finire [lat. fīnīre, der. di finis "limite; cessazione"] (io finisco, tu finisci, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [condurre a termine: f. un lavoro, una frase] ≈ concludere, terminare, ultimare. ↔ avviare, cominciare, [...] ; la cerimonia era sul f.] ≈ alla fine (di). ↔ sul fare di. b. [di cose materiali, essersi consumato interamente: il pane è finito] ≈ esaurire, terminare. 2. a. (fam.) [avere un determinato esito, anche con valore impers.: com'è finita la partita ...
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madia /'madja/ s. f. [lat. magĭda, adattam. del gr. magís -odos "pane; madia", affine a mássō "impastare"]. - (arred.) [mobile rustico, consistente in una cassa di legno con coperchio sollevabile, usato [...] nelle case di campagna per conservare farina e lievito] ≈ cassa. ‖ arca, cassapanca, forziere. [⍈ CASSA ...
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alto [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre "nutrire, far crescere"]. - ■ agg. 1. a. [che si eleva dal suolo con uno sviluppo verticale notevole: un a. monte; alberi d'a. fusto] ≈ elevato. ‖ [...] o reclinato.
A. può rimandare anche allo spessore di un oggetto (un a. strato di catrame; un a. manto di neve; una fetta di pane troppo a.) o alla profondità (qui l’acqua è troppo a. per me che non so nuotare). Nel primo caso sono più indicati gli ...
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accattare v. tr. [lat. mediev. accaptare, der. di captare, intens. di capĕre "prendere"]. - 1. a. [cercare di ottenere qualcosa con insistenza o con atteggiamento servile, anche fig.: a. il pane; a. le [...] lodi altrui] ≈ elemosinare, mendicare, piatire, (non com.) pitoccare, questuare, raccattare. ↑ [spec. riferito a favori, attenzioni, ecc.] implorare. b. (estens.) [riuscire a ottenere o a mettere insieme ...
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focaccia /fo'katʃ:a/ s. f. [lat. tardo focacia, agg. femm. der. di focus "focolare"] (pl. -ce). - (gastron.) [pane di forma schiacciata, cotto nel forno] ≈ offa, (region.) pizza, (region.) schiacciata, [...] (region.) spianata, (tosc.) stiacciata. ‖ brioche ...
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Fabio Rossi
uomo. Finestra di approfondimento
Uomo, donna e persona - Nel sost. u. sono confluiti sia i sign. propri dell’etimo lat. homo («essere umano»), sia quelli di vir («essere umano di sesso maschile»), [...] . e fam. tipa), tizio (femm. tizia), uno (femm. una): c’era ancora quella certa tizia che tirava a fargli perdere il pane (G. Verga).
Parità di diritti - L’uso del masch. non marcato, come genere indistinto per uomini e donne, a partire dagli ultimi ...
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semola /'semola/ s. f. [lat. volg. ✻sĭmŭla "fior di farina"]. - 1. a. [prodotto della macinazione del grano duro]. b. (estens.) [residuo ottenuto dalla macinazione di cereali: pane di s.] ≈ crusca. 2. [...] (fig., scherz.) [insieme di piccole macchie che si manifestano sul viso di persone dalla carnagione chiara] ≈ crusca, efelidi, (region.) lenticchie, lentiggini ...
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verme /'vɛrme/ s. m. [lat. vermis]. - 1. (zool.) [nome comune di vari animali invertebrati caratterizzati da forma allungata, consistenza molle, assenza di zampe] ≈ elminta, Ⓖ (ant., pop.) vermine. ⇓ baco, [...] (spreg.) miserabile, (spreg.) pusillanime, (fam.) schifoso, vigliacco, vile. 4. (mecc.) [rilievo elicoidale della vite] ≈ filettatura, filetto, pane. 5. (tipogr.) [striscia bianca che compare tra le righe stampate come difetto di spaziatura] ≈ canale ...
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Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale e lievito (gli ultimi due ingredienti in alcuni tipi possono mancare). Con riferimento ai diversi modi di lavorazione...
pane
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
L'uso proprio del termine è limitato a qualche esempio della Commedia e del Fiore, dove il p. è visto per lo più come il " cibo " per eccellenza, quello che prima e più di ogni altro si chiede a. soddisfare...