Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] apparve agli ortodossi, sia nella diaspora sia in Palestina, la forma più pericolosa della secolarizzazione, considerata blasfema distruzione di quasi tutto l’ebraismo dell’Europa orientale (interpretata dagli ultraortodossi in chiave religiosa come ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] mitico protosemitico, si è formata nell’arco che va dalla Palestina alla Mesopotamia durante l’età neolitica e questa è la criterio geografico: semitico orientale, nord-occidentale e sud-occidentale. Il semitico orientale è rappresentato dall’accadico ...
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Termine che in varie determinazioni geografiche ricorre con il significato di oriente.
Nel significato di paese posto a E rispetto a una data località, come L., a partire dal 13°-14° sec., nell’uso marittimo [...] Turchia (Costantinopoli e Smirne), della Siria, della Palestina e dell’Egitto.
L. spagnolo Il versante nella fase finale arrivano al simbolo astratto.
Mare di L. Parte orientale del Mediterraneo limitata a N dalle coste dell’Anatolia, a E da ...
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Ordine religioso-cavalleresco fondato alla fine del 12° sec. in Terrasanta. L'Ordine teutonico (Ordo domus Sanctae Mariae Teutonicorum) trasse origine dall’ospizio fondato (1190) a San Giovanni d’Acri [...] Ordine era diviso in regioni, province e case. Acquistò terre in Palestina, Grecia, Italia meridionale e soprattutto in Germania, ma indirizzò la sua attività verso i confini orientali dell’Europa cristiana: il gran maestro Hermann von Salza (1211 ...
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Caratteri antropologici
L’a. dell’uomo varia e assume forme diverse in relazione alle condizioni climatiche, ai mezzi tecnici messi in atto per la costruzione, ma anche all’organizzazione sociale e alla [...] è diffuso anche nell’antica Persia, in Fenicia, in Palestina. Costruita in materiale leggero (mattone crudo e legno), . urbana comincia a perdere il carattere introverso della tradizione orientale o greco-romana e si struttura in edifici estroversi, ...
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Periodo più recente dell’età della pietra, definito dall’uso di strumenti di pietra levigata mentre perdurano, sempre più perfezionati, strumenti di pietra scheggiata, di tradizione paleolitica. Il N. [...] una dall’altra; una terza era probabilmente situata nell’Asia sud-orientale, lungo le coste del Golfo di Bengala e in Birmania. Il essere riferita a un’area compresa tra il medio Eufrate e la Palestina e in una fase compresa tra il 12.000 e il 7500 ...
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Appendice nord-orientale del Mar Rosso, tra la penisola del Sinai e l’Arabia Saudita; lungo 150 km e largo in media 40, ha una profondità massima di 1422 metri. Al suo imbocco meridionale, l’isola Tiran. [...] e l’Arabia. I Romani (che la chiamavano Aelana) vi costruirono un porto militare. Nel Medioevo fu animato porto della Palestina; nell’età moderna fece parte dell’impero ottomano. Dal 1917 al 1925 appartenne all’Hegiaz; conquistato nel 1925 dalla ...
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Scrittore israeliano (Buczacz, Polonia, 1888 - Rĕḥōvōt 1970), dal 1909 residente in Palestina. Tutta la sua attività letteraria si è svolta nel mondo ebraico di cui ha usato la lingua. Dopo aver cominciato [...] nel 1919 a raccogliere, con M. Buber, racconti sulle vicende delle comunità israelitiche nell'Europa orientale, si era volto negli ultimi tempi a scrivere, in chiave di poesia e di testimonianza, delle esperienze del moderno stato di Israele. Tra i ...
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Scrittore ebreo di origine lituana (Smorgon, Vilnius, 1880 - Gerusalemme 1944). Nel 1921 si trasferì in Palestina, dove insegnò in un liceo di Gerusalemme. Fortemente influenzato dal realismo francese, [...] K. descrive il mondo ebraico dell'Europa orientale. Tra le sue opere: Šelomo Molkho (1927), romanzo storico che narra le vicende di uno pseudo-messia e cabalista vissuto all'inizio del 16º sec.; Ba-miš 'ol ha-ṣar ("Nel sentiero stretto", 1937), ...
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Musicologo tedesco (Berlino 1910 - Tel Aviv 2001). Dopo aver studiato a Friburgo, Berlino, Londra e Praga, nel 1936 si stabilì in Palestina; prese poi la cittadinanza israeliana. Fondatore e direttore [...] in Israele. Pubblicò alcuni importanti studî sulla musica ebraica, The music of Israel (1996), la monografia Johann Stamitz (1936), saggi su A. Schönberg e sul rapporto tra musica orientale e occidentale (Musik zwischen Orient und Okrident, 1977). ...
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orientale
agg. [dal lat. orientalis]. – 1. Di oriente, posto a oriente rispetto ad altri luoghi (contrapp. a occidentale): le coste o. d’Italia; i confini o. dell’Ungheria; le regioni o. della Francia; la Sicilia o.; il Mediterraneo o.; le...
Nakba (nakba) s. f. Nome con cui, nella storiografia araba contemporanea, si indica l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi dai territori occupati da Israele nel corso della prima guerra arabo-israeliana del 1948 e della guerra civile...