
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Filosofo greco, nato fra il 214 e il 213 a. C., scolarco dell'Accademia e iniziatore, in essa, dell'indirizzo speculativo che integrava con una dottrina del probabilismo la tradizione scettica già iniziata [...] dell'irrazionale, ed essendo il cosmo la cosa più perfetta, il cosmo doveva essere razionale (onde la concezione panteistica dell'universo e del divino): C. infatti, parodiando questa deduzione in quella che, essendo chi conosce la grammatica ...
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panteista
s. m. e f. [dall’ingl. pantheist (comp. del gr. πᾶν «tutto» e ϑεός «dio»), termine coniato nel 1705 dal teologo irland. J. Toland] (pl. m. -i). – Seguace del panteismo. Anche agg., con il sign. di panteistico.
panteistico
panteìstico agg. [der. di panteismo, panteista] (pl. m. -ci). – Che concerne il panteismo o ha carattere di panteismo: concezioni p.; corrente, tendenza p.; religione p.; un amore p. della natura. ◆ Avv. panteisticaménte, secondo...