Nell’antica Grecia si designava con il termine πανήγυρις ogni assemblea aperta a tutti e riunita essenzialmente per motivi agonistico-sacrali. Durante tali celebrazioni si tenevano i discorsi a cui si [...] in prosa e in versi.
A Roma il primo p. in versi fu il p. di Messalla del Corpus Tibullianum; si ebbe poi il Panegirico di Pisone in 261 versi in lode forse del Calpurnio Pisone della congiura contro Nerone. Tra i p. in prosa si ricorda in Grecia il ...
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Retore latino (sec. 4º d. C.), autore di un panegirico in lode di Costantino il Grande (321 circa), nello stile della scuola retorica gallica. ...
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La figura di Costantino nell’Ordo Panegyricorum
I panegiristi e la nascita del potere costantiniano
Giulia Marconi
La voce si propone di indagare l’immagine che di Costantino hanno fornito i Panegirici [...] -307, Oxford-New York 2002, p. 6.
13 A. Berger, s.v. Panegyrik (byzantinisch), NP IX, cc. 244-245.
14 D. Lassandro, I “Panegirici Latini” del III-IV secolo, in Storia della civiltà letteraria greca e latina, a cura di I. Lana, E.V. Maltese, III, Dall ...
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Umanista bizantino (sec. 13º-14º). Scrisse trattati di filosofia, teologia, retorica, il panegirico di Andronico II e lettere; aristotelico, accoglie tuttavia influssi platonici. ...
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Esegeta (n. Gaza - m. 530 circa). È uno dei maggiori rappresentanti della scuola cristiana di Gaza; della sua attività di retore secondo le norme del puro atticismo abbiamo un panegirico dell'imperatore [...] Anastasio I; della sua opera esegetica abbiamo commenti biblici in forma di "catene". Compose inoltre metafrasi omeriche, monodie (fra cui quella, di dubbia autenticità, per la distruzione della chiesa ...
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Poeta spagnolo (Cordova 1561 - ivi 1627). Prese gli ordini sacri verso i ventiquattro anni, ma fu ordinato sacerdote solamente dopo la cinquantina. Le sue Obras en verso furono pubblicate la prima volta [...] nel 1627. Scrisse oltre a un Panegírico al duque de Lerma (1617) lasciato incompiuto, due poemi, Fábula de Polifemo y Galatea e Soledades (già in circolazione manoscr. nel 1611), due commedie, Las firmezas de Isabela e El doctor Carlino, "romances", ...
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Poeta inglese (Bampton, Oxfordshire, 1676 - Hereford 1709). Si rese noto con The splendid shilling, parodia eroica in versi sciolti nello stile di J. Milton. Ebbe incarico dai tories di scrivere un poema, [...] Blenheim (1705), contro il duca di Marlborough, in contrapposizione al panegirico che di lui aveva scritto il whig J. Addison; ma il poema riuscì molto fiacco. Il poemetto Cyder (1708), imitazione delle Georgiche di Virgilio, è la sua opera più ...
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Scrittore armeno (n. 990 circa - m. 1058), della famiglia Pahlavuni, prof. di retorica a Costantinopoli, dove si stabilì nel 1045 dopo aver rinunciato ai dominî ereditati dal padre. Si conoscono di lui, [...] tra l'altro, 88 lettere di argomento dogmatico, filosofico e letterario, un panegirico sulla Croce e frammenti delle sue numerose traduzioni dal greco in armeno (del Timeo e del Fedone di Platone, degli Elementi di Euclide, ecc.). ...
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Retore e scrittore cristiano (sec. 5º d. C.), di origine spagnola. Nel 435 gli fu innalzata una statua nel Foro Traiano. Si ha di lui un Carmen de Christo in 30 esametri e, scoperte nel 1823 in un palinsesto [...] di San Gallo, alcune poesie con un panegirico in onore di Ezio, il generale e ministro dell'imperatore Valentiniano III. ...
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panegirico
panegìrico s. m. [dal lat. panegyrĭcus, gr. πανηγυρικός, propr. agg. (sottint. λόγος «discorso»), der. di πανήγυρις «adunanza di tutto il popolo», comp. di παν- «pan-» e ἄγυρις «adunanza, riunione»] (pl. -ci). – 1. In origine, nell’antica...
panegirista
s. m. e f. [dal lat. tardo panegyrista, gr. πανηγυριστής] (pl. m. -i). – Autore di panegirici, e in genere chi fa o scrive un panegirico (anche nel senso fig. della parola).