Dottore ebreo palestinese (sec. 2º), discepolo di ῾Aqībā. Caposcuola a Tiberiade, rielaborò la compilazione della dottrina ebraica fatta dal suo maestro; la Mishnāh di Giuda il Santo si basa in buona parte [...] sulla sua tradizione. Famoso predicatore; gli sono state attribuite delle "favole di volpi" ...
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(ebr. Shĕkem) Antica città palestinese (od. Tell Balatah) nelle montagne di Efraim, menzionata già all’inizio del 2° millennio a.C. Secondo il racconto biblico, vi fece sosta Abramo (Genesi 12, 6-7) e [...] Giacobbe vi comprò un campo (ibid. 33, 18-20), erigendovi un altare. Le testimonianze archeologiche sono databili a partire dal 19° sec. a.C. (muro ciclopico, palazzo, porta, edificio sacro, cinta muraria) ...
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Dottore ebreo palestinese (50 circa - 137 d. C.); uno dei più notevoli Tannaiti, tenne scuola a Bĕnē Bĕrak (presso Giaffa). Scoppiata la rivolta degli Ebrei contro Adriano, egli fu deciso sostenitore di [...] Bar Kōkĕbā e fu perciò suppliziato. Fu tra i primi a ordinare sistematicamente il materiale tradizionale della dottrina ebraica, compilando una sua Mishnāh ...
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Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme (Aràchova 1641 - Gerusalemme 1707). Patriarca dal 1669, riorganizzò il monachesimo palestinese, e sul terreno dottrinale combatté contro il protestantesimo e contro [...] il cattolicesimo. Nel sinodo del 1672 contro la confessione semicalvinista di Cirillo Lukàris promulgò la propria confessione di fede, divenuta poi testo ufficiale nella Chiesa ortodossa. Scrisse anche ...
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Rabbino e studioso ebreo (Praga 1801 - Breslavia 1875). Scrisse di diritto biblico e talmudico, di storia dell'esegesi palestinese, di metodologia talmudica. Nella sua dottrina, egli volle stabilire una [...] sintesi fra tradizione conservatrice e tendenze rinnovatrici e riformatrici del suo tempo ...
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Esegeta tedesco (Colonia 1837 - Bonn 1901). Sacerdote (1859), prof. di esegesi neotestamentaria all'univ. di Bonn (1864), scrisse, tra l'altro, un importante studio sul giudaismo palestinese nell'età di [...] Cristo (Das Judentum in Palästina zur Zeit Christi, 1866). Dopo la definizione dell'infallibilità pontificia al concilio Vaticano I, fu dei Vecchi Cattolici, dai quali si staccò, senza però rientrare nella ...
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Teologo e biblista tedesco (Dresda 1900 - Gottinga 1979), dal 1929 prof. all'univ. di Greifswald (Pomerania), dal 1935 a Gottinga. Ha studiato principalmente i caratteri del giudaismo palestinese, la storia [...] di Gesù e le origini della Chiesa cristiana. Tra le sue opere: Jerusalem zur Zeit Jesu (1923-37; 3a ed. 1962; trad. it. 1989); Die Briefe an Timotheus und Titus (1934; trad. it. 1973); Hat die älteste ...
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Soprannome di Giuda, il traditore di Cristo, derivato dal nome del suo villaggio d’origine nella Palestina (īsh Qĕriyyōt «uomo di Q.») o, secondo altri, dall’aramaico palestinese išqaryā «ipocrita, traditore». ...
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palestinese
palestinése agg. e s. m. e f. – Della Palestina, relativo alla Palestina, regione naturale e storica dell’Asia sud-occid., tra il mare Mediterraneo e il tavolato transgiordanico, che ha avuto nei secoli una storia molto travagliata,...
israelopalestinese
(israelo-palestinese), agg. Che coinvolge i governi e le popolazioni israeliana e palestinese. ◆ Amara ironia, che rovescia su ebrei, vittime millenarie della cristiana calunnia del sangue, il rito del sacrificio umano collettivo...