PALLANTIO (Παλλάντιον, Pallantium)
Doro Levi
Antichissima città greca dell'Arcadia, nel distretto di Menalia, a SO. di Tegea e a NO. di Mantinea, di cui esistono ancora rovine sulla strada fra Tripoli [...] di Licaone, da essa Evandro sarebbe mosso per la colonizzazione del Lazio, e ne avrebbe tratto il suo nome il colle Palatino. È per tale ragione che Pallantio, decaduta all'importanza di un povero villaggio dopo la fondazione di Megalopoli (c. 370 a ...
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GRITTI, Luigi
Roberto Cessi
Figlio naturale del doge veneziano Andrea, nato a Costantinopoli nel 1480, visse molto tempo a Costantinopoli nella mercatura, entrando nelle grazie del visir Ibrāhīm Pascià [...] contro l'imperatore Ferdinando. Assediato in Buda, dopo la liberazione pose l'assedio a Strigonia (Esztergom). Dichiarato Palatino d'Ungheria e governatore del regno, divenne l'ispiratore della politica costantinopolitana in Ungheria. Morì nel 1535 ...
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Carandini, Andrea. – Archeologo italiano (n. Roma 1937). Prof. nelle univ. di Siena e di Roma La Sapienza (1992-2010), presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (2009-2011), presidente del [...] numerosi importanti scavi, tra cui quelli della villa romana di Settefinestre (Grosseto) e quelli presso le pendici settentrionali del Palatino a Roma. Queste ultime ricerche, in partic., che hanno messo in luce resti delle fasi più antiche della ...
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È ricordato nel Martirologio geronimiano al 12 gennaio insieme con Castulo e al 10 febbraio con l'indicazione topografica del suo sepolcro: "Via Lavicana miliario X", seguito dal nome di Amanzio. Nell'area [...] X miglio della via Labicana, in località Torre Nova, sorgeva una chiesa dedicata a Z., restaurata da papa Leone III; alla chiesa fu poi annesso un monastero. Scene del martirio di s. Z. furono dipinte nel sec. 10º in S. Maria in Pallara al Palatino. ...
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Antico collegio sacerdotale romano, di dodici membri, che secondo una remotissima tradizione rappresentavano i dodici figli di Acca Larentia, e in cui i mitografi riconoscevano una raffigurazione dei dodici [...] e parte in città, nel terzo in città. Nel primo giorno aveva luogo un sacrificio in casa del magister, talvolta sul Palatino in aede divorum. In questa cerimonia si consacravano le messi aride e le verdi, cioè quelle dell'anno precedente e quelle ...
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TIGILLO SORORIO (Tigillum sororium "travicello sororale")
Nicola Turchi
Si dava questo nome a un travicello sostenuto da due pali che sorgeva alle falde delle Carine presso il Colosseo e precisamente [...] nella città (di Romolo o di Tazio) che in quel punto doveva avere il suo limite, abbracciando i due colli Palatino e Quirinale e la soggiacente valle del Foro. Questo culto doveva essere gentilizio, della gens Horatia; onde il mito spiegava ...
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Vedi LAZIALE, Civilta dell'anno: 1961 - 1995
LAZIALE, Civiltà (v. vol. IV, p. 511)
A. M. Bietti Sestieri
La civiltà (o cultura) l. si sviluppa nella regione compresa fra il Tevere, il Garigliano, il [...] a Roma, sia nel resto del Lazio. La più rilevante è rappresentata dagli scavi di Giacomo Boni nel Foro Romano e sul Palatino, eseguiti fra il 1899 e il 1906. Fra le scoperte più importanti è da segnalare la necropoli protostorica presso il Tempio di ...
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(o Iuventa) Antico epiteto latino di Juppiter, o in quanto dio che presiede a ogni accrescimento e a ogni sviluppo o come divinità tutelare degli iuvenes, cioè degli uomini in età militare.
Con il tempo [...] triade capitolina e un tempio presso il Circo Massimo dal 204 a.C.; Augusto eresse un altro tempio a I. sul Palatino.
In suo onore si celebravano le feste Iuvenali, che comprendevano giochi dati dai collegia iuvenum o iuventutis. Con tale nome sono ...
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Forma ted. del nome umanistico Bilicanus (dalla città natale) di Diepold Gerlach o Gerlacher (Billigheim, Landau, 1491 - Marburgo 1554). Canonico e maestro di dialettica a Heidelberg, aderì subito alla [...] alla Chiesa cattolica. Tornò poi a Heidelberg, dove studiò giurisprudenza, tenendovi anche lezioni: ma per ordine dell'elettore palatino Federico II dovette lasciare (1544) la città rifugiandosi a Marburgo, ove insegnò retorica (1548) e poi (1550 ...
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FERRABOSCO (Ferraboscho, Ferabosco, Ferrabusco e Forobosco)
Salvatotore De Salvo
Famiglia di musicisti attivi fra la metà del sec. XVI e la fine del XVII in Italia ed in Inghilterra. I documenti più [...] di questo in Spagna, e forse anche quando Alfonso ritornò a Bologna nel 1588. Nel 1595 entrò a far parte come musico del Concerto palatino di Bologna e vi rimase fino al maggio 1598. Fu cantore in S. Petronio dal 1598 al 1599, sotto la guida di G ...
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palatino1
palatino1 agg. [der. di palato2]. – 1. Del palato, come termine anatomico: osso p., osso pari dello scheletro profondo della faccia (che forma con l’osso mascellare la volta palatina), di struttura assai esile, costituito essenzialmente...
palatino2
palatino2 agg. [dal lat. Palatinus, der. di Palatium, nome di origine incerta (cui sono state attribuite varie etimologie popolari) che indicava propriam. una delle tre alture di cui il Mons Palatinus era formato e fu poi esteso...