NEONATO (dal greco νέος "nuovo" e dal lat. natus "nato"; fr. nouveau-né; sp. recién nacido; ted. Neugeborener; ingl. newborn)
Gino Frontali
È il bambino nelle prime settimane di vita, in quanto presenta [...] fontanella anteriore, aumento di frequenza del polso. La percezione inattesa di un rumore provoca spesso la chiusura delle palpebre (riflesso auditivo-palpebrale). L'eccitabilità dei muscoli alla corrente faradica e galvanica nel neonato è minore che ...
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OCULISTICA (dal lat. oculus "occhio")
Giuseppe Ovio
È lo studio che ha per obiettivo la consenazione e la cura dell'occhio; o, con più larga comprensione, col nome di oculistica s'intende lo studio di [...] . È il fastidio per la luce che accompagna di solito gli strati irritativi delle parti superficiali dell'occhio, palpebre e bulbo. Si ritiene generalmente che questo riflesso sia determinato da uno stato di ipersensibilità della retina, comunicato ...
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trance
Passaggio da uno stato di coscienza a un altro che comporta una percezione alterata di se stessi, del proprio corpo e del mondo circostante. La t. può essere indotta dall’’ipnosi (➔), ma anche [...] t.: stadio oniroide o introduttivo alla t. (torpore, rilassamento, immagini mentali); t. leggera (catalessi delle palpebre, immobilità corporea, pesantezza); t. media (levitazione del braccio, catalessi, movimenti rotatori delle braccia, anestesia e ...
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Agonia
Serena Andreotti
Dal punto di vista medico per agonia si intende il progressivo spegnersi delle funzioni vitali che si verifica nel periodo di tempo immediatamente precedente la morte in tutti [...] agonizzante subisce, in un quadro ancora adesso definito facies ippocratica: naso freddo e affilato, occhi affossati con palpebre abbassate, cornea appannata e sguardo vagante, mandibola cadente, bocca semiaperta con labbra secche, pelle della fronte ...
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AVITO (M. Eparchius Avitus; o M. Maecilius Avitus)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano d'Occidente dal 455 al 456 d. C.
Pare più probabile il gentilizio Eparchius noto da una iscrizione cristiana [...] stilistica dei conî quanto mai poveri e stilizzati. Tratti senza dubbio individuali sono il naso aquilino, l'occhio tondeggiante con palpebre piuttosto spesse, le guance un po' flaccide, la forma allungata del volto e la barba corta e ricciuta (che ...
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È il settimo paio di nervi cranici (v. cranici, nervi), innerva tutti i muscoli pellicciai della testa e del collo (nervo della fisionomia), il muscolo stapedio, il digastrico, lo stiloioideo, qualche [...] G. Marinesco e A. van Gehuchten questo nucleo è unico tanto per il facciale superiore (muscoli orbicolare delle palpebre, sopraccigliare, frontale), quanto per il facciale inferiore (gli altri muscoli pellicciai). Detto nucleo è connesso mediante il ...
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Sindrome complessa, con manifestazioni neurologiche e psichiche assai varie. La più nota è la crisi convulsiva generalizzata (epilepsia maior) che può insorgere bruscamente o essere preceduta da alcuni [...] il capo è fortemente piegato all'indietro, le mani sono strette a pugno, gli avambracci e le gambe estese; le palpebre chiuse; i globi oculari rotati in alto; le pupille ordinariamente ristrette e rigide; le congiuntive iniettate; il volto cianotico ...
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orribile
Alessandro Niccoli
Nell'accezione più frequente è riferito a tutto ciò che provoca nell'animo dell'osservatore un'impressione violenta di repulsione e di spavento per il fatto di essere crudele [...] se' morto "; altro esempio in XXXVII 3) o anche sgomento e pietà (Pg XIII 83 le divote / ombre degl'invidiosi, con le palpebre cucite da un fil di ferro, per l'orribile costura / premevan sì, che bagnavan le gote).
In altri esempi è attribuito a cose ...
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L’organo attivo della funzione motoria. L’insieme dei m. di un corpo vivente o di parte di esso, considerati in rapporto alla loro funzione o alle loro caratteristiche istologiche, costituisce il sistema [...] o alzano gli angoli della bocca; altri ancora permettono di sollevare le sopracciglia, increspare le labbra o stringere le palpebre. Gli altri Mammiferi hanno un numero molto minore di m. mimici: caratteristico nei Carnivori è il m. canino che ...
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Si chiama feto (dal lat. foetus) il nuovo essere, prodotto del concepimento degli animali vivipari, quando ancora è contenuto nelle viscere materne, ma dopo che ha assunto la conformazione caratteristica [...] feto ha la lunghezza. dal vertice del capo alla pianta dei piedi, di circa 10-12 cm. e pesa 75-100 gr. Le palpebre sviluppate si toccano col loro margine. Le dita delle mani e dei piedi sono distinte. Esistono punti d'ossificazione all'occipitale, al ...
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palpebra
pàlpebra (letter. e non com. palpèbra) s. f. [dal lat. palpĕbra o palpēbra, der. del tema di palpare, palpitare]. – In anatomia, ciascuna delle due formazioni cutanee-connettivali-mucose mobili (nell’uomo la p. superiore è più sviluppata...
palpebrare
v. intr. [dal lat. tardo palpebrare] (io pàlpebro, ecc.; aus. avere), letter. raro. – Sbattere ripetutamente le palpebre (riferito, come soggetto, alla persona o agli occhi); fig., poet., illuminarsi, splendere con intermittenza:...