(ebr. Shōmĕrōn) Regione dell’antica Palestina, al centro dell’altopiano a O del Giordano. Confina a N con la piana di Esdrelon, a S con la Giudea e a O con la piana costiera, e rientra quasi interamente [...] nella Cisgiordania (il resto fa parte di Israele). È un ripiano ondulato con conche e gibbosità e valli svasate nella parte occidentale ma profondamente incassate nel versante rivolto al Giordano. Prevalgono ...
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Jaffa
Porto della Palestina, oggi in Israele. Nota agli egizi, menzionata più volte nella Bibbia, J. fu conquistata dagli arabi nel 636 e rimase islamica fino all’occupazione crociata, che ne fece una [...] contea vassalla del regno di Gerusalemme. Ripresa dal mamelucco Baibars nel 1268, dopo la conquista ottomana (1516) di Selim I, si affermò come uno dei principali porti arabi sul Mediterraneo e come tappa ...
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(arabo Arīhā; ebr. Yĕriḥō) Cittadina della Palestina (18.346 ab. nel 2007), in Cisgiordania, lungo le pendici orientali dell’altopiano di Giudea, a NE di Gerusalemme.
L’antica G. è sul Tell es-Sultan, [...] a 7 km dal centro attuale: abitata fin dal Mesolitico, nel Neolitico aveva già un impianto di tipo cittadino (avanzi di un muro e di una torre). Per la fase del Bronzo antico III (2600-2300 a.C.) sono ...
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samaritani
Popolazione dell’antica Palestina settentrionale, sorta dalla fusione degli israeliti rimasti nel Paese, dopo la deportazione di parte della popolazione da parte degli assiri nel 721 a.C., [...] con le popolazioni da questi condotte nella zona di Samaria. Invisi agli ebrei per la loro mescolanza etnica e l’eterodossia religiosa, i s. non subirono in un primo momento persecuzioni da parte dei romani; ...
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sionismo Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina (da Sion, nome della collina di Gerusalemme).
Sviluppatosi alla fine del 19° sec., in seguito all’inasprirsi [...] l’università ebraica; dal 1919 al 1929 si conclusero la terza e la quarta aliya («flusso migratorio»), che condussero in Palestina circa 100.000 Ebrei. Determinante fu la Jewish Agency, che iniziò la sua attività nel 1929 e, favorendo l’afflusso ...
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(ebr. Yĕrūshālayim; arabo Ūrushalīm o el-Quds «la città santa») Città della Palestina centrale, proclamata da Israele propria capitale unita e indivisibile nel 1980, sebbene tale status non [...] Baldovino II (1118-31), Folco d’Angiò (1131-44) e Baldovino III (1144-62), il Regno si estese su tutta la Palestina ed ebbe l’alta sovranità sugli altri Stati cristiani della Siria. Con la morte di Baldovino IV (1185) cominciò il disgregamento sotto ...
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(arabo Nā´bulus) Città della Palestina (135.000 ab. ca.), nella Cisgiordania, presso il luogo dell’antica Sichen, su un altopiano a 520 m s.l.m., tra il Monte Ebal (a NE) e il Monte Gerizim (a SE), nel [...] dal 16° sec. alla fine della Prima guerra mondiale fece parte dei domini ottomani. Amministrata dopo il 1918 dalla Gran Bretagna, potenza mandataria in Palestina per conto della Società delle Nazioni, dal 1948 ha seguito le sorti della Cisgiordania. ...
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(o Amalechiti; ebr. ‛Ámàläq) Società nomade, forse di stirpe araba, dimorante nel deserto della Palestina meridionale a S del Negev e della penisola sinaitica, più volte citata nell’Antico Testamento. [...] sinaitica, ma furono battuti nella pianura di Rephidim. In seguito, sconfissero quegli Israeliti che cercavano di penetrare in Palestina dal Sud. Alleati con altre popolazioni, tentarono ancora di impedire il definitivo insediamento degli Ebrei in ...
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(arabo Ghazza; ebr. ‛Azzāh) Città della Palestina (590.481 ab., cens. 2017), nella penisola del Sinai, a breve distanza dal mare, compresa nella Striscia di Gaza.
Tributaria, nei tempi più antichi, dell’Egitto, [...] del Medio Oriente. Occupata dalle truppe britanniche nel 1917, G. nel 1922-48 fu sottoposta, come il resto della Palestina, all’amministrazione inglese. Nella regione state riportate alla luce consistenti tracce risalenti all’età del Bronzo e all’età ...
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Agenzia ebraica
Organizzazione sionista presente in Palestina durante il periodo del mandato britannico. Riconosciuta ufficialmente nel 1929, l’A.e. aveva come scopo principale quello di favorire l’immigrazione [...] e l’insediamento degli ebrei anche attraverso l’acquisto di terre dagli arabi, ma nel corso del tempo divenne un vero e proprio organo di governo della comunità ebraica in Palestina fino alla fondazione dello stato di Israele nel 1948. ...
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palestinese
palestinése agg. e s. m. e f. – Della Palestina, relativo alla Palestina, regione naturale e storica dell’Asia sud-occid., tra il mare Mediterraneo e il tavolato transgiordanico, che ha avuto nei secoli una storia molto travagliata,...
Nakba (nakba) s. f. Nome con cui, nella storiografia araba contemporanea, si indica l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile...