Filosofo (Altdorf 1786 - Teplice 1853). Successe nel 1835 a Hegel, di cui era stato scolaro, nella cattedra di Berlino. Fu uno dei maggiori rappresentanti della "destra hegeliana". In Die Hegelsche Philosophie [...] (1843), intese difendere la filosofia hegeliana dalla critica del Trendelenburg e, dimostrandone il sostanziale accordo con la religione cristiana, anche dall'accusa di ateismo e di panteismo. ...
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Poeta brasiliano (n. Caxias, Maranhão, 1823 - m. 1864). Più che motivi di colore locale, celebrò la natura e l'ambiente brasiliano quasi incrocio di tre civiltà, l'india, l'africana e la cristiana perennemente [...] umano e, di riflesso, la sua poesia, ora tumultuosa, ora serena e idilliaca, assorta in un vago panteismo. Scrisse: Primeiros cantos (1846), considerata la prima grande opera romantica brasiliana, Segundos cantos (1848), Últimos cantos (1851 ...
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Pensatore, nato a Jena il 18 luglio 1796, morto a Stoccarda l'8 agosto 1879, figlio di Johann Gottlieb (v.), di cui pubblicò la raccolta delle opere. Insegnò nelle università di Bonn e di Tubinga.
Fu l'iniziatore [...] del movimento filosofico che si disse del "teismo speculativo", perché, avversando il panlogismo e panteismo hegeliano e appellandosi di nuovo ai diritti della conoscenza empirica, tornò infine a rivalutare il teismo cristiano; e ne diresse l'organo ...
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Filosofo medievale, della cui vita ben poco si sa: anche il suo soprannome "de Dinant" non risulta se si riferisca al Belgio o alla Bretagna. Appartiene alla scuola panteistica del sec. XIII, e s'avvicina [...] in gran parte alle opinioni di Amaury di Bène (o di Chartres), professando un panteismo materialistico. Classificati gli esseri in tre grandi categorie, sostanze separate ed eterne, anime, corpi, e messo Dio sopra a tutte, nega fra le diverse ...
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TAURELLUS, Nicolaus
Guido Calogero
Medico e filosofo, nato a Montbéliard il 26 novembre 1547, morto di peste ad Altdorf il 28 settembre 1606. Il suo nome latino è molto probabilmente la traduzione del [...] . Nelle sue opere filosofiche (quelle di medicina hanno minore importanza) egli combatté tenacemente l'averroismo e il panteismo degli aristotelici italiani del suo tempo, e in particolar modo del Cesalpino, respingendo la teoria della duplice verità ...
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Labanca, Baldassarre
Filosofo e storico italiano delle religioni (Agnone, Isernia, 1829 - Roma 1913). Insegnò storia della filosofia a Padova, poi (dal 1886) storia delle religioni e (dal 1888) storia [...] si uniscono, pur differenziandosi, l’ente creatore e l’Universo creato, e di conciliare così le esigenze del trascendentalismo e del panteismo. Nel campo degli studi religiosi, di cui fu pioniere in Italia, si ricordano: Marsilio da Padova (1882); Il ...
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Poeta russo, nato il 28 ottobre 1885 a Tundutovo, nel governatorato di Astrachan, morto a Santalovo (Novgorod), il 18 giugno 1922. Si trasferì nel 1908 a Pietroburgo, dove divenne guida dei cubofuturisti. [...] della Lontra, La favola dell'età della pietra, Il crepuscolo di Atlantide, Chadži-Tarchan, ecc.) sono pervasi da un panteismo anticoslavo, da un'aria di incantesimi ed esorcismi. La rivoluzione, accolta come crollo del vecchio mondo e trionfo dei ...
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Scrittore francese (Sacy, Yonne, 1734 - Parigi 1806). Talento paradossale e fecondissimo, autore di successo e al tempo stesso controverso, lasciò nei suoi libri prolissi, tortuosi e licenziosi un'immagine [...] Napoleone I fu per breve tempo funzionario di polizia. Considerazioni moraleggianti e riflessioni filosofiche ispirate a un panteismo prossimo al pansessualismo caratterizzano non solo i suoi bizzarri progetti di riforma nei più svariati campi (Le ...
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Medico, filosofo e pittore, nato a Lipsia il 3 gennaio 1789, morto il 28 luglio 1869 a Dresda, dove dal 1814 fu professore di ostetricia nell'Accademia medico-chirurgica e dal 1827 medico ordinario della [...] di sentimentalismo. Come filosofo, il C. è notevole perché cercò di sviluppare idee schellinghiane nel senso di un panteismo estetico, col quale esercitò viva influenza sul pensiero di Fichte figlio. Ebbe rapporti con Goethe, il quale possedeva ...
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Filosofo (Naundorf, presso Grossenhain, 1533 - Zschopau, nell'Erzgebirge, 1588). Pastore protestante a Zschopau, condusse vita ritirata, sottoscrivendo le varie formule confessionali nonostante la sua [...] Dio in semplicità di cuore senza bisogno della mediazione teologica e sacramentale della Chiesa. Le sue dottrine, improntate a un panteismo pregno di motivi cabalistici, trovarono un certo numero di seguaci, ma la setta formatasi intorno a lui, alla ...
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panteismo
s. m. [dall’ingl. pantheism, formato successivamente a pantheist «panteista»]. – Termine coniato agli inizî del Settecento e ampiamente usato nella storiografia per indicare posizioni filosofiche e teologiche che identificano tutta...
panteistico
panteìstico agg. [der. di panteismo, panteista] (pl. m. -ci). – Che concerne il panteismo o ha carattere di panteismo: concezioni p.; corrente, tendenza p.; religione p.; un amore p. della natura. ◆ Avv. panteisticaménte, secondo...